Jerome Powell presenta al Congresso americano la situazione dell’economia USA, e dice che tornerà alla normalità a fine anno con le vaccinazioni.
Jerome Powel, governatore del Federal Reserve System presenta al Congresso degli USA la relazione semestrale sulla politica monetaria e con essa mostra lo stato di salute dell’economia statunitense.
La situazione attuale è ancora dettata dalla pandemia afferma Powell, con l’inasprirsi degli effetti del virus negli ultimi mesi l’economia americana ha sofferto molto, in particolare nei settori che sono più direttamente colpiti dalla ripresa del virus.
Fattore che “sta pesando sull’attività economica e sulla creazione di posti di lavoro”, dice Powell.
“Dopo una forte ripresa dell’attività economica la scorsa estate, lo slancio ha subito un sostanziale rallentamento, con la debolezza concentrata nei settori maggiormente colpiti dalla ripresa del virus. Nelle ultime settimane, il numero di nuovi casi e ricoveri è diminuito e le vaccinazioni in corso offrono speranza per un ritorno a condizioni più normali entro la fine dell’anno. Tuttavia, la ripresa economica rimane irregolare e lungi dall’essere completa e il percorso da seguire è altamente incerto”, dice il governatore della Fed al Congresso americano.
Resta bassa negli USA la spesa per i servizi, in particolare nei settori che tipicamente richiedono alle persone di stare a stretto contatto tra loro. Questo comprende le attività del tempo libero e l’ospitalità.
Per quanto riguarda la spesa delle famiglie in acquisto di beni essa risulta aumentata “in modo incoraggiante” nel mese di gennaio dopo l’attenuazione di fine anno 2020.
“Il settore immobiliare si è più che completamente ripreso dalla recessione, mentre sono aumentati anche gli investimenti delle imprese e la produzione manifatturiera”, dice ancora Powell.
“La ripresa complessiva dell’attività economica dalla primavera scorsa è in parte dovuta ad azioni fiscali e monetarie senza precedenti, che hanno fornito un sostegno essenziale a molte famiglie, imprese e comunità”, fa notare il governatore della Fed.
Come sta avvenendo per l’attività economica complessiva, anche “il ritmo di miglioramento del mercato del lavoro è rallentato”, infatti, nei primi “tre mesi terminati a gennaio, l’occupazione è aumentata a un tasso medio mensile di soli 29.000” unità.
Si segnalano perdite di posti di lavoro “in settori come il tempo libero e l’ospitalità, dove la rinascita del virus e l’aumento delle distanze sociali hanno pesato ulteriormente sull’attività”.
Ciò ha portato ad un tasso di disoccupazione al 6,3% a gennaio. Così come si segnala una bassa partecipazione al mercato del lavoro.
Powell fa notare che nonostante “ci siano stati molti progressi nel mercato del lavoro dalla primavera, milioni di americani rimangono senza lavoro”.
“La dislocazione economica ha sconvolto molte vite e creato una grande incertezza sul futuro”.
Powell parla di “impronta significativa sull’inflazione” lasciata dalla pandemia.
“Dopo il forte calo in primavera, i prezzi al consumo sono parzialmente rimbalzati nel resto dello scorso anno. Tuttavia, per alcuni dei settori che sono stati maggiormente colpiti dalla pandemia, i prezzi rimangono particolarmente bassi”, spiega.
“Nel complesso, sulla base di 12 mesi, l’inflazione rimane al di sotto del nostro obiettivo di lungo periodo del 2%”.
Senza sottovalutare la situazione attuale, guardando all’orizzonte Powell vede diradarsi le nubi e un futuro ben più roseo.
“gli sviluppi indicano un miglioramento delle prospettive per la fine dell’anno. In particolare, i continui progressi nelle vaccinazioni dovrebbero aiutare ad accelerare il ritorno alle normali attività. Nel frattempo, dovremmo continuare a seguire i consigli degli esperti di salute per osservare le misure di allontanamento sociale e indossare le mascherine”.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.