SuperLega, il titolo Juventus cede terreno questa mattina dopo il volo a +17% di ieri. Attesa per il titolo Manchester, ma ecco i risvolti per gli investitori.
L’annuncio della SuperLega giunto come un fulmine a ciel sereno ieri, il suo effetto sui titoli in Borsa lo ha avuto.
Il titolo del Juventus Football Club (JUVE) è balzato vistosamente ieri del +17%, portando il prezzo per azione da 0,773 euro a 0,911 euro a fine giornata. Tuttavia questa mattina il titolo ha già subito una forte correzione a 0,8513 euro.
Il motivo della correzione è da ricercare probabilmente nelle reazioni politiche e dei tifosi, molte inattese, che si sono addensate come un macigno sulla decisione. Le ovvie reazioni di Fifa e Uefa, che hanno annunciato una causa da 50-60 miliardi di euro ai club europei dissidenti, pure hanno giocato un ruolo ma ancora tutto da quantificare.
Anche il titolo del Manchester United Plc (MANU) alla Borsa di New York ieri ha accelerato, portandosi a fine giornata a 17,26 USD, con un importante +6,74%.
Il titolo MANU ieri è balzato da 16,17 USD, fino al picco di 17,8 USD. Ad un mese resta ancora in perdita del -0,35%, ma a tre mesi guadagna il +7,14%. Resta da vedere cosa accadrà oggi al titolo quando riaprirà il NYSE, dopo l’intervento dei più alti vertici politici europei, i quali hanno tutti parlato in modo negativo di questa scelta. Il presidente francese Macron si è detto contento che nessuna squadra francese vi abbia aderito, perché considera la SuperLega contraria ai valori unitari dell’Unione Europea.
Il titolo della Lazio (SSL) non ha praticamente reagito ieri alla notizia, guadagnando appena il +0,35%. Tuttavia questa mattina il titolo guadagna il +1,58%, che ha portato il valore di una singola azione a 1,16 euro.
Il titolo della Roma (ASR), ieri ha invece lasciato sul terreno il -0,28% e questa mattina perde un ulteriore -0,52%, portandosi così a 0,2855 euro ad azione.
Le 12 squadre dissidenti, di cui 6 sono Britanniche, 3 sono spagnole e 3 italiane, appaiono al momento essere decise nel costituire la SuperLega, anche perché sarebbero appoggiati dai fondi sovrani arabi e da fondi statunitensi, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Tuttavia la reazione del piano politico, che è stata importante ed ha coinvolto i massimi vertici europei, compresi il presidente del Parlamento e il Commissario agli Affari Economici, non è da sottovalutare.
Così come non vanno sottovalutate le scelte disciplinari da parte di Uefa, Fifa e da parte delle Leghe nazionali di appartenenza delle varie società calcistiche coinvolte.
La minaccia più seria riguarda i singoli calciatori che potrebbero essere esclusi dalle competizioni internazionali: a giugno iniziano gli europei rimandati di un anno.
Il Sole 24 Ore ha provato a calcolare il peso e il valore delle squadre che parteciperanno alla SuperLega e il vuoto che lascerebbero nei rispettivi Campionati di provenienza se dovessero essere estromesse.
In Italia, Juventus, Milan e Inter valgono un terzo del Campionato si serie A e ciò significa che il nostro calcio risulterebbe il meno impoverito.
Le cose cambiano nel Regno Unito, dove la fuoriuscita di Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Tottenham Hotspur dalla Premier League, farebbe perdere a quest’ultima la metà del suo valore. Questo anche perché il numero delle squadre dissidenti è maggiore.
In Spagna, nella Liga, Real Madrid, Atletico Madrid e Barcellona, da sole valgono la metà del valore complessivo dell’interno campionato. Anche in questo caso la perdita è alta.
Appare chiaro, quindi, che gli interessi economi in ballo sono tanti e i campionati nazionali in particolare rischiano ampie perdite in termini di diritti televisivi e raccolta pubblicitaria.
Le 12 squadre hanno avviato una vera e propria rivoluzione, che avrà conseguenze sui titoli azionari di tutte le società quotate, in qualche modo coinvolte in questo affair.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.