Investire nell’immobiliare europeo di qualità per mitigare il rischio in mercati in ripresa, prediligendo gli asset ESG: panoramica.
L’Unione Europea si avvia verso una uscita dalla peggiore recessione economico – finanziaria dai tempi della Grande Depressione del 1929 e durata fino al 1939. Ora i vari settori e sotto settori economici stanno rimbalzando, anche se a macchia di leopardo e in modo non uniforme in tutta l’UE. L’immobiliare europeo è tra i settori che tenta di rimbalzare dopo un anno davvero tribolato.
Gli occhi sono puntati in particolare sull’immobiliare commerciale europeo che probabilmente più degli altri segmenti ha risentito delle chiusure che hanno portato molti attività a ridurre gli spazi commerciali occupati o a liberarli del tutto.
Con le riapertura e la ripresa economica le attività commerciali tornano a fare impresa ed hanno naturalmente bisogno di spazi dove realizzarla.
Non solo, la Banca centrale europea (BCE) ha confermato a giugno la sua linea di politica monetaria accomodante. Una linea che almeno nell’Unione Europea è attesa essere di lungo periodo, a differenza degli USA dove la Fed già pensa ad una riduzione del bazooka monetario attraverso una azione di tapering (riduzione del quantitative easing).
Una maggiore liquidità nel sistema economico si traduce in accesso ai mutui per locali commerciali con tassi di interesse più bassi. Molte più imprese potranno quindi permettersi di acquistare o prendere in affitto locali commerciali.
Inoltre l’immobiliare europeo è preso in considerazione da quegli investitori che sono alla ricerca di settori in cui investire con un certo grado di sicurezza. Chi, infatti, di solito investe in titoli di Stato è alla ricerca di altri settori dal momento che tali titoli obbligazionari offrono spesso rendimenti negativi o irrisori.
Nonostante l’immobiliare non sia privo di rischi, questo appare come il momento ideale per inserirsi ed approfittare di una nuova rinascita più che di una crescita.
L’immobiliare europeo viene considerato dagli analisti di Amundi citati dal Financialounge, come una garanzia contro l’inflazione crescente.
Inoltre gli investimenti nel settore del real estate sono stimati con ritorni di lungo termine sopra la media.
Quando l’inflazione aumenta, aumentano anche i canoni d’affitto. L’investitore potrà quindi proteggersi contro l’aumento dei prezzi investendo nell’immobiliare, ottenendo maggiori ricavi che compenseranno l’aumentato costo della vita per tutti.
Quindi, l’immobiliare europeo in un portafoglio con una visione europea è da prendere in seria considerazione poiché potrebbe incrementare il ritorno totale atteso ed anche migliorare il profilo di rischio del portafoglio finanziario.
Dal momento che la pandemia ha frammentato il mercato immobiliare europeo, il consiglio è di fare una buona selezione degli asset e di inserire nel portafoglio solo quelli che presentano caratteristiche di maggiore resilienza, e che offrono evidenti capacità di rimbalzare dopo la crisi.
E non va trascurata la sostenibilità ambientale dell’immobiliare, questo tema è da prendere in considerazione anche in ottica di riduzione del rischio.
Prediligere, quindi, quelle società che investono nel ridurre o azzerare le emissioni legate agli immobili commerciali: impianti fotovoltaici, risparmio energetico, ecc.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.