Euro digitale forse non un miraggio, la moneta europea potrebbe diventare digitale per garantire la sovranità futura.
Giovedì scorso Christine Lagarde, governatrice della Banca centrale europea (BCE), ha partecipato ad un evento online organizzato dalla Deutsche Bundensbank, dedicato alle banche e ai sistemi di pagamento in un mondo sempre più digitale.
Lagarde ha definito era digitale quella in cui ci siamo inseriti e considera quella in atto una vera e propria fase di transizione verso il digitale.
Cosa c’entra questo con l’euro digitale? Ha molto a che fare perché i sistemi di pagamento digitali si sono moltiplicati in questi ultimi 20 anni come la governatrice dell’Eurotower ricorda.
E non solo si sono moltiplicati i sistemi di pagamento digitali non bancari, ma oggi grazie alle criptovalute sono completamente slegate da qualsiasi sistema di controllo.
Ecco che ciò tocca “al cuore il mandato della BCE”, la quale ha il compito di gestire la politica monetaria dell’eurozona e di coordinarsi con gli altri Paesi non euro ed appartenenti all’Eurosistema.
Lagarde cita Facebook Libra che con l’enorme bacino di utenti mondiale potrebbe accentrare un potere enorme e poi cita i sistemi di pagamento privati diffusi in Cina a cui il Paese sta provando a contrapporre lo yuan digitale.
Cosa dovrebbe fare la BCE in questa situazione? “Istituire l’euro digitale”, Christine Lagarde ne parla apertamente (finalmente) ammettendo che l’Europa rispetto alla digitalizzazione dei pagamenti è indietro perché non ha attori europei, ma li ha importati tutti da altre parti del mondo.
“Abbiamo il dovere di svolgere un ruolo attivo nel bilanciare rischi e benefici dell’innovazione nei pagamenti, in modo tale che il denaro continui a servire bene gli europei”.
In un mondo digitale dove coesistono valute digitali private senza un collegamento diretto con la moneta sovrana, è imperativo che i “consumatori abbiano la possibilità di pagare con una moneta sovrana” e cioè con un euro digitale.
Lagarde lo dice chiaro e tondo, l’Europa deve evitare di essere esclusa da altri attori dai sistemi di pagamento digitali e quindi deve “preservare l’autonomia dei sistemi di pagamento europei”.
Ed ecco dunque l’affermazione che non piacerà ai cypherpunk e a chi crede all’autonomia della moneta rispetto a un governo centrale:
“Le banche centrali devono anticipare il cambiamento” e la BCE deve essere “preparata a innovare se stessa”, quindi, “l’Eurosistema ha bisogno d’introdurre l’euro digitale”.
Ne ha bisogno perché “introdurre l’euro digitale significa porre l’Eurosistema sulla frontiera dell’innovazione”.
Sì certo, potremmo far notare alla Lagarde che se non fosse stato per le criptovalute e quel che stanno facendo di dirompente mai avrebbe scritto e poi pronunciato un discorso del genere.
Accontentiamoci per ora di un euro digitale ma complementare e “non un sostituto del contante”, ma si tratta già di un cambiamento di prospettiva enorme se si pensa che Mario Draghi di valute digitali e criptovalute non voleva sentirne molto parlare.
L’euro digitale fungerebbe da “supporto” per il declino nell’uso del denaro contante che, seppur usato nel 73% delle transazioni economiche nell’UE, declina inesorabilmente.
L’euro digitale accompagnerebbe questo agire economico garantendo ai cittadini europei di poter continuare a contare sull’euro, seppur digitale.
“L’euro digitale garantirebbe che la sovranità monetaria rimarrebbe al fondamento dei sistemi di pagamento europei”.
Lagarde ha annunciato che nelle prossime settimane sarà presentata una task force facente capo all’Eurosistema che avrà il compito di analizzare i benefici, i rischi e le soluzioni operative per creare un eventuale euro digitale. Vi sarà in seguito anche una consultazione pubblica sull’argomento.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.