L'inflazione, la volatilità dei mercati finanziari e le decisioni delle banche centrali sono al centro dei dibattiti degli analisti e degli azionisti.
Il tema dell’inflazione si è arricchito di un nuovo tassello sul finire della settimana, quando negli USA sono stati presentati i dati sull’occupazione e la disoccupazione nel Paese di Joe Biden.
Ebbene i dati non sono positivi perché le attese vedevano una creazione di 650 mila posti di lavoro a maggio, mentre il dato reale è stato di 559 mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli. Bene il tasso di disoccupazione sceso dal 6,1%, al 5,8% battendo le aspettative al 5,9%.
Questo dato ha fatto salire le quotazioni degli indici azionari USD perché significa meno surriscaldamento dell’economia dovuto all’intervento della Fed con il tapering, ovvero la riduzione del quantitative easing. Confermando quanto detto da BlackRock che consigliava di restare sulle azioni.
L’inflazione è prevista in aumento, e come conseguenza porterà ad una maggiore volatilità sui mercati azionari in particolare, di cui l’investitore dovrà tenere conto.
In più articoli abbiamo dato indicazioni su come difendersi da un eventuale rialzo dell’inflazione e dalla volatilità conseguente sui mercati. Si tenga conto, anche, che l’inflazione è considerata (per ora) solo momentanea.
Secondo Allianz Global Investor, che ha pubblicato il report mensile dal titolo “In cerca di orientamento”, seppur è vero che l’inflazione è salita a livelli record e ora si sta pian piano trasferendo sui beni di acquisto, è anche vero che le banche centrali per il momento non intendono agire.
Quelle del G10, infatti, restano per ora attendiste su shock temporanei della domanda causati dall’approvvigionamento o dalla maggiore richiesta.
Quello che però appare chiaro è che l’immissione massiccia di liquidità da parte delle banche centrali abbia già spinto verso i massimi i mercati finanziari, quindi è possibile che siamo in una fase in cui i mercati potrebbero mettersi come in pausa e oscillare senza prendere una direzione decisa.
Secondo il Rapporto di Allianz Global Investor, la crescita nella seconda metà del 2021 riguarderà principalmente l’economia reale dei vari continenti, anche se a più velocità. Alcuni Paesi emergenti hanno vissuto una forte battuta di arresto a causa della pandemia, vedasi India. Altri invece sono sulla buona rotta per uscirne.
I servizi in particolare sono visti in ripresa sostenuta in tutto il mondo. Mentre nel complesso Allianz prevede una crescita del Pil globale superiore al 6% nel 2021, che significherebbe il più consistente aumento da oltre 40 anni.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.