Cosa sono gli Eltif e come funzionano per gli investitori retail. Scopri perché ora anche tu puoi investire, grazie a una tassazione super agevolata.
Hai sentito parlare degli Eltif e vorresti sapere se lo strumento finanziario fa al caso tuo, per investire una somma di denaro attraverso questo tipo di fondo a lungo termine.
Ebbene, in questa guida introduttiva agli Eltif, cosa sono e come funzionano, apprenderai tutto ciò che vuoi sapere per capire se investire o meno in un Eltif.
Approfondiremo anche l’aspetto dei rendimenti, del capitale iniziale, dei vincoli e dei vantaggi fiscali.
Voluti dalla Commissione Europea nel 2015 per meglio supportare le imprese europee non quotate in Borsa, Eltif sta per European Long Term Investment Funds. In italiano traduciamo l’acronimo con fondi chiusi di investimento di lungo termine.
Il nome stesso indica la finalità dell’investimento, siamo in presenza di un fondo con prospettive di lungo termine e a sostegno dell’imprenditoria europea.
Gli Eltif investono per il 60% su società di alto profilo, ma non quotate in una Borsa.
Lo scopo di un Eltif, infatti, è di permettere alle imprese stabili di ottenere capitali da investire direttamente dalle famiglie, e/o come alternativa rispetto ai prestiti bancari.
Quindi, chi investe negli Eltif investe nel debito di grandi società europee ma non quotate in Borsa.
Dal punto di vista del rischio, con gli Eltif ci si assume un rischio del capitale controllato e diluito appunto sul lungo termine.
Al momento della scrittura della presente guida, continua in Parlamento europeo la discussione sulla modifica del regolamento che dovrà portare a un migliore accesso agli Eltif.
La soglia minima per investire in un Eltif è stata abbassata dai precedenti 100 mila euro, agli attuali 10 mila euro (in futuro il regolamento potrebbe essere modificato per eliminare anche questo limite).
Un abbassamento della soglia minima di accesso non di poco conto. Infatti, seppur restano fuori gli investitori retail con disponibilità inferiori, possono accedere agli Eltif quanti dispongono di un capitale finanziario importante ma non elevato come richiesto in precedenza.
L’investitore può accedere agli Eltif attraverso la propria banca o una banca che offre alla propria clientela l’accesso agli Eltif. In alternativa è possibile rivolgersi a un family office o investire in un Eltif attraverso la più ampia rete della consulenza agli investimenti.
Un Eltif investe in debito privato: private debt. Gli Eltif includono due tipi di private debt:
Secondo quanto riportato dal Consiglio Europeo, inoltre, quando il nuovo regolamento approvato sugli Eltif entrerà in vigore faciliterà gli investimenti a lungo termine nei campi della transizione verde e del digitale.
Non esistono rendimenti garantiti per gli Eltif, tuttavia, in questo periodo di inflazione alta come non si vedeva da 40 anni, gli Eltif possono arrivare a rendimenti annui in linea proprio con l’alta inflazione che stiamo subendo un po’ tutti quanti.
Dal momento che non si paga la tassa del 26% sugli interessi maturati, i rendimenti di un Eltif possono rientrare in una forchetta compresa tra il 6% e il 9%, riporta l’Economia del Corriere della Sera.
Gli Eltif sono strumenti che investono in società non quotate in Borsa, questo significa che tali società non sono soggette alla pubblicazione dei bilanci e a sottoporsi a una serie di audit esterni, inoltre, non sono sottoposte direttamente alla vigilanza della Consob come nel caso di una società quotata in Borsa.
Inoltre, gli Eltif non sono fatti per gli investimenti di breve periodo. Questi fondi sono idonei per investimenti minimi di 5 anni. E questo perché si tratta di strumenti poco liquidi. Ciò significa che tentare di smobilizzare l’investimento prima dei 5 anni è difficile e potrebbe comportare perdite di capitale.
Quali sono le differenze tra i fondi Eltif e i Pir? Entrambi i tipi di investimenti hanno come obiettivo finanziare la crescita del tessuto industriale di una nazione europea, ad esempio, nel caso di Eltif italiani hanno come obiettivo sostenere la crescita delle imprese medio grandi del nostro paese.
La prima differenza sostanziale tra i due strumenti riguarda la tassazione del capital gain. Chi investe in strumenti Eltif non ha da pagare il 26% sui guadagni se risiede in Italia e detiene lo strumento per 5 anni.
I Pir, di contro, sono più vantaggiosi per chi non ama i vincoli e vuole poter contare su una “exit strategy” nel caso in cui gli possa occorrere il capitale.
Le famiglie facoltose che pensano al proprio capitale finanziario come a qualcosa che non riguarda solo la generazione presente, ma anche quelle future, preferiranno investire in Eltif non solo per la visione di lungo termine, ma anche per l’importante vantaggio fiscale che questo strumento offre in fase di passaggio dell’eredità.
Come ricorda il Consiglio europeo, attualmente soltanto l’Italia, la Spagna, la Francia e il Lussemburgo hanno adottato questo tipo di strumento di investimento. Questo perché è ritenuto ancora poco appetibile per una regolamentazione troppo rigida.
Tra gli Eltif Italia sui quali investire troverai i seguenti, ma sono in fase di pubblicazione molti altri Eltif dedicati agli investitori italiani. L’Italia, infatti, risulta il paese più attivo sui fondi chiusi di investimento di lungo termine.
Esistono anche fondi misti Pir – Eltif, nel senso che i gestori sono riusciti a costruire fondi capaci di rispettare entrambi i regolamenti. Ecco che abbiamo quindi lEurizon Pir Italia – Eltif.
Oppure troviamo fondi specializzati Eltif legati a un settore specifico come il Pictet Real Estate Capitale Elevation Core Plus Eltif Sicav.
Punti a favore degli Eltif
Punti a sfavore di un Eltif
Gli Eltif sono fondi chiusi e con quote fisse. Una caratteristiche che li distingue notevolmente dagli exchange traded fund (ETF) che possono invece essere negoziati in Borsa e facilmente ceduti.
Gli Eltif una volta sottoscritti generalmente vanno tenuti fino alla scadenza. Lo scambio resta possibile, tuttavia è difficile uscire anticipatamente da un Eltif senza una perdita.
Gli Eltif sono strumenti di investimento di lungo periodo, pensati per finanziare la crescita delle imprese su orizzonti non inferiori ai 5 anni.
I vantaggi fiscali sono interessanti. Non si paga l’imposta sostitutiva del 26% e si applicano esenzioni ai capitali ceduti come eredità ai figli o ai parenti più prossimi in linea retta.
Investire negli Eltif, dunque, può soddisfare alcune categorie specifiche di investitori, mentre altri possono trovare negli ETF S&P 500 un modo alternativo per investire.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.