Finanza Comportamentale ed economia comportamentale, leggi la guida con le nozioni utili per avere nervi saldi in mercati in tempesta.
La finanza comportamentale, ed anche l’economia comportamentale, sono oggi al centro di numerosi corsi di formazione per novelli ed esperti investitori, perché è ormai certo che le nostre emozioni, il nostro istinto, giocano un ruolo nelle decisioni anche del più freddo e navigato trader. E in periodi di forte incertezza e tracollo generalizzato dei mercati, è indispensabile non solo conoscere le leggi e le teorie dell’economia, ma anche qualche elemento di psicologia comportamentale. Una lezione recentissima l’abbiamo ricevuta dalla spaventosa fase di vendita occorsa tra febbraio e marzo del 2020, quando divenne chiaro a tutti che l’ecovirus Sars-CoV-2 era diventato ormai un problema globale che avrebbe messo in ginocchio gran parte delle economie.
In quella fase il panico attanagliò molti e solo pochi uomini e poche donne seppero davvero cosa andava subito tolto dal portafoglio finanziario e cosa invece andava tenuto, o cosa andava acquistato al più presto.
Gli studi più recenti di finanza comportamentale si devono al Premio Nobel Daniel Kahneman e al collega Amos Tversky, due psicologi. Con lo studio del 1979 ‘Decision Making Under Risk’, provarono attraverso vari test condotti sul campo che gli investitori si lasciavano condurre da un doppio processo decisionale conosciuti come Sistema 1, rapido e impulsivo basato sulle scorciatoie mentali (euristiche), e il Sistema 2, lento e riflessivo perché basato su valutazioni razionali.
Vediamo qui in sintesi le euristiche che conducono in errore gli investitori sotto pressione.
Se questi sono i comportamenti che ci “governano”, cosa possiamo fare per mitigarli e avere il dominio della situazione? Alcuni consigli utili derivanti dagli studi condotti dagli esperti di finanza comportamentale.
Se questi sono i comportamenti, i bias che ci accompagnano nei momenti di crisi dei mercati e che ci inducono a compiere scelte azzardare o sbagliate, quali sono i giusti comportamenti da mettere in pratica?
Non di poco conto è la scelta delle fonti da cui attingere informazioni equilibrate sui mercati finanziari. Meglio evitare notizie sensazionalistiche, spesso volte solo ad attirare l’utente affinché legga e resti il più possibile attaccato al quotidiano online che le produce.
Quando i mercati sono in tempesta bisogna invece ricercare notizie volte a dare prospettive, quindi articoli di approfondimento su quanto accade.
Inutile anche sovraccaricarsi di informazioni e notizie, perché con molta probabilità alcune saranno addirittura in contrasto tra loro, a volte contraddittorie. Questo comportamento aumenta solo la tensione e finisce per confondere.
Informarsi sì, ma il sovraccarico non aiuta.
Ed infine le fake news. Fare attenzione alle false notizie diffuse ad arte per confondere, manipolare o per indurre l’ignaro risparmiatore a sottoscrivere investimenti truffaldini. Risulta utile approfondire anche il significato di infodemia.
Se si diffonde una notizia, vera o presunta tale, secondo la quale una azienda X, quotata in Borsa, è in una condizione di potenziale crollo e quindi potrebbe crollare (profezia) a ore o giorni, gli investitori faranno scattare i bias comportamentali, le decisioni euristiche che li indurranno a vendere (autorealizzazione della profezia), confermando così la “notizia profetica”. La profezia che si autoavvera si studia in sociologia, ma aiuta a comprendere i nostri comportamenti da homo economicus.
Non mancano le critiche alla finanza comportamentale da parte di chi ritiene che non si tratti di una branca della finanza, piuttosto di uno studio di anomalie del mercato. In effetti sono degli psicologi di psicologia comportamentale ad aver condotto i principali studi.
Si ritiene inoltre che il mercato è efficiente e per tale motivo le anomalie comportamentali saranno eliminate.
Branca o no della finanza, lo studio delle basi della finanza comportamentale aiutano l’investitore nella conoscenza di sé stesso e di quali meccanismi psicologici lo inducono a compiere determinate scelte finanziarie.
Fino a quando saranno gli esseri umani a decidere in ultima istanza se investire in un asset o disinvestire da esso, il fattore psicologico avrà sempre un ruolo nell’andamento dei mercati finanziari.
Leggi anche, ‘Il futuro dei mercati di scambio al tempo della tecnofinanza (fintech)’.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.