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ChiNext, nuovo mercato finanziario apre le porte a PMI cinesi

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Oct 1, 2020, 07:04 GMT+00:00

ChiNext, il nuovo mercato finanziario di Cina che apre le porte alle piccole e medie imprese tecnologiche cinesi. Un filone d'oro da esplorare.

ChiNext

Si chiama ChiNext ed è un mercato istituito a giugno presso la Borsa di Shenzhen in Cina, accoglie le società tecnologiche di piccole e medie dimensioni. Possiamo considerarlo una sorta di Nasdaq alla cinese. In due mesi sono 18 le società quotate attraverso una IPO.

Tutto merito del governo cinese che ha attuato una riforma dei mercati finanziari aprendo le porte della finanza anche alle PMI cinesi.

Le compagnie tecnologiche trovano in questo ambiente un mercato trasparente che vuole rendere equo e semplice l’accesso alle tech companies non ancora diventate grandi, ma che potranno diventarlo con l’apporto dei capitali forniti dagli investitori che aderiscono alle IPO.

Aderire al ChiNext non è comunque semplice, perché le società quotate si impegnano a essere trasparenti secondo un sistema ora più rigoroso che riguarda proprio le divulgazioni che le società quotate devono fare agli investitori.

Una IPO al ChiNext è rapida

La riforma modifica anche i tempi di istituzione di una IPO, il nuovo modello adotta un sistema basato sulla registrazione che sostituisce il precedente basato sull’approvazione del regolatore. Le medesime regole erano state applicate lo scorso luglio 2019 allo Start Market della Borsa di Shanghai.

Il sistema, che rende più certi i tempi di attuazione delle IPO, pian piano dovrebbe essere applicato a tutte le borse e mercati finanziari cinesi migliorando non poco il sistema.

A commentare la buona notizia ci ha pensato il vice-premier cinese Liu He, che ha confermato la volontà di estendere il sistema anche alle società di grandi dimensioni.

ChiNext più volatile

La riforma ChiNext alza il livello dei guadagni e delle perdite alla Borsa di Shenzhen su base giornaliera. Fino ad ora il limite massimo era impostato sul 10%, ma al ChiNext tale limite è stato elevato al 20%.

Questo significa che gli investitori possono osare di più alla ricerca di guadagni più ampi, ma sempre col rischio di perdite più vaste.

Inoltre al ChiNext cade il limite per le newentry, il quale imponeva un limite di prezzo al titolo. Adesso anche nei primi cinque giorni dall’ingresso in borsa, si potrà fare trading senza limiti.

Il rovescio della medaglia

Il rovescio della medaglia comunque c’è. Le 18 società in alcuni casi sono balzate in modo selvaggio con guadagni di giornata di circa il 1.000% (Contec Medical Systems +1.000%; Ningbo KBE Electrical Technology 740%)!

Diciamo che è stato troppo anche per Shenzhen (SZSE), la quale è intervenuta a settembre fermando il trading di quelle società quotate su ChiNext che avevano guadagnato così rapidamente valore.

I motivi di un incremento così impressionante sono dovuti al fatto che il mercato è di recente apertura, quindi la capitalizzazione di mercato circolante è bassa, i prezzi dei titoli sono bassi e i fondamentali sono scarsi.

Com’è chiaro comprendere, ChiNext è un buon affare per chi sa operare su mercati così volatili perché i guadagni possono essere elevati.

Attenti ad Alibaba

Alibaba si trova in una situazione particolare. Secondo Cnbc il colosso dell’e-commerce cinese ha raggiunto i limiti della massima espansione sul mercato domestico con 750 milioni di clienti cinesi che fanno acquisti sulle sue piattaforme, tra cui Tmall e Taobao.

Adesso Alibaba deve espandersi necessariamente all’estero, dove già ha una discreta presenza ma con il mercato statunitense pressoché chiuso e quello europeo che non riesce a staccarsi dall’influenza USA, dovrà rivolgersi necessariamente al Sudest asiatico, dove ha Lazada, e all’America Latina.

Si può dire che Alibaba non potrà dare una grande mano al governo cinese, sulla nuova strategia di politica economica del doppio approccio di espansione: mercato interno ed esterno.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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