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Cos’è il MiFID 2 (MiFID II) e cosa cambia: guida completa

Aggiornato: Apr 04, 2019, 14:14 GMT+00:00

Guida esaustiva per comprendere cos'è il MiFID 2 e a cosa serve la direttiva entrata in vigore nel 2018. Scoprirai che non è l'unico testo giuridico di cui devi tenere conto quando hai a che fare con gli strumenti finanziari.

mifid 2

Entrata in vigore oltre un anno fa, la direttiva MiFID 2 è oggi il testo giuridico centrale in materia di investimenti finanziari. Come scoprirai nel corso della guida, il MiFID II non è l’unico testo a disciplinare l’argomento.

Attraverso la lettura dell’articolo apprenderai a cosa serve la direttiva, quando è entrata in vigore, perché è stata sostituita la precedente, ed ancora a chi si applica e a chi non si applica. Un focus riguarderà l’articolo 24 e 25 del testo europeo.

Cos’è il MiFID 2 (MiFID II)

Spieghiamo con semplici parole cos’è il MiFID II.

L’acronimo significa Markets in financial instruments directive, ed è la Direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari.

MiFID 2 è la direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del consiglio, approvata il 15 maggio 2014 in sostituzione della direttiva 2002/92/CE e della direttiva 2011/61/UE. Il MiFID II è tecnicamente una “rifusione” delle due direttive sopra citate, ma è anche un aggiornamento del MiFID I, ovvero, della direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.

Quando è entrato in vigore il MiFID II?

La direttiva MiFID II è entrata in vigore il 3 gennaio 2018, insieme alla direttiva MiFIR (Markets in financial instruments regulation).

MiFID 2 ha sostituito quindi MiFID I, quest’ultima direttiva era entrata in vigore il 31 gennaio 2007 ed è rimasta valida fino al 2 gennaio 2018.

Perché l’UE ha sostituito il MiFID I con il MiFID II?

La direttiva MiFID I viene sostituita dalla MiFID II perché nel corso del tempo il testo originario “ha subito sostanziali modifiche in diverse occasioni”, per maggiore chiarezza si è preferito procedere alla rifusione delle modifiche avvenute negli anni, pubblicando un testo unico.

Ma i motivi sono anche altri.

MiFID: un po’ di storia

La prima direttiva a normare il mercato finanziario europeo è la 93/22/CE. Dal momento che il numero degli investitori che operano nei mercati finanziari è aumentato esponenzialmente grazie all’avvento del trading online, ecco che il Parlamento europeo ha emanato la direttiva 2004/39/CE (MiFID I).

Tale direttiva ha creato un quadro giuridico organico per disciplinare le attività destinate agli investitori nell’Unione Europea.

La direttiva ha così offerto maggiori garanzie agli investitori, ma ha anche permesso alle imprese di investimento di prestare servizi in tutta l’UE!

Tutto cambia con la crisi finanziaria del 2008-2009. Si evidenziano carenze nel funzionamento e nella trasparenza dei mercati finanziari, si comprende che è necessario rafforzare la regolamentazione dei mercati e dei relativi strumenti finanziari. La nuova direttiva MiFID II va a regolamentare meglio la negoziazione fuori borsa (OTC), così da aumentare la trasparenza e tutelare meglio gli investitori. L’obiettivo è rafforzare la fiducia nel sistema, includere i settori non regolamentati in precedenza, e fornire alle autorità di vigilanza poteri adeguati per svolgere i loro compiti.

Accanto al MiFID II, si aggiunge anche il regolamento (UE) n.600/2014 che costituiscono insieme il quadro giuridico che:

  • disciplina i requisiti alle imprese di investimento,
  • ai mercati regolamentati,
  • ai prestatori di servizi di comunicazione dei dati,
  • e alle imprese di paesi terzi che effettuano servizi o attività di investimento nell’Unione.

A chi si applica il MiFID II

Il MIFID II si applica quindi a quasi tutte le società che operano nel settore finanziario, ma anche a chi gestisce i dati personali dei clienti di tali imprese finanziarie.

Qualsiasi società che intenda operare con cittadini dell’UE deve rispettare la direttiva, anche se ha sede al di fuori dello spazio economico europeo.

  • Broker online.
  • Banche online.
  • Istituti di credito tradizionali.
  • Nuovi servizi fintech dedicati agli investimenti erogati via web o applicazioni mobile.

A chi non si applica il MiFID II

Sono escluse dalla direttiva MiFID II le imprese di assicurazione vita, perché le loro attività sono già disciplinate dalla direttiva 2009/138/CE. Identico discorso vale per le società di riassicurazione e di retrocessione.

Sono esentate le persone che prestano servizi di investimento alla propria impresa madre o alle proprie imprese figlie.

Esclusi dalla direttiva MiFID II le persone che prestano servizi di investimento a titolo accessorio nell’ambito di un’attività professionale, ma con delle eccezioni.

Sono escluse le persone che negoziano per conto proprio in strumenti finanziari diversi dagli strumenti derivati su merci o dalle quote di emissione o relativi strumenti derivati, ma con delle eccezioni.

Anche per le persone ci sono delle esclusioni, ma sono molto particolareggiate e richiedono la lettura del testo e il confronto con un professionista che possa consigliare adeguatamente.

Cosa dicono l’articolo 24 e 25 del MiFID 2

L’articolo 24 e 25 del MiFID 2 fanno parte delle disposizioni volte a garantire la protezione degli investitori. In particolare:

  • L’articolo 24 del MiFID II disciplina: I principi di carattere generale e informazione del cliente.
  • L’articolo 25 del MiFID II disciplina: Valutazione dell’idoneità e dell’adeguatezza e comunicazione ai clienti.

Questi due articoli sono fondamentali per i clienti, perché disciplinano i loro diritti quando sottoscrivono uno strumento finanziario, un piano di investimento, o acquistano obbligazioni, ecc.

Non solo l’impresa di investimento deve fornire tutte le informazioni legate allo strumento finanziario, compresi i rischi ed i costi, ma deve anche garantire che la persona che propone gli strumenti sia stata adeguatamente formata per svolgere il ruolo di consulente finanziario.

L’impresa è anche obbligata a verificare se il cliente è davvero adeguato al determinato tipo di investimento, se non lo è si deve rifiutare di procedere oltre.

Dove fare formazione sul MiFID II

La migliore formazione sul MiFID II passa attraverso la lettura del testo integrale o almeno delle parti che impattano sul tuo ruolo.

Il testo integrale del MiFID II è scaricabile dal sito Eur Lex dell’Unione Europea. Per comodità linkiamo qui il testo della Direttiva 2014/65/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio.

Inoltre, come consiglia la direttiva stessa è il caso di leggerla “in combinato disposto con il regolamento” (UE) n. 600/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio.

MIFID 2 e Brexit: dopo cosa accadrà?

C’è chi ovviamente si domanda cosa accadrà dopo la Brexit, nel rapporto tra imprese d’investimento britanniche e i milioni di clienti europei.

La normativa obbliga anche le imprese di paesi extra-UE a rispettare la direttiva, ma dal momento che le imprese UK sono già adeguate, dopo la Brexit ci sarà solo una necessità burocratica da ottemperare.

Come molti italiani clienti di imprese finanziarie UK sperimentano da alcuni mesi, le società con sede nel Regno Unito hanno in alcuni casi deciso di aprire un’altra sede in un altro paese membro dell’UE.

Il MIFID 2 si applica alle criptovalute?

Espressamente il MIFID 2 non tocca le criptovalute, ma definisce all’allegato I quali sono gli strumenti finanziari, includendo le valute e gli strumenti del mercato monetario.

Come è noto, non c’è pieno accordo su cosa siano le criptovalute. Una definizione internazionalmente accettata non è ancora emersa.

Una sentenza della Corte Europea ha stabilito però che le criptovalute sono valute e quindi anche ad esse si potrebbe applicare il MIFID 2. Ma come e cosa pensano i singoli stati a riguardo? Ciascuno stato UE, infatti, può recepire “a suo modo” la direttiva e decidere di conseguenza come devono essere disciplinate le criptomonete.

Concludendo

Adesso tocca a te approfondire lo studio del testo MiFID 2 per essere competente ed evitare di essere raggirato da chi non rispetta le regole.

Per andare sul sicuro, fai investimenti in strumenti tradizionali e garantiti come:

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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