Come investire in materie prime? Cosa sono le materie prime e quanto è rischioso? Conviene creare un portfolio di commodity? Leggi la guida e troverai risposta alle tue domande.
Il mercato delle materie prime è antico quanto l’uomo, ogni civiltà ha avuto i suoi luoghi di scambio principali delle commodity (termine inglese). Come investire in materie prime? Oggi questo mercato è diventato mondiale e digitalizzato grazie alle nuove tecnologie, consentendo l’accesso ad attori esterni non direttamente connessi alla produzione e vendita, o trasformazione, delle materie.
Come funziona questo mercato, quali sono le materie scambiate, e come si può accedere?
Partiamo dal definire sinteticamente cosa è una materia prima.
Cosa sono le materie prime? Prima di poter procedere è importante avere chiaro la loro natura e quali si definiscono tali.
Una materia prima è un bene di base, usato nel commercio, che può essere intercambiabile con altre materie prime dello stesso tipo.
Le materie prime sono di solito usate come prodotto iniziale nelle industrie per la produzione di manufatti e in generale di prodotti finiti, questi ultimi possono contenere anche più di una materia prima.
La qualità delle materie prime è un fattore importante e di solito differisce poco da produttore a produttore. Grazie a questa caratteristica di uniformità è risultato più semplice trovare uno standard minimo valido per tutte le materie prime che intendono essere scambiate presso le borse mondiali.
Per materie prime non si intendono solo i metalli, le tre categorie principali in cui esse si dividono sono:
Esistono ben 100 materie prime scambiate su 50 mercati di prodotti primari, inoltre, le materie prime sono definite dagli inglesi hard (i metalli) o soft (quelli agricoli).
Tra i metalli scambiati in borsa è noto l’oro, ma anche l’argento, il platino e il palladio hanno un loro prezzo di scambio fissato dal mercato.
Appartengono al settore energia il petrolio, il gas naturale e la benzina.
Passando all’agricoltura le materie prime principali sono il mais, il caffè, lo zucchero, i semi di soia, il cacao e il grano.
Anche altre materie prime possono avere un proprio mercato specifico, che il trader difficilmente troverà su una delle sette migliori piattaforme di trading online.
Oggi, poi, siamo entrati “nell’era del digitale” ed anche in questo ambito si parla di valore applicato ad esempio alle criptovalute, le quali, più che monete sono definite da molti economisti commodity. E il caso, per fare un esempio, del bitcoin.
Uscendo dal campo delle criptovalute, per le quali ancora non esiste una definizione unanime, troviamo i minuti telefonici e la banda internet elevate a materie prime da scambiare in apposite borse specializzate.
Anche la corrente elettrica, il quale è un bene immateriale di base, ha una sua borsa dedicata e in Italia è gestita dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
Gli operatori delle materie prime sono di due tipi.
I primi operatori sono i produttori, o, nel caso dei metalli e del petrolio, le aziende estrattrici delle materie prime. I grandi coltivatori di mais, di cacao, sono anch’essi trader di materie prime.
Accanto a questi operatori, definiti venditori, ci sono i compratori delle materie prime.
Come avviene l’acquisto a questo livello. Compratori e venditori usano i contratti future per stabilire il prezzo delle materie. Ciascun contratto stabilisce una quota minima di vendita, che può differire da borsa a borsa. Anche la qualità viene definita e conta molto nello stabilire il prezzo finale. Alla scadenza del contratto i compratori non ricevono denaro, ma il bene primario contrattato.
Quest’ultimo passaggio definisce la differenza abissale che intercorre con il secondo tipo di operatore con le materie prime, ovvero lo speculatore. Lo scopo di quest’ultimo non è acquistare oro fisico, mais o petrolio grezzo, il suo obiettivo è trarre profitto dalla differenza di prezzo che si crea nei mercati.
Mediante strumenti finanziari come i contratti per differenza (CFD), lo speculatore acquista fittizziamente un bene senza in realtà possederlo.
Entriamo nel vivo della guida investire in materie prime, domandandoci perché investire in esse.
Chi investe in questo settore lo fa per diversificare il portafoglio e ampliarlo, così da controbilanciare le perdite eventuali subite con i titoli azionari o obbligazionari.
Importante sapere che esistono due tipi di mercati, quello fisico e quello virtuale. Un esempio di mercato fisico è la borsa dei fiori nei Paesi Bassi, dove gli operatori acquistano fisicamente lotti di fiori dai produttori.
Tendenzialmente chi si affaccia al mondo del trading usa i broker online per operare sulle materie prime con lo strumento dei CFD. Il trader che opera con i CFD fa movimenti giornalieri e il suo scopo è massimizzare i guadagni nell’arco di una giornata, ha quindi un orizzonte molto ristretto, ma proficuo se è padrone dello strumento.
A proposito di padronanza degli strumenti finanziari, ti invitiamo a leggere la guida cos’è il trading online e come funziona.
Quanti, all’opposto, puntano ad un orizzonte più ampio optano per l’acquisto di quote di indici future basati su materie prime, attraverso società di brokeraggio professionali con approcci al trading più personalizzati.
Le materie prime dovrebbero essere solo una delle forme di investimento sulle quali puntare, investire l’intero capitale su di esse non è la strategia vincente. Meglio quindi conoscere anche altre forme di investimento. Per facilitarti il compito, qui sotto aggiungiamo una lista di guide realizzate da FXEmpire.it dedicate alle altre forme di investimento più o meno rischiose.
Per monitorare a qualsiasi ora del giorno le materie prime, visita la nostra pagina dedicata ai prezzi delle materie prime: abbiamo elencato le principali e più scambiate dai trader come te.
Quasi in conclusione di guida all’investimento in materie prime, apriamo una piccola riflessione sulla convenienza nell’investire in materie prime.
Bisogna sapere che il settore è altamente variabile nel tempo, i prezzi oscillano rapidamente a causa di molti fattori. Nel settore agricolo, ad esempio, la quantità di raccolto annuale e la qualità del prodotto raccolto, influiscono decisamente sui prezzi. Investire sulle materie prime agricole, quindi, richiede la conoscenza del ciclo di vita del prodotto: caffè, zucchero, mais, ecc.
Conoscere il ciclo di vita del prodotto agricolo servirà a capire meglio l’andamento in borsa.
Come ricordato poco sopra, è importante diversificare. Investire tutto sullo zucchero o sull’oro espone i fondi personali a gravi rischi.
Ti sei appena affacciato nell’affascinante realtà delle materie prime, da questa guida parte ora un itinerario di formazione che richiede lo studio personale di libri e la partecipazione a corsi dedicati.
Buon trading con le materie prime.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.