Sui metalli preziosi e quelli rari si è forse innescata una corsa all’acquisto? Ripresa economica e transizione energetica dettano la rotta.
I metalli preziosi sono cresciuti in modo significativo nel 2020, ed anche ad inizio di quest’anno proseguono su una andatura positiva. Ma in generale sono i metalli ad essere trascinati dagli acquisti, e i motivi sono legati alla delicata fase della ripresa economica a livello globale.
Gli investitori si sono resi conto da mesi che, al netto dei ritardi, le campagne vaccinali a livello globale riapriranno le economie più o meno progressivamente e questo offrirà alle persone la possibilità di tornare a vivere e quindi a spendere.
Il timore è una impennata dell’inflazione, primo fattore che spinge gli investitori ad acquistare un po’ più metalli preziosi per difendersi contro la perdita di valore.
Al contempo il dollaro si svaluta per via delle politiche monetarie e fiscali in atto negli USA, che spinge naturalmente verso il metallo più prezioso, l’oro. Inoltre i tassi di interesse dovrebbero restare negativi ancora per un po’, probabilmente per tutto il 2021 almeno e questo ulteriormente spinge verso i metalli preziosi.
E in ultimo la transizione energetica. Come dimostra una analisi condotta da S&P Global Platts, i metalli minori (non per questo meno preziosi) come il litio e il cobalto entro il 2050 vedranno aumentare la loro domanda del 539% e del 460% rispettivamente rispetto alla produzione del 2019.
Secondo il London Bullion Metal Association (LBMA), che rappresenta il mercato dei metalli preziosi del Regno Unito e punto di riferimento a livello internazionale, per i metalli preziosi ci sono ancora margini di crescita nel 2021 rispetto al 2020 e sono i seguenti (previsione media):
Questi aumenti vanno però aggiustati se si intende fare trading ora sui metalli preziosi, poiché siamo già a metà marzo e intanto i prezzi dei metalli sono saliti.
Ne consegue che prendendo come riferimento il mese di gennaio 2021, gli aumenti di prezzo attesi sono i seguenti:
(Dati elaborati da Ofi Asset Management).
I metalli preziosi servono, come i metalli minori, nella produzione di batterie o come nel caso del platino nella produzione di celle a combustibile per la trasformazione di idrogeno e ossigeno in elettricità.
Il platino in particolare, in Cina vedrà crescere in modo consistente la domanda per l’introduzione di nuove normative sui motori diesel (“China 6”). Solo questo fattore potrebbe far aumentare del 5% la domanda di platino.
Anche l’argento è un altro metallo prezioso utile per la transizione energetica, dal momento che trova impiego nella produzione dei pannelli fotovoltaici. Servono infatti 5 grammi di argento per pannello FV e il settore guida il 12% della domanda globale. Nelle auto elettriche, poi, l’argento si usa per collegare tra loro i pacchi batteria: questo settore rappresenta il 5% della domanda di argento a livello mondiale.
Per quanto riguarda l’oro, come noto negli USA il governo sin da inizio pandemia ha inviato sui conti correnti degli americani in difficoltà quantità di denaro significative. E con l’approvazione dell’ultimo pacchetto di aiuti fiscali pari a 1.900 miliardi di USD, si è verificata una nuova forte iniezione di liquidità messa direttamente nelle mani degli statunitensi. Si attende un aumento dell’inflazione con l’apertura dell’economia statunitense che punta a terminare la campagna vaccinale entro i primi di giugno. L’oro dovrebbe salire ancora.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.