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Cosa sono le linee di swap in valuta?

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Fabio Carbone
Aggiornato: Jun 6, 2020, 20:48 GMT+00:00

Cosa sono le linee di swap in valuta? Guida alla scoperta delle linee di liquidità di emergenza attivate tra le banche centrali mondiali.

Linee di swap in valuta

In questo articolo:

L’investitore nel mercato del forex, dovrebbe conoscere quelli che sono i meccanismi di funzionamento che riguardano la movimentazione delle valute a livello internazionale, per comprendere i rischi in anticipo nel momento in cui si mostrano all’orizzonte. Ecco perché in una precedente guida abbiamo descritto cos’è la liquidità in eccesso e in un’altra ancora abbiamo spiegato cosa sono i tassi di interesse benchmark o tassi di riferimento. Questa volta spieghiamo cosa sono le linee di swap in valuta aperte tra le banche centrali attraverso specifici accordi bilaterali o multilaterali e quale funzione svolgono nel mantenere l’equilibrio nell’economia globale.

Cosa sono le linee di swap in valuta?

Le linee di swap in valuta sono un accordo sottoscritto tra due banche centrali per assicurare lo scambio delle rispettive valute fiat. Attraverso una linea di swap una banca centrale ottiene liquidità in valuta estera, ad esempio dollaro in favore della Banca centrale europea (BCE).

La banca centrale attiva una linea di swap non tanto per sé stessa, quanto per evitare che le banche commerciali possano restare sprovviste di valuta straniera in condizioni critiche di mercato.

Una banca centrale, quindi, riceve importi in valuta straniera in cambio del loro controvalore nella valuta locale.

Perché nascono le linee di swap?

Le linee di swap erano molto rare prima della crisi finanziaria del 2008 dovuta al fallimento della Lehman Brothers, quella crisi scatenò una vera e propria fuga dal rischio.

Da allora si è sviluppata una rete globale di 120 interconnessioni tra le banche centrali mondiali che permette a ciascuna banca centrale di accedere a risorse in valuta straniera direttamente dalle nazioni produttrici.

Ma la storia delle linee di liquidità di emergenza nasce in Asia, a seguito della crisi di bilancia dei pagamenti verificatasi tra il 1997 e il 1998. In quel caso si verificò un rapido esaurimento delle riserve valutarie che ebbe forti ripercussioni sulla stabilità dei tassi di cambio. 14 Paesi asiatici, tra cui Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone e gli stati dell’ASEAN, sottoscrissero l’accordo Chiang Mai Iniziative Multilateralization che diede vita a un fondo da 120 miliardi di dollari (240 miliardi dal 2012) per evitare in futuro crisi valutarie.

Come funzionano le linee di swap?

Guardando in particolare all’area dell’euro, in una condizione normale le banche commerciali non hanno problemi ad accedere direttamente al mercato per soddisfare il proprio fabbisogno di valuta straniera (esempio dollaro USA), ad esempio per erogare prestiti in dollari ai clienti.

Se però si dovessero verificare condizioni di mercato in cui i costi della provvista dovessero essere troppo elevati o il mercato dovesse trovarsi in una condizione di “malfunzionamento”, ecco che le banche commerciali possono rivolgersi alla banca centrale del proprio Stato per richiedere la valuta straniera attraverso la linea di swap che quest’ultima ha preventivamente attivato con l’altra banca centrale.

Come funziona la linea di swap della BCE

In Europa è la BCE ad attivare linee di swap in valuta con le banche centrali delle altre nazioni non dell’area dell’euro.

La BCE attualmente conduce aste giornaliere con scadenza a una settimana ed offre operazioni a 84 giorni con frequenza settimanale.

Le banche commerciali europee che necessitano di valuta fiat diversa dall’euro devono indicare alla BCE le somme che desiderano prendere in prestito (franco svizzero ad esempio) a un tasso di interesse prestabilito. In cambio tali banche devono dare garanzie di elevata qualità alla BCE, “il cui valore è determinato in base ai prezzi di mercato correnti (mark to market) a cui si applica una deduzione adeguata (scarto di garanzia)”, scrive la BCE.

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Le linee di swap in valuta della BCE

Le prime linee di swap in valuta attivate dalla BCE risalgono al 2011, quando insieme alla Bank of England, alla Bank of Canada, alla Banca del Giappone, alla Banca nazionale Svizzera e alla Federal Reserve, venne istituita una rete di linee di swap per consentire alle banche partecipanti di ricevere valuta l’una dall’altra in una rete di scambio reciproca.

Da aprile 2020, poi, la BCE ha usato le linee di swap per concedere prestiti in dollari statunitensi e franchi svizzeri alle banche dell’area dell’euro, ma anche prestiti in euro alle banche del Regno Unito. Sono quindi scattate le linee di swap.

La BCE aveva attivato linee swap per fornire liquidità temporanea in euro alle banche centrali di Danimarca e Svezia e alla Lettonia, Polonia e Ungheria. Tali linee sono servite durante la crisi finanziaria. Nel 2020 la BCE ha riattivato l’accordo di swap che aveva stipulato in precedenza con la banca centrale danese e, inoltre, ha attivato linee di swap temporanee e precauzionali con la Croazia e la Bulgaria.

Nel 2013, invece, la BCE ha sottoscritto un accordo per una linea di swap con la banca centrale cinese. Una linea che si è resa necessaria per il crescente e intenso scambio commerciale tra le due aree. L’accordo per l’Eurosistema ha l’obiettivo di garantire la presenza di renminbi cinesi (sostegno alla liquidità) anche se il mercato dovesse vivere una disfunzione.

La BCE ha una linea di swap anche con la Federal Reserve (FED), utilizzata già nel 2008 per un totale di 300 miliardi di USD.

I lati positivi

Le linee di swap permettono “di coniugare rapidità di impiego delle riserve valutarie con l’assicurazione di una potenziale disponibilità illimitata”. L’obiettivo è quello di migliorare “in partenza lo standing del Paese sottoscrittore dell’accordo e” di “scoraggiare attacchi speculativi alla divisa nazionale” (Il Sole 24 Ore).

Limiti delle linee di Swap

Anche se mancano dei veri limiti massimi di utilizzo, le linee di swap sono progettate per fare fronte a situazioni emergenziali di breve periodo, e non hanno la capacità di affrontare disequilibri finanziari di durata nei flussi della bilancia dei pagamenti.

La banca centrale prestatrice, infatti, nel prestare il suo denaro alle banche centrali straniere richiedenti si assume un rischio di controparte e un rischio di cambio, che in breve tempo diverrebbero non sostenibili se l’uso dello swap dovesse prolungarsi troppo. Si andrebbe cioè a creare uno sbilanciamento unilaterale privo di garanzie aggiuntive.

Secondo la BoE, la liquidità massima erogabile dalle varie linee di swap in valuta ammonta ad un massimo di 2.500 miliardi di dollari. Una stima, ma che viene considerata sufficiente per fare fronte alle crisi valutarie brevi anche se di ampio impatto.

Ad ogni modo, qualsiasi possa essere la cifra disponibile, il fondo è destinato a esaurirsi rapidamente in caso di attacchi da parte di speculatori dalle spalle forti che hanno conoscenza delle capacità di difesa di una banca centrale. In questo caso tali speculatori puntano proprio alla sopraffazione delle banche centrali.

Concludendo

Le linee di swap in valuta sono uno strumento di sostegno internazionale abbastanza recente, la cui nascita si è resa necessaria per il verificarsi di crisi valutarie speculative o legate a crash finanziari come nel caso della Lehman Brothers.

Lo scudo resiste se l’attacco al sistema o se la distorsione ha durata breve, ma perde di efficacia su un arco temporale più ampio.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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