Guida completa al mining di criptovalute. Scopri cosa è e come funziona il mining delle criptovalute, cosa è l'Hashrate, quali saranno le prossime criptovalute da minare, i migliori mining pool e tanto altro ancora.
Finora, mentre ci sono investitori che hanno una chiara comprensione dei processi e dei meccanismi alla base delle criptovalute, molti sono altamente esposti a dubbi per quanto riguarda il mining, e con le valutazioni attuali sono certamente sensibili a perdite consistenti; il rapido calo di Ethereum di Giugno e l’aumento di volatilità dovrebbero ricordare agli investitori che non basta solo seguire la massa.
La divisione della blockchain di Ethereum dello scorso anno è stato un evento che avrebbe potuto causare perdite significative e con il fork di Bitcoin del 1° Agosto dietro l’angolo, una maggiore conoscenza dei processi e dei rischi era sicuramente da tenere in considerazione mentre la domanda di criptovalute continuava a crescere.
Mentre molti si sono interessati semplicemente di fare trading di criptovalute come Bitcoin, altri si sono lanciati sul mining, che è il processo attraverso il quale le monete vengono create.
Per essere un miner, un investitore deve avere hardware appropriato e accesso a Internet per poter procedere alla compilazione delle transazioni recenti in blocchi al fine di risolvere complessi calcoli. La persona che risolve questi calcoli per prima è autorizzata a piazzare il blocco successivo sulla blockchain e guadagnare le ricompense, che includono le commissioni delle transazioni associate alle transazioni effettuate nel blocco, insieme ad una nuova moneta appena creata, il cui importo viene definito come ricompensa del blocco.
La difficoltà nel mining non è fissa, ma cambia ogni 2016 blocchi, ovvero circa ogni 2 settimane. Questo cambiamento viene effettuato per garantire che il tasso di scoperta di un blocco rimanga costante, pertanto la difficoltà viene adattata alla potenza di calcolo utilizzata per il mining.
È un concetto che molti avranno sentito, e forse non proprio apprezzato, quello che la redditività di un miner dipende, alla fine, da quanta potenza di hashing il miner fornisce alla rete. Un miner non potrà andare molto lontano con un semplice pc…
Il mining di criptovalute è iniziato nel 2009, con le CPU di normali computer utilizzate per l’hash, ma come per un qualsiasi nuovo mercato, le cose sono cambiate molto velocemente nel settore del mining, che ha visto il passaggio dalle normali CPU alle unità di elaborazione grafica (GPU), che erano in grado di eseguire l’hash, per risolvere i calcoli crittografici, ad un ritmo molto più veloce. A tale velocità ci si riferisce con il termine Hashrate.
I miner che comprendevano che l’hashrate era la chiave per i loro guadagni, hanno incominciato a collegare più GPU invece che averne una singola, per creare quella che viene definita “mini farm”. L’aumento del numero di GPU ha permesso l’incremento dell’hashrate.
I miner usando queste mini farm, hanno dovuto affrontare l’elevato consumo energetico generato e, come soluzione al problema, si è passati ai FPGA (Field-programme gate array), che hanno portato miglioramenti significativi al consumo energetico, dando ai miner con FPGA un grande vantaggio sui miner con GPU, lasciando indietro tutti i miner che utilizzavano le CPU.
Infine, per parlare di costi, minare costa molto di più con FPGA piuttosto che con le GPU.
I miner di Bitcoin, con GPU e FPGA hanno affrontato un nuovo tipo di miner, quelli con circuiti integrati specifici per calcolo (ASIC). Con gli ASIC sviluppati solamente per minare criptovalute, i miner con ASIC hanno avuto un grande vantaggio su coloro che utilizzavano CPU e GPU, portando gli ASIC a diventare mainstream nel 2012.
Man mano che i miner aumentavano di numero, la complessità dei calcoli crittografici aumentava con essa, con l’hashrate che risultava essere variabile, ossia la velocità con la quale i calcoli crittografici vengono effettuati e generano profitto per il miner. L’ammontare del profitto di un miner dipende da quanto hashpower fornisce alla rete.
Mentre sempre più miner incominciavano ad usare la piattaforma ASIC, aumentava anche la complessità dei calcoli, la quale cambiava ogni 2016 blocchi. L’adeguamento alla complessità viene effettuato in base alla potenza di calcolo utilizzata per il mining, visto che i progressi compiuti dai miner aumentano con la complessità, allo scopo di garantire che il tasso di scoperta di un nuovo blocco rimanga costante.
Ovviamente questo significa che si tratta di un ciclo senza fine di crescita della potenza computazionale, seguito da una maggiore complessità di calcolo richiesta per il mining, con i miner, incapaci di passare alle piattaforme più avanzate, fuori dai giochi.
Con l’avanzare della complessità di calcolo, i miner passarono dall’utilizzo di mini farm ai data center, che oggi sono ampiamente utilizzati. La potenza computazionale viene fornita dai data center piuttosto che dai singoli miner. Il vantaggio aggiuntivo di minare attraverso un data center è rappresentato dalle economie di scala, che comporta la riduzione dei costi per singolo miner.
Mentre i data center sono certamente di grandissima popolarità, il mercato ha visto anche l’evoluzione del cloud mining. Il cloud mining elimina la necessità per i miner di acquisire costose attrezzature o di coprire i costi energetici derivanti dall’uso delle piattaforme ASIC, ma di contro, dato che ci sono dei costi, ciò porta ad una riduzione dei profitti.
Il cloud mining, noto anche come cloud hashing, consente all’utente di acquistare l’output che viene minato dall’hardware, il quale si trova in data center distanti, e tutto il mining viene eseguito in remoto, rimuovendo i problemi affrontati dai miner nell’utilizzo di potenti piattaforme, come l’elevato consumo di energia, il calore, l’isolamento e, naturalmente, la manutenzione.
Ci sono tuttavia alcuni svantaggi nell’utilizzare i servizi di cloud mining, che i miner devono sapere e sono:
Come miner, il metodo più sicuro per effettuare operazioni di mining per le criptovalute consisterebbe nell’acquistare l’hardware necessario come punto di partenza e creare il proprio sistema di hashing, anche se ovviamente i costi associati, come quelli di installazione e di esercizio, comprese elevate bollette elettriche e la necessità di aggiornare hardware e software, richiederebbe anche la vendita del vecchio hardware che deve essere aggiornato.
Per la persona media, il cloud mining è forse uno dei metodi più semplici per entrare nel mondo del mining, anche se, come accennato in precedenza, occorre prestare attenzione e alcune ricerche devono essere svolte su quale pacchetto di servizi soddisfi meglio le proprie esigenze per evitare dopo l’abbonamento, di mangiarsi qualche guadagno.
Il mining delle criptovalute è certamente diverso dal mining delle materie prime come oro e argento, in quanto il primo non fornisce una risorsa fisica e potrebbe essere considerato più come un investimento nei mercati future piuttosto che su un bene fisico.
I processi di mining sono totalmente diversi: mentre il mining di materie prime richiede la ricerca e l’estrazione della risorsa fisica, il mining di criptovaluta è digitale, con portafogli di criptovaluta sia fisici che elettronici.
Il mining di criptovalute, tramite un data center, un fornitore di servizi di cloud mining, tramite hardware o altro, permette la generazione di nuove unità di una particolare criptovaluta, a seconda dell’exchange sul quale viene eseguito il mining.
Il processo di mining è di tipo computazionale e fin dai primi giorni si sono sviluppati processi di calcolo crittografico sempre più complessi che richiedono una grande potenza di calcolo.
Il miner, tramite la piattaforma di mining, viene ricompensato per la risoluzione di un complesso calcolo crittografico.
È importante considerare che se pensi di minare utilizzando il tuo computer di casa o il portatile, la tua potenza di calcolo non sarà tale da permetterti di minare e avere dei guadagni, infatti i miner profittevoli utilizzando hardware specifico e hanno minori costi di esercizio come bollette elettriche più basse.
Per questo motivo, è probabile che iscriversi ai programmi di mining invece che utilizzare il proprio computer di casa o portatile generi profitti non per te ma per i fornitori dei programmi, che stanno sfruttando il vantaggio di utilizzare il tuo hardware senza costi aggiuntivi e naturalmente ricevendo una commissione per l’uso del programma stesso.
Per i principianti, Litecoin, Dogecoin e Feathercoin sono le criptovalute basate su Scrypt raccomandate con il miglior rapporto benefici-costo, con Litecoin che dà ai miner tra i 50 centesimi e i 10$ al giorno, usando un hardware base, che ha un costo di circa 1.000$.
Il mining di criptovalute permette di guadagnare di più, circa 50$ al giorno o più, con un investimento inziale maggiore in hardware tra i 3.000$ e i 5.000$.
Il vantaggio per i principianti che minano Litecoin potrebbe derivare da un aumento del valore della criptovaluta, che però non dovrebbe essere considerata come prima fonte di guadagno per i miner. La scelta migliore da fare è quella di investire in criptovalute e conservarle, piuttosto che lanciarsi sul mining.
Quindi, per iniziare, ecco qui una lista di requisiti per poter minare Litecoin, Dogecoin e/o Feather coin:
Se quanto riportato qui sopra non fosse fattibile, allora è da considerare il cloud mining come alternativa.
Mentre Bitcoin potrebbe continuare ad avere la più grande capitalizzazione di mercato tra le criptovalute, come nel caso di una qualsiasi classe di asset, i miner e gli investitori in monete sono alla ricerca di nuovi metodi per guadagnare sul mercato e di capire come il mercato si svilupperà nei prossimi anni, il che potrebbe vedere altre criptovalute allettanti come Bitcoin.
Per contestualizzare, Bitcoin al momento rappresenta poco meno del 50% della quota di mercato totale delle criptovalute, nonostante il fatto che la capitalizzazione di mercato di Bitcoin sia aumentata da circa 10 miliardi di dollari USA ad oltre 40 miliardi di dollari USA nell’ultimo anno e un anno fa rappresentava l’80% della capitalizzazione totale di mercato delle criptovalute, portando la capitalizzazione totale di mercato delle criptovalute da 12,5 miliardi di dollari USA a 90 miliardi di dollari USA.
Con il sistema bancario che cerca di trarne beneficio, Ripple si è certamente posizionato bene per trarre vantaggio da questo desiderio del settore bancario di vendicarsi dei Bitcoin. Ripple infatti sta guadagnando terreno nel partnering con il settore bancario per quanto riguarda il mondo delle valute digitali.
Se riuscisse ad attirare tutte le principali banche, con accordi già in corso con RBC e Bank of America, Ripple potrebbe diventare la prossima rivelazione del mercato, anche se con la piattaforma di smart contract di Ethereum e la sua rete decentralizzata, è difficile scommetterci contro, nonostante i suoi recenti problemi, con molti che considerano Ethereum come il prossimo grande protagonista e l’unica criptovaluta che potrebbe superare Bitcoin.
L’innovazione sarà la chiave per il successo della concorrenza di Bitcoin, mentre Bitcoin potrebbe continuare a salire se la criptovaluta diventasse ancora più accettata dai commercianti e dai governi di tutto il mondo. L’unica incertezza riguarda gli effetti della regolamentazione, se mai dovesse arrivare.
Sul fronte mining, con le più grandi organizzazioni di mining che rendono difficile il mining di Bitcoin, è probabile un aumento delle criptovalute più piccole, ma è improbabile che gli hashrate raggiungano i livelli visti per Bitcoin ed Ethereum, quindi aspettarsi una crescita esponenziale simile potrebbe essere troppo per il settore del mining.
Per vedere come la decentralizzazione possa beneficiare gli affari quotidiani e in quali aree gli investitori dovrebbero focalizzare la loro attenzione, gli smart contract di Ethereum sono un esempio di come un vecchio processo possa essere convertito per il 21° secolo.
Mentre alcuni miner cercheranno di costruire i propri mining rig, i progressi nel settore delle criptovalute hanno portato alla creazione di un’altra forma di mining con il termine di mining pool.
I mining pool di Bitcoin forniscono ai miner di Bitcoin la possibilità di unire le proprie risorse, combinando il loro potere di hashing e dividendo le ricompense in base alla quantità di lavoro impiegato per risolvere i calcoli.
Con l’aumento degli hashrate, in gran parte dovuto allo sviluppo dei data center e del cloud mining, sono aumentate anche la complessità dei calcoli, il che ha spinto i miner a raggiungere hashrate che difficilmente potevano ottenere da soli con un sistema domestico.
Unire le risorse è una delle soluzioni per generare l’hashrate necessario, in modo che i blocchi possano essere creati più rapidamente, aumentando così i profitti per il miner in maniera costante, il che non sarebbe possibile se il miner facesse tutto da solo.
I miner vengono ricompensati una volta verificate le prove del lavoro nella risoluzione dei calcoli.
Quando si sceglie un mining pool, il potenziale miner dovrà trovare un pool che rispecchi le esigenze dello stesso per quanto riguarda il mining di Bitcoin, il che richiede un certo grado di impegno.
Il fork previsto per la fine del mese è nato dalla divergenza di opinione sui Bitcoin e alla fine dipende da ogni singolo miner garantire che il pooling e l’aumento di hashpower vada alla giusta rete e non a quella che sembra far andare Bitcoin in una direzione che, come miner, non si condivide.
Prima di entrare in un mining pool di Bitcoin un potenziale miner avrà bisogno di un software di mining Bitcoin e di un portafoglio Bitcoin.
Esistono diversi mining pool di Bitcoin oggi, con alcuni che detengono la maggior parte dei blocchi, tipo Antpool, che possiede il 15% di tutti i blocchi, F2Pool, che possiede il 12% e BitFury, che possiede l’11.8%, anche se BitFury è un pool privato e non ci si può unire, mentre BTCC possiede il 7%.
Sebbene questi siano i più grandi mining pool, il consiglio è che è preferibile unirsi a uno dei pool più piccoli per garantire che non vi sia alcun accumulo di hashpower che potrebbe portare alla concentrazione di blocchi in un pool che non ha buone intenzioni.
Antpool è stato segnalato come pool che presentava un malware nelle apparecchiature di mining vendute, progettato per spegnere a distanza le apparecchiature dei clienti o concorrenti allo scopo di aumentare la redditività di Antpool.
Il mining di Bitcoin viene normalmente effettuato in Paesi che tende ad avere costi dell’elettricità più bassi, come la Cina che mina la maggior parte dei Bitcoin ed è quindi il più grande esportatore di questi ultimi, con Antpool, F2Pool e BTCC che hanno interfacce in cinese, che possono creare barriere linguistiche per coloro che non parlano il mandarino, anche se si stima che la Cina possieda il 60% dell’hashpower di Bitcoin.
Altre aree geografiche con un numero consistente di Bitcoin sono:
Insieme, i 4 Paesi riportati qui sopra possiedono circa l’80% di tutti i Bitcoin, il che suggerisce che saranno in grado di minare l’80% dei Bitcoin.
www.bitcoinmining.com raccomanda p2pool come mining pool completamente decentralizzato.
Infine, è importante non confondere i mining pool con il cloud mining, in quanto i mining pool richiedono ai miner di disporre dell’attrezzatura vera e propria per poter dividersi le ricompense, mentre il cloud mining è diverso, in cambio di una commissione, i fornitori dei servizi di cloud mining minano e generano profitti.
Nel mining, l’hashrate delle criptovalute è di particolare importanza dal punto di vista dei profitti.
Ogni miner, in base all’hardware utilizzato, avrà una particolare velocità di calcolo, che viene comunemente indicata come hashrate e il profitto del miner dipende dall’hahrate che quest’ultimo riesce a sviluppare.
L’hashrate è una misura della potenza dell’hardware del miner e riflette la frequenza di calcolo della funzione hash al secondo.
Gli hash sono progettati per essere variabili, e quindi, per risolvere un particolare hash, la migliore soluzione è provare quanti più input casuali possibile al secondo, finché non viene trovato quello corretto.
Un miner che trova l’input corretto lo trasmetterà e, dopo la verifica, diventerà il blocco successivo della blockchain della criptovaluta.
Il miner riceverà quindi la ricompensa per aver contribuito con le proprie risorse hardware ad eseguire il protocollo della criptovaluta.
Non esiste un modo semplice per trovare gli input corretti e quindi questo richiede una ricerca, con una probabilità di successo tanto maggiore quanto la velocità dell’hardware. Ora ci sono macchine in grado di calcolare trilioni di hash ogni secondo, ed è per questo che l’uso di un computer domestico o di un portatile semplicemente non è adatto in questo ambito.
Ad esempio, se un investitore ha un hashrate di 10 Ether al giorno e la complessità del calcolo aumenta del 30%, i profitti giornalieri dell’investitore derivanti dal mining con lo stesso hashrate diminuirebbero e più miner si aggiungono, più bassi diventano i profitti. Considerando il caso qui sopra, supponendo che non si aggiungano nuovi miner, il profitto dell’investitore diminuirebbe del 23%, 7,69 Ether.
Gli hashrate sono di particolare importanza sia nel trading che per la valutazione delle criptovalute. Un qualsiasi aumento del tasso di cambio di una criptovaluta aumenta anche l’hashrate del mining, che tende ad avere una latenza proporzionale all’entità del tasso di cambio, essendo i due correlati.
Come miner, il tuo profitto dipenderà in ultima analisi da quanta potenza di hashing tu fornisca alla rete. Supponendo che l’hashrate rimanga invariato, all’aumentare della potenza di hashing totale della rete, quella del miner in questione diminuisce rispetto alla rete.
Più potenza di hashing c’è all’interno di una data rete, meno guadagni sono disponibili per il singolo miner.
Una volta che un miner ha compreso i meccanismi alla base del processo di mining e l’importanza di avere un hashrate abbastanza elevato da generare profitti, si deve chiedere quale criptovaluta dovrebbe minare.
La criptovaluta più famosa è Bitcoin, fondata nel 2009, che ha dominato fino a poco tempo fa il mondo del mining, ma ci sono anche Ethereum, lanciato nel 2015, Ripple (2013), Litecoin (2011) e molte altre, con oltre 900 criptovalute attualmente disponibili, pronte per essere minate ed il cui numero sta crescendo sempre più.
Per capitalizzazione di mercato, Bitcoin ha la più grande rete blockchain, seguita da Ethereum, Ripple e Litecoin.
Ogni criptovaluta avrà funzioni diverse. Alla fine, Bitcoin è diventata una valuta digitale, che viene accettata sempre più dai governi e dai commercianti di tutto il mondo come alternativa alle valute tradizionali.
Al contrario, Ethereum, che è supportato dalla sua valuta Ether, è stato sviluppato non solo per essere una valuta digitale, ma anche per includere gli smart contract, i quali utilizzano le applicazioni memorizzate nella blockchain per la negoziazione e la consegna dei contratti, mentre la blockchain fornisce un approccio decentralizzato per la verifica e il controllo.
Un ulteriore vantaggio di Ethereum è che consente al creatore di generare token digitali che vengono essenzialmente condivisi nel mondo virtuale, fornendo una prova di proprietà degli smart contract compatibili con qualsiasi portafoglio o exchange, fornendo uno strumento per gli sviluppatori di raccolto fondi per i loro progetti .
Dal punto di vista delle transazioni, Ethereum è all’avanguardia, con un tempo di appena 10 secondi per la conferma della transazione, in competizione con le tempistiche delle carte di credito.
Con così tante criptovalute disponibili, ognuna avrà funzioni e vantaggi diversi.
Litecoin, che ha una capitalizzazione di mercato di circa 1,6 miliardi di dollari USA, permette un tempo di transazione significativamente più basso rispetto a Bitcoin. Le transazioni con Bitcoin possono richiedere fino a 10 minuti per la conferma, mentre la velocità delle transazioni di Litecoin è significativamente inferiore ed è di circa due minuti e mezzo.
Ripple ha un tempo di conferma della transazione di pochi secondi, in quanto non ha alcun registro pubblico ed utilizza un “processo di consenso iterativo”.
Per adesso, nonostante le velocità di transazione, Bitcoin è quello più ampiamente accettato, anche se deve farne di strada per competere davvero con il denaro contante e le carte di credito e, per di più, un numero crescente di criptovalute sta frammentando il mercato, con Bitcoin che perde quote di mercato, nonostante le altre criptovalute generalmente non vengano accettate o riconosciute da governi o dai commercianti che invece accettano Bitcoin.
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Le criptovalute hanno visto una grande crescita negli ultimi tempi, dopo il calo dei toni sul rischio bolla mentre i mercati guardano indietro alle opportunità mancate e a ciò che è probabile che accada. Bitcoin non è il solo a sperimentare una crescita esponenziale, con notevoli guadagni osservati in tutto il mondo delle criptovalute, mentre la capitalizzazione supera quota 90 miliardi di dollari USA, dopo un calo dei mercati a causa delle preoccupazioni circa una guerra civile di Bitcoin che potrebbe vedere la più grande criptovaluta per quota di mercato, disintegrarsi, portando con sé il resto del mondo delle criptovalute.
Il recupero dopo il fork del 1° Agosto suggerisce che il panico è terminato, con Ether sceso al di sotto dei 200$ per la 1 ° volta dal 2014 prima del recupero. Ether ha superato i 400$ nel mese di Giugno, insieme all’aumento di altre criptovalute, e il superamento dei 90 miliardi di dollari USA ha rappresentato un aumento di quasi il 50% da metà Luglio, quando la capitalizzazione totale era scesa a 61 miliardi di dollari USA.
Mentre il mercato delle criptovalute continua a crescere, gli hashrate certamente ne influenzano la direzione insieme alla maggior domanda di criptovalute e ai progressi della tecnologia hardware che porta all’aumento dell’hashrate, con i miner che in passato hanno iniziato con i computer desktop prima di passare alla costruzione di capannoni con hardware dedicato per il mining.
Per contestualizzare, gli hashrate sono aumentati da 1.500.000 trilioni di hash al secondo (TH/s) a oltre 6.000.000 TH/s negli ultimi 12 mesi.
I prezzi dell’hardware per mining sono aumentati per via della crescita continua della domanda, mentre la rete delle criptovalute si allarga sempre più. Mentre sempre più miner iniziano questo percorso, resta da vedere se l’hashrate possa continuare a crescere con i tassi visti negli ultimi anni, mentre il mining si è evoluto dai semplici computer domestici ai più avanzati hardware ASIC.
È da chiedersi se le principali compagnie di mining abbiano aggiornato gli impianti di mining, mentre alcune compagnie di mining vedono aumentare l’hashrate totale, mentre per altre è diminuito negli ultimi mesi.
Questo suggerisce che vi è in atto un aumento degli hashrate, mentre le grandi compagnie di mining cercano di aggiornare le apparecchiature, anche se questo dipenderà in ultima analisi dalle valutazioni nei prossimi mesi.
Per ora rimane l’ottimismo sulla redditività del mining mentre un nuovo hardware arriva sul mercato e le organizzazioni di mining cercano di aggiornarlo, con un aumento del capitale di investimento che dovrebbe arrivare nel settore minerario. Insomma, tutto si ridurrà al rimanere al passo con le innovazioni hardware.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.