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Banca crypto negli USA? Con Kraken sarà possibile. Futuro è Crypto Bank

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 20, 2020, 08:10 GMT+00:00

Con Kraken diventa possibile una banca crypto negli USA grazie alla licenza ottenuta nel Wyoming.. Il futuro è delle Crypto Bank.

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Mentre il prezzo di bitcoin è a 10.951 USD di valore e prova a tornare sopra la resistenza degli 11.000 USD, dagli Stati Uniti è giunta una notizia interessante. Il crypto exchange Kraken aprirà una banca crypto (crypto bank) nel Wyoming grazie alle normative approvato nello Stato federale.

La società si chiamerà Kraken Financial ed avrà lo status ufficiale di Special Purpose Depository Institution (SPDI), con sede a Cheyenne. Si tratta, come riporta la società, della prima società di asset digitali a ricevere uno status riconosciuto di banca nella storia degli Stati Uniti. Kraken ha così ottenuto di poter operare nella gestione dei depositi, nella custodia e nell’offerta di servizi finanziari fiduciari su asset digitali rivolti ai residenti del Wyoming.

Questo darà la possibilità ai residenti di ricevere lo stipendio in criptovaluta, e di effettuare investimenti e attività di trading con le criptovalute, oltre a poter gestire un portafoglio finanziario composto da varie altcoin e token, o altri asset digitali non necessariamente basati su piattaforme DLT o protocolli blockchain.

Kraken potrà quindi offrire ai clienti del Wyoming un conto in valuta dollaro USA e il deposito di criptovalute contemporaneamente. Si tratta quindi di un conto bancario ibrido e che apre anche negli USA a un nuovo modo di concepire i servizi bancari.

Le crypto bank sono il futuro

In Europa uno dei primi casi di pseudo crypto bank è Revolut, che non offre un wallet dove depositare criptomonete ma ha aggiunto accanto a un conto corrente bancario in valuta straniera, un servizio di scambio istantaneo fiat/crypto e viceversa. Una “bozza” di crypto servizio bancario che può però ben definirsi servizio bancario evoluto e quasi unico nel suo genere.

Con l’autorizzazione ottenuta da Kraken negli USA si fa un altro passo in avanti, ed è quello auspicato dagli investitori ma anche da quanti vorrebbero poter unire al possesso dei crypto asset, anche un conto bancario, ovvero un servizio che offra tutto.

Questa è l’evoluzione dei servizi bancari a cui anche le banche italiane farebbero bene a pensare, in particolare in questo momento critico in cui i loro bilanci potrebbero essere messi a repentaglio da crediti inesigibili che nei prossimi mesi sono dati in aumento: molte imprese esposte non ce la fanno e non ce la faranno a ripagare i mutui e i finanziamenti richiesti prima della pandemia.

Aprirsi alla raccolta di criptovalute da gestire in forma di deposito e custodia aggiungerebbe alle banche risorse economiche utili, oltre ad aprire nuove e interessantissime prospettive per l’Italia, gli italiani e le italiane.

Ma ci vuole coraggio e un quadro normativo chiaro e favorevole per fare una cosa del genere.

Perché il futuro è delle banche ibride?

Invito alla visione di un film di Steven Spielberg, ‘Ready Player One’, seppure dedicato a un pubblico molto giovane, lì ci sono elementi interessanti che spiegano perché il futuro è delle banche ibride.

No, non perché lo dice un film, ma perché dopo aver digitalizzato i servizi era diventato necessario digitalizzare anche il denaro, e i sistemi su cui le principali criptovalute poggiano sono abbastanza sicuri da garantire a tutti transazioni economiche digitali.

Le nuove generazioni vorranno usare conti che consentano l’uso delle valute fiat come l’euro, il dollaro o il pound, ma che permetta loro di utilizzare anche le criptovalute.

Tutto in un contro ibrido. Le banche che per prime forniranno questi servizi in Europa si assicurano la sopravvivenza.

Le valute digitali sono ineluttabili se anche Christine Lagarde di recente ha parlato dell’istituzione dell’euro digitale.

Kraken torna in Giappone

Concludendo, venerdì 18 settembre Kraken ha annunciato che tornerà in Giappone da dove era andata via sbattendo la porta nel 2018 ritenendo le normative nipponiche troppo asfissianti. Anche se ufficialmente dicono di averlo fatto perché altri mercati erano più interessanti in quel momento.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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