Fca group spinge sul vehicle-to-grid insieme a Terna spa e Engie Eps, ma con PSA rivede l’accordo a danno degli azionisti.
La pandemia costringe FCA e PSA group a rivedere l’accordo di fusione riducendo il dividendo prima del closing a 2,9 miliardi di euro (erano 5,5mld €).
Intanto la mobilità del futuro ci catapulta in una nuova dimensione dove darà una mano alle smart grid a gestire la stabilità di una rete elettrica sempre più localizzata, o decentralizzata se vogliamo, fatta di impianti fotovoltaici installati sui tetti delle case, nei parcheggi dei supermercati e sui tetti delle grandi industrie.
Per gestire una rete del genere sarà fondamentale poter contare su nuove soluzioni che aiutino il gestore della rete a stabilizzare la rete elettrica.
Ecco allora nascere il vehicle-to-grid, un sistema integrato bidirezionale in cui l’automobile usa la colonnina di ricarica per attingere corrente di cui ha bisogno per marciare, ma che fa anche da accumulatore per la restituzione dell’energia elettrica alla rete quando necessario.
Fca Italia con Terna spa e la italo-francese Engie Eps, hanno realizzato un progetto tutto italiano presso il comprensorio di Mirafiori che prevede per ora la connessione di 64 Fiat 500 elettriche a 32 colonnine di ricarica e di scambio.
L’obiettivo della sperimentazione è migliorare il “linguaggio” di comunicazione tra l’autovettura, la colonnina e la rete elettrica, per consentire lo scambio di energia e la stabilità della rete elettrica.
Il progetto, realizzato in quattro mesi e nonostante il lockdown, è rafforzato dal decreto vehicle-to-grid approvato dal governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 febbraio 2020.
Fca Group, con Terna spa e Engie Eps, realizzeranno entro il 2021 un impianto che consentirà il collegamento di 700 auto elettriche, e un campo fotovoltaico di copertura per il parcheggio del comprensorio composto da 12mila pannelli fotovoltaici.
L’impianto fotovoltaico si stima potrà produrre 6.500 Mwh di energia annua, per un risparmio di 2.100 tonnellate di CO2. L’impianto alimenterà i locali di produzione e di logistica degli stabilimenti Fiat di Mirafiori.
L’impianto definitivo segnerà un record mondiale, si tratterà infatti dell’infrastruttura V2G più grande al mondo.
Si delinea e diventa sempre più chiaro il presente/futuro della mobilità sostenibile e intelligente. Viviamo una fase di trasformazione interessante, perché la rete elettrica in qualche modo si “fonderà” con le autovetture per creare un “organismo” diffuso su tutto il territorio nazionale.
Con quale obiettivo? Da un lato ricaricare l’automobile prima di usarla, dall’altra usare la batteria della vettura per garantire stabilità all’intera rete, in uno scambio bidirezionale che avvantaggia l’intero sistema.
La smart mobility diventa sempre più un interessante settore in cui investire quindi.
Enel spa sperimenta il V2G in Europa dal 2016 e, a partire dal mese di maggio del 2019, sperimenta la tecnologia di collegamento in Italia in collaborazione con Nissan, che offre le sue vetture elettriche e il RSE spa (Ricerca sul sistema energetico) gestita dal GSE.
Questo progetto è in fase test presso la sede di Milano di RSE con due auto Nissan LEAF e due infrastrutture di ricarica V2G realizzate da Enel X, la controllata di Enel spa che si occupa della rete di colonnine di ricarica sul territorio nazionale e non solo.
Il futuro dell’automotive è elettrico, ma un elettrico pulito perché l’energia elettrica sarà prodotta da impianti fotovoltaici o eolici, o anche geotermici, generata spesso sul posto e utilizzata dai mezzi di trasporto privati e pubblici.
Si pensi a quelle imprese che hanno grandi flotte di auto e di piccoli mezzi commerciali. Nei prossimi anni troveranno conveniente rinnovare il parco con mezzi totalmente elettrici e dotarsi di impianti fotovoltaici per ricaricare le batterie delle auto, fungendo allo stesso tempo da punti V2G.
Controlleremo ancora il prezzo del petrolio tra qualche decennio?
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.