Strategie di investimento azionario, guida introduttiva per conoscere le tecniche di base usate dagli azionisti veri per trarre profitto dalle azioni.
In una precedente guida avevamo presentato l’investimento in azioni italiane e straniere come una delle opportunità che gli investitori hanno per far fruttare le proprie risorse economiche liquide, e come parte di un più ampio portafoglio diversificato di asset.
In questa occasione vogliamo invece presentare le strategie di investimento azionario da applicare nella nostra attività di azionisti, tenendo sempre presente l’importanza del fare risk management finanziario.
Prima di passare alla presentazione di alcune delle principali strategie di investimento azionario, presentiamo in breve i tipi di azioni di cui un azionista può entrare in possesso.
Prima di poter mettere in pratica una qualsiasi strategia di investimento con azioni, è importante conoscere i tipi di azioni che l’azionista può comprare.
Le azioni, infatti, anche se sono caratterizzate da un identico valore nominale e da diritti che sono garantiti a tutti i detentori, possono dividersi per tipologie di privilegi.
Non solo, l’investitore può entrare in possesso anche di diverse tipologie di azioni, come ad esempio azioni con diritto di voto, ed altre che non gli consentono l’esercizio del voto.
Esistono molti altri tipi di azioni, come:
Riassunte le tipologie di azioni, passiamo a presentare alcune strategie di investimento azionario che possiamo praticare.
Un azionista è ovviamente qualcosa di diverso da un trader che opera con i derivati per trarre profitti dal trading intraday. L’obiettivo dell’azionista è entrare a far parte di una società possedendone un pezzetto e per beneficiare nel lungo periodo della crescita e dello sviluppo della società o delle società nelle quali si è deciso di investire.
Non c’è dubbio però che anche quando si vuole investire in azioni, non si entra a gamba tesa, cioè non si entra a casaccio. Un esempio? Non si comprano azioni Amazon (AMZN) quando valgono 3.500 USD ed hanno evidentemente raggiunto il massimo di periodo.
Serve quindi avere nella cassetta degli strumenti delle strategie di investimento azionario, che rapidamente presentiamo come segue, rimandando a successivi approfondimenti tecnici di ogni singola tecnica.
Value investing: questa strategia di investimento nelle azioni è tanto antica quanto ancora attuale oggi. Il value investing, ideata da Benjamin Graham e David Dodd, verte sull’acquisto di azioni ad un prezzo considerato al di sotto del loro valore di mercato, cioè inferiore al valore intrinseco. La filosofia di fondo della tecnica, sovente adottata dal miliardario investitore Warrenn Buffett con qualche accorgimento qualitativo però, si basa sull’acquisto delle azioni di una società durante una fase di forte svalutazione del titolo. Nel corso del tempo sono nate alcune varianti alla versione classica risalente al 1928, per meglio adattarla ai mutamenti dei mercati finanziari e così alcuni ricercatori hanno introdotto nella strategia un elemento di quality investing, cioè si guarda anche alla qualità dell’azienda, a come i suoi manager gestiscono l’impresa e se lo fanno in modo trasparente, si guarda al tipo di attività che deve essere il più prevedibile possibile. Per saperne di più.
Growth investing: questo stile di investimento e di strategia di investimento azionario, si focalizza sulla crescita del capitale dell’investitore. Di solito l’investitore si concentra su società che hanno già una loro affidabilità e un orizzonte di crescita più solidamente stabilito. Con il growth investing si investe invece sulle piccole società che non hanno ancora espresso il loro potenziale, ma che potrebbero farlo in futuro. Sono di solito quelle con un piccolo capitale di mercato e sono inserite in un mercato più illiquido, per questo più ad alto rischio. Tuttavia se si trova quella giusta i guadagni possono essere a due o a tre cifre. Per saperne di più.
Small-cap investing: non molto diversa dalla precedente strategia di investimento sulle azioni, qui si sceglie di introdurre nel proprio portafoglio azionario società con un piccolo capitale di mercato. Di solito sono società giovani, o a bassa crescita, e che per questo presentano un alto rischio di investimento. Al netto delle cose negative che si dicono sulle small-cap, Investopedia fa notare che spesso ottengono performance superiori all’indice S&P 500 nel lungo periodo. Bisogna essere bravi nell’individuare per tempo quelle che mostrano le migliori chance di crescita nell’arco di uno o più anni, e questo lo si fa studiandole. Per saperne di più.
Dividend investing: ovvero investire sulle società che rilasciano i dividendi. Una strategia apparentemente semplice, perché basterà armarsi di un po’ di pazienza per scoprire quali società quotate rilasciano dividendi e quindi comprare le relative azioni nei tempi giusti per ottenerne il rilascio. Ci sono però dei rischi. Il primo è legato al valore del dividendo, di solito le azioni più costose rilasciano bassi dividendi, inoltre si tratta di azioni stabili che crescono poco nel tempo. Per saperne di più.
Investimento socialmente responsabile (SRI): gli investitori socialmente responsabili crescono, un poco per curiosità, un po’ perché il trend è in crescita e quindi ci si vuol dimostrare eticamente responsabili e poi perché i titoli SRI allargano il portafoglio investimenti. Questi investimenti non guardano solo alla riduzione dell’impronta sull’ambiente, ma anche al rispetto dei diritti delle persone, a partire dai diritti riconosciuti ai lavoratori, il rispetto delle comunità di persone in cui sono collocati gli impianti industriali. Al momento i principi ESG (Envinronmental, Social and Governance) sono essenzialmente affidati alla buona volontà delle singole società e non esiste una autorità indipendente che verifica con efficacia se una società applica correttamente i principi. Bisogna quindi stare molto attenti, perché se poi si scopre che la società impiegava minori in una fabbrica e si fregiava al contempo di essere una società ESG, poi il titolo crolla in borsa.
Le strategie di investimento azionario non terminano certo qui, a te il compito di approfondire una tematica che richiede come sempre studio e approfondimento, perché investire nei mercati finanziari, non ci stancheremo mai di scriverlo, non è come iscriversi ad un casinò online. In questo ambito i soldi non si puntano, si investono.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.