Eos è un progetto che ha fatto molto parlare di sé nei ultimi tempi, in particolare per via del recente repentino aumento del valore del suo omonimo token nativo. In questo articolo ripercorreremo le sue caratteristiche, potenzialità ed i motivi del successo di questa piattaforma che diventerà finalmente disponibile tra meno di un mese.
EOS è un progetto appartenente alla stessa categoria di Ethereum (piattaforma per DAPP e smart contracts) ma sostanzialmente diverso. Infatti, EOS, sembra avere due principali obiettivi che cerca di raggiungere per mezzo del suo sviluppo: Scalabilità e semplicità di utilizzo.
La scalabilità è il termine usato per riferirsi alla quantità di transazioni che una blockchain è capace di gestire in un determinato arco di tempo. Una blockchain che riesce a gestire senza problemi un grande carico di transazioni al secondo viene definita “scalabile”. EOS affronta questa sfida principalmente per mezzo di due implementazioni: DPOS e interoperabilità tra blockchain (raggiunta con l’aggiornamento Dawn 3.0).
Il DPOS, Distributed Proof Of Stake, è l’algoritmo di consenso di EOS (come lo è di Steemit e BitShares, che peraltro hanno avuto lo stesso direttore tecnico, Dan Larimer). Questo algoritmo sacrifica una certa quantità di decentralizzazione per un grande vantaggio per quanto riguarda la scalabilità. Infatti, nel peggior caso possibile è stimato che una singola blockchain nativa di EOS raggiungerà la 1000 transazioni al secondo. Ma, in realtà, è da aspettarsi che queste inizialmente si aggireranno intorno alle 3000 per poi aumentare man mano che il protocollo viene aggiornato. Per un confronto, Ethereum ne gestisce circa 20 al secondo, mente Bitcoin circa 7.
Il prezzo di questo è che solo i 21 cosiddetti block producer possono convalidare i blocchi, il che diminuisce la decentralizzazione in modo sostanziale. Questa non è la più resiliente o incensurabile delle blockchain, ma è la più adatta all’utilizzo mainstream su larga scala. Infatti, a differenza di quanto viene succerito da molti EOS non “ucciderà” Ethereum. Certo, come precentemente ho suggerito, questo probabilmente sì approprierà di una sua buona fetta di mercato. Ma Ethereum continuerà ad avere una sua nicchia.
I blocchi sulla rete EOS, inoltre, vengono generati ogni mezzo secondo. Questo significa che le transazioni verranno sempre confermate entro pochi secondi (che si contano sulle dita di una mano, se non un dito solo). La sulla rete Ethereum una transazione media al momento in cui viene steso questo articolo impiega circa un minuto e mezzo per essere confermata con un blocco aggiunto alla blockchain ogni 10-19 secondi in base alla congestione della rete. La blockchain del Bitcoin invece impiega in media poco meno di un’ora e mezza per confermare una transazione con un blocco aggiunto ogni 10 minuti.
L’altro, ancor più degno di nota, modo in cui EOS cerca di aumentare la sua scalabilità è l’interoperabilità tra blockchain. Questa consente, secondo quanto riportato, a due o più blockchain di comunicare (e collaborare per gestire un carico maggiore rispetto quello di una catena singola). Particolarmente degna di nota è l’affermazione che questo standard di comunicazione intercatena dovrebbe essere tanto sicura quanto l’interazione tra smart contracts su una singola catena.
Questo significa che una transazione avvenuta su una catena diventa disponibile su un’altra in automatico. Unico svantaggio è che questa diventa visibile solo dopo che questa transazione è stata confermata sull’altra catena (quinci circa 3 secondi). Questa caratteristica di EOS è quanto sta alla base della dichiarazione che EOS può gestire transazioni al secondo illimitate.
Altro dettaglio da non sottovalutare di EOS è quanta attenzione è stata dedicata per renderlo di semplice utilizzo. Sono parte del sistema caratteristiche quali indirizzi umanamente comprensibili, sistemi di recupero password o la mancanza di tasse di transazione (che consente di interagire con le DAPP senza possedere token). Queste, insieme alla sua rapidità, fanno in modo che sia possibile interagire con la blockchain senza nemmeno sapere che quanto si sta utilizzando non è affatto un semplice sito internet.
Per capire quanto viene descritto basta guardare a steemit. Questa piattaforma social/blogging, seppur abbia alcune caratteristiche peculiari, non sembra affatto avere una blockchain e alcuni token alla propria base. Questo è il genere di DAPP che ha intenzione di ospitare EOS.
Oramai Airdrop è una tipica “buzzword” che sentiamo nell’ambiente blockchain con l’intenzione di attirare l’attenzione. Questo termine si riferisce semplicemente alla distribuzione gratuita di token. Spesso questo viene fatto per attirare l’attenzione al progetto, ad esempio regalando token a chi ha partecipato ad altri ICO, in modo cerchi il progetto dal quale derivano. Altre volte solo per far scaturire esternalità di rete. Ma nell’ecosistema di EOS gli Airdrop hanno una motivazione diversa, motivo per cui ho in passato affermato questo potrebbe rivelarsi il miglior investimento a lungo termine.
“Quale?” è la domanda che spontaneamente sorge nella mente di una persona che per buonsenso. Questo perché chiunque sa che non è mai il caso di aspettarsi mai niente gratis. La risposta a questa domanda ci porta al nostro prossimo punto, che in realtà è una notizia ancora migliore.
Block.one ha raccolto vari miliardi di dollari fino ad ora attraverso l’ICO di EOS (e l’ICO è destinato a continuare ancora per poco meno di un mese). Questi fondi sono destinati al finanziamento di progetti per i quali non ci sarà mai un ICO. In realtà sono stati annunciati già più fondi a questo scopo, tra questi la joint venture di cui ho riferito da 100 milioni di dollari tra Block.one e l’incubatrice tedesca di fintech FinLab AG.
I progetti finanziati con questi fondi, perlopiù raccolti durante l’ICO, non hanno bisogno quindi di finanziarsi vendendo i propri token. Quindi i loro token vengono distribuiti gratuitamente (appunto un airdrop) a tutti i detentori di token EOS. Quindi investire in EOS è investire nell’interezza di un ecosistema molto più di quanto lo sia investire in altri progetti simili (NEO o ETH ad esempio). Una analogia sarebbe comprare ETH e di conseguenza nei mesi a venire trovarsi anche i token di tutti i maggiori progetti realizzati sulla piattaforma gratuitamente.
La pagina dedicata a EOS su Coinmarketcap indica che questo, con un capitale di mercato totale di ben 15.399.348.785 dollari, è la quinta criptovaluta in ordine di questo dato. Questa infatti recentemente ha superato il Litecoin (LTC) che ha un capitale di mercato di 8.992.373.950 dollari (quindi oramai poco più della metà di quello di EOS) al momento della stampa. Per quanto riguarda il prezzo, invece, EOS ha subito una crescita di oltre il 1800 in meno di un anno (dal Luglio 2017).
Le caratteristiche precedentemente descritte, una volta provate da reale software hanno attirato una gran quantità di investitori. Infatti, inizialmente il prodotto è stato soggetto di innumerevoli critiche dovute al suo ICO di durata prossima ad un anno. Ma chi ha creduto nel progetto quando i più lo accusavano di essere una truffa ha goduto di una entrata ad un prezzo basso e guadagni sostanziosi.
Conclusione
Va considerato che il valore del token EOS in questo momento è puramente speculativo. Infatti finché la rete EOS non viene lanciata tra meno di un mese il token è completametne privo di alcuna utilità. Quindici miliardi di dollari sono una stima molto alta per una piattaforma ancora in sviluppo. Quindi possiamo trarre due logiche conclusioni:
1. I prezzo del token in questo momento è legato perlopiù all’entusiasmo dovuto all’imminente lancio.
2. Conseguentemente è probabile una imminente correzione dei prezzi.
EOS sembra un ottimo investimento a lungo termine. Se sei interessato a comprare EOS leggi la nostra guida dedicata.
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Detto questo, come ogni investimento in questo settore soggetto ad un alto rischio. La motivazione di queste affermazioni è che il settore è immerso in una mastodontica bolla speculativa. Questa, non a caso viene spesso messa a confronto con la bolla dot-com che è scoppiata a inizio millennio.
Infatti, proprio come quella volta è da aspettarsi che la stragrande maggioranza delle imprese del settore falliranno. Ma quella bolla è stata anche brodo primordiale in cui si sono sviluppate aziende come Google e Amazon, delle quali gli stock ai tempi valevano solo una frazione. Allo stesso modo anche questa volta ci si può aspettare che la tecnologia rivoluzionaria quale è blockchain, proprio come internet, porterà alla nascita di entità di analoga importanza. EOS presenta segni di poter essere una di queste.
Adrian Zmudzinski è un giovane appassionato di tecnologia ed informatica specializzato nell’analisi di token e criptovalute. Si è interessato al Bitcoin nel 2009 e successivamente al settore delle criptovalute ancora nascente.