Lo yen giapponese prosegue la sua discesa: dopo aver toccato un minimo-record al livello di prezzo 116, per la prima volta dallo scoppio della crisi
Nel corso della sessione europea del martedì, il dollaro Usa è lievitato brevemente oltre quota 116 yen per la prima volta negli ultimi 7 anni, a fronte delle voci secondo le quali il primo ministro Abe avrebbe rimandato al prossimo ottobre il rialzo dell’iva previsto dall’8 al 10%.
La banconota verde è quindi calata sotto i 115,50 yen non appena il capo-segretario di Gabinetto Yoshihide Suga ha negato con forza la veridicità delle notizie diffuse dalle agenzie di stampa secondo le quali l’amministrazione Abe sarebbe stata intenzionata a posporre all’aprile 2017 il rialzo dell’iva, peraltro spuntando in maniera abbastanza netta i guadagni realizzati sino a quel momento dagli indici borsistici giapponesi.
Secondo un broker valutario, il mercato delle valute teme con forza le incertezze legate alle prossime mosse del premier Abe e, in particolare, alla possibilità che finisca per sciogliere la Camera bassa del Parlamento per indire delle elezioni-lampo subito dopo aver annunciato il rinvio del rialzo dell’iva. Stamattina la produzione industriale del Giappone ha frattanto stampato una lettura migliore delle previsioni, pur impattando in maniera quasi marginale sulle quotazioni del JPY.
Stamane il dollaro Usa viaggia ancora in territorio positivo, lievitando di 2 punti sino a 87,92 e dopo aver superato il livello di prezzo 88 in apertura di settimana. La forza del dollaro sta facendo scivolare le quotazioni delle valute legate al prezzo delle materie prime, con l’Aussie caduto a 0,8694 e il Kiwi a 0,7869. Le divise asiatiche sono in attesa di una serie di dati economici provenienti dalla Cina, fra i quali figurano i nuovi prestiti e gli investimenti fixed asset così come l’andamento della produzione industriale. Il dollaro australiano è stato il protagonista di una formidabile ascesa nei confronti dello yen nipponico sin dall’annuncio BoJ datato 31 ottobre di un incremento del proprio programma di acquisto-titoli al fine di rimettere in moto l’economia del Giappone.