Cos'è il value investing e quali sono le strategie di value investing per guadagnare dai mercati sul lungo periodo. Tutto quello che c’è da sapere.
Vorresti investire con la tecnica del value investing che ha fatto la fortuna di Warren Buffett e di molti altri che come lui hanno utilizzato le strategie di value investing per consentire ai rispettivi patrimoni finanziari di crescere nel tempo.
Lo scopo di questa guida introduttiva al cos’è il value investing è di indirizzarti verso una maggiore comprensione della strategia d’investimento sul valore “intrinseco” di un asset finanziario, consentendoti di fare scelte più oculate quando investi in azioni.
Infatti, come ogni strategia di investimento anche il value investing non è certo priva di rischi: scopriamoli.
Quando compri un bene durevole cerchi di trovare in esso il giusto valore per non pagarlo più di quello che vale realmente, ma cerchi anche di garantirti che il valore resti quantomeno inalterato nel tempo. Meglio ancora se il valore del bene durevole aumenta nel tempo. Questo è il caso di un’opera d’arte acquistata per il suo valore nel presente e per quello stimato (in crescita) nel futuro.
Lo stesso principio viene applicato alle azioni, anche se in questo caso si utilizzano tecniche e metodi di analisi differenti. Quindi il value investing è una strategia di investimento che ha come obiettivo cercare titoli azionari scambiati a basso costo rispetto al valore intrinseco che possono esprimere sul lungo periodo.
In breve, il value investing è una strategia adatta a un tipo di investitore di lungo periodo: 10 anni; 20 anni; 30 anni. La strategia è un “setaccio” nei confronti di ogni prospettiva di guadagno sul breve.
Se vogliamo è una prospettiva di investimento fatta per chi guarda con ottimismo al futuro e predilige investire in asset reali quali sono le azioni.
Il meccanismo di funzionamento del value investing ruota intorno alla figura del value investor, cioè l’investitore che si pone alla ricerca di un titolo azionario sottostimato dai mercati azionari.
Il value investor cerca titoli con fondamentali solidi che però è “vittima”, in alcuni periodi della sua vita nei mercati, delle cattive notizie che generano movimenti ribassisti sul prezzo.
Di fatto il titolo azionario è sottostimato dal mercato sul breve periodo, mentre il value investor guarda ai fondamentali di lungo periodo e compra a sconto per rivendere quando il titolo avrà raggiunto il “reale valore” stimato in fase di analisi fondamentale.
Esiste il valore reale o il valore intrinseco di un titolo azionario? Nei fatti no, esiste piuttosto il valore relativo. Infatti, anche se una società quotata in Borsa mantiene la stessa valutazione, il prezzo delle sue azioni varia a seconda di altri fattori esterni al titolo: deflazione; inflazione; modifiche alla politica monetaria; speculazione; cattive notizie; ecc.
Per fare un paragone che ci aiuti nella comprensione, prendiamo come esempio l’acquisto di uno smartphone. Alcune persone decideranno di comprarlo non appena immesso sul mercato, altre decideranno di aspettare le offerte. Lo smartphone resta sempre lo stesso, ma il suo prezzo cambia.
Ecco, il lavoro del value investor è in un certo senso lo stesso. Egli deve trovare i giusti titoli che hanno valore sul lungo periodo, ma che in certi momenti sono a sconto rispetto alle prospettive di crescita futura.
Naturalmente non tutte le azioni possono essere considerate di valore e qui sta il lavoro dell’investitore nel saper valutare con criteri oggettivi se un determinato titolo azionario ha qualità e buoni fondamentali di crescita sul lungo periodo.
Illustriamo ora le metriche del value investing che potrai utilizzare per iniziare a investire con questa strategia.
Il value investor dovrebbe effettuare una analisi finanziaria della società quotata prendendo in considerazione le seguenti performance:
Tra le metriche che si utilizzano per valutare le azioni di una società quotata troviamo invece:
Il flusso di cassa rimanente al netto delle spese è importante per il value investor, perché è da qui che la società potrà prelevare il dividendo per gli azionisti o il denaro per l’attività di riacquisto di azioni proprie.
Il dividendo è importante per il value investor, dal momento che il suo è un investimento di lungo periodo. Nel breve potrà così incassare una compensazione parziale e utilizzarla per ulteriori investimenti.
Quando metti in pratica la tua strategia di value investing è importante tenere in considerazione il margine di sicurezza, il quale si basa sul margine di errore nella valutazione del prezzo.
Nella pratica dovresti comprare il titolo ad un prezzo più basso possibile, eventualmente proprio stracciato. In questo modo hai margine di serenità nel caso il titolo non dovesse comportarsi come avevi previsto.
Il prezzo del titolo Eni (ENI) durante l’anno della pandemia (2020) è uno dei tanti esempi che potremmo fare. In quel periodo per ben due volte il titolo crollò a 6€. Oggettivamente si è trattato di un prezzo stracciato.
E mentre altri vendevano, il value investor comprava garantendosi un margine di sicurezza ampio sul titolo. Il titolo Eni in tempi “normali” oscilla intorno ai 10€ – 15€.
Quali sono le strategie di value investing che dovresti applicare? Le tue strategie dovrebbero tenere in considerazione alcuni principi fondamentali che sono i seguenti.
Se pensi che il value investing faccia al caso tuo, allora leggi il libro del professore Benjamin Graham “L’Investitore Intelligente” che nel 1934 ha inventato questo metodo con il collega David Dodd. Da questa scuola sono usciti i migliori value investor.
Continua la tua formazione leggendo le nostre guide settimanali.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.