Cos’è la Liquidità in eccesso all'interno dell’Eurosistema e quali sono gli effetti sul Forex? Perché chi opera acquisti al dettaglio di valuta straniera dovrebbe tenere in considerazione questo meccanismo di politica monetaria.
Cos’è la liquidità in eccesso e come funziona questo meccanismo all’interno della politica monetaria dell’Eurosistema, ma non solo, è l’argomento di cui trattiamo in questa nuova guida educational qui su FXEmpire. Il meccanismo è stato introdotto dalla Banca centrale europea (BCE) a seguito della crisi finanziaria dell’ottobre 2008 causata dal fallimento della banca USA Lehman Brothers, ed ha sostituito il precedente sistema ad aste più o meno esatte.
Vogliamo qui capire come funziona il meccanismo della liquidità in eccesso e quali sono le sue implicazioni nel Foreign exchange market, il mercato dei cambi valutari internazionale, e perché quindi bisogna tenerne conto quando si investe acquistando valute straniere al dettaglio.
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Partiamo dal comprendere cos’è la liquidità in eccesso ovviamente.
La liquidità monetaria nell’Eurosistema (composta da BCE più le Banche centrali nazionali) viene fornita dalla BCE alle banche sane che sono solvibili. Queste ultime utilizzano la liquidità non solo per attività a lungo termine come i mutui, ma la usano anche per il ritiro del contante presso i bancomat e ancora, la utilizzano per le riserve obbligatorie minime previste dalla normativa. Per ottenere quindi la liquidità di breve termine, gli istituti di credito si rivolgono alla banca centrale.
Se nel sistema bancario vi è del denaro in misura superiore a quello che è il fabbisogno reale delle banche, essa si definisce liquidità in eccesso.
Per comprendere come si usa la liquidità in eccesso, dobbiamo tenere presente due aspetti fondamentali del funzionamento dell’Eurosistema.
Avviene quindi che la liquidità in eccesso rimane “per definizione” in deposito presso la banca centrale e quando una banca decide di ridurre la quantità di liquidità in eccesso che possiede, deve: prestarla ad altre banche; acquistare attività; effettuare trasferimenti di fondi per conto di un proprio cliente.
In sostanza la liquidità passa sempre da una banca commerciale ad un’altra banca commerciale, ma finisce sempre per essere depositata presso la banca centrale.
Poniamo il caso che un investitore dell’area euro voglia acquistare titoli di stato degli Stati Uniti d’America, questi dovrà prima effettuare una conversione degli euro in dollari USA e a quel punto potrà effettuare l’acquisto di titoli obbligazionari emessi dallo U.S. FED.
Che fine fanno gli euro? Essi vengono trattenuti dalla banca che ha effettuato il cambio presso i suoi conti, banca che avrà un conto corrente aperto presso la banca centrale nazionale (ad esempio la Banca d’Italia).
In apertura di articolo abbiamo spiegato in estrema sintesi il motivo per cui la BCE ha permesso a un certo punto della storia dell’euro, di avere un meccanismo di politica monetaria basato sulla liquidità in eccesso.
Era il 2008 e il mondo attraversava una delle peggiori crisi finanziarie e di lì a poco la peggior crisi dell’economia reale dal secondo dopo guerra.
Fino ad allora le BCE usava un meccanismo di soddisfacimento delle necessità di liquidità basato su aste settimanali più o meno esatte. In pratica la BCE stimava quanto denaro ci voleva e lo metteva a disposizione delle banche che dovevano però partecipare a delle aste.
Con la crisi finanziaria causata da una banca che di fatto aveva barato, le banche non si fidavano più delle altre banche e quindi non effettuavano più prestiti interbancari.
Se fosse rimasto in piedi quel meccanismo esatto la concorrenza nelle aste di aggiudicazione sarebbe stata feroce e i tassi di interesse sui prestiti sarebbero lievitati a livelli insopportabili per chiunque.
Ecco che la BCE decide il passaggio ad un sistema di piena aggiudicazione degli importi richiesti dalle banche.
A questo punto, però, le banche hanno alzato le richieste per incamerare ben più di quanto effettivamente gli serviva e la BCE lo ha concesso (e lo fa tutt’ora) creando quindi la liquidità in eccesso nell’Eurosistema.
I benefici per l’economia reale dei Paesi con euro qual è?
Il beneficio più concreto i cittadini lo vedono richiedendo un mutuo per l’acquisto della casa, o richiedendo un prestito per l’acquisto di altri beni. I tassi di interesse sono scesi ai minimi storici da quando è in vigore l’euro. Tassi di interesse sui mutui così bassi non si erano mai visti e lo si deve proprio a questa politica monetaria.
L’eccesso di liquidità ha come obiettivo lo stimolo degli investimenti perché il denaro viene prestato dalle banche alle imprese a tassi d’interesse più bassi rispetto al passato.
La convenienza di tassi d’interesse bassi include anche i prestiti domestici, i cittadini sono invogliati a chiedere un prestito perché sanno che non dovranno sobbarcarsi onerosi tassi di interesse sulla somma richiesta all’istituto di credito: ciò ha come effetto anche quello di ridurre l’importo di ogni singola rata di restituzione del prestito.
Spiegato cos’è l’eccesso di liquidità e come funziona il meccanismo della liquidità e come funziona il passaggio dell’eccesso di denaro nel sistema monetario nell’area dell’euro, spieghiamo perché chi fa trading con le valute deve tenere presente le scelte di politica monetaria operate dalle banche centrali.
Se una banca centrale immette nel sistema monetario una enorme quantità di valuta, il mercato si troverà in una situazione di eccesso di offerta e come conseguenza si ottiene una svalutazione della valuta.
Questo è esattamente l’effetto che la BCE ha sperato di ottenere con l’eccesso di liquidità, creare una offerta spropositata rispetto alle esigenze reali, tale per cui l’euro si svalutasse.
Perché? Per favorire le esportazioni dei prodotti delle imprese europee e per spingere l’inflazione verso la “fatidica” soglia del 2%: stimoli a beneficio dell’economia reale.
Il forex trader deve quindi sempre tenere conto delle scelte di politica monetaria. E se la BCE, ad esempio, decide di immettere nuova liquidità nel sistema con nuovi strumenti quali il PEPP e il PELTRO, dovrà tenerne conto durante gli scambi euro contro valute straniere, perché l’euro potrebbe essere destinato a perdere ulteriore forza nei confronti delle altre valute e a restare per un periodo breve o lungo, in questa condizione di debolezza.
Il trader che opera nel forex acquistando valute reali, e non operando con i derivati, dovrà quindi riflettere se non è il caso di ribilanciare il suo portafoglio di valute acquistando più GBP, o più USD, o più yen, o rubli o ancora franco svizzero.
La scelta andrà fatta alla luce delle scelte operate dalle banche centrali che gestiscono la politica monetaria delle altre valute. Cioè verificare cosa ha scelto di fare la Banca centrale del Canada per il dollaro canadese, cosa ha scelto la Banca centrale d’Australia per il dollaro australiano e così via.
Buono studio.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.