Oro sui massimi a 4 settimane, in guadagno su tutte le principali valute. Supporti aggiornati per seguire il movimento.
I prezzi del future sull’oro, quotato in dollari al Comex, hanno toccato quest’oggi massimi relativi a 2696.8, sui livelli più alti dal 13 dicembre scorso. Sta quindi proseguendo tuttora la fase di recupero rialzista avviatasi dai minimi relativi del 19 dicembre. Ad oggi essa ha generato un rialzo complessivo del +3,85%.
Su grafico a candele settimanali evidenziamo uno scenario scarsamente direzionale che sta proseguendo sin dalla flessione sviluppatasi durante la prima metà di novembre. Il mercato sta esercitando forte pressione sulle principali resistenze di breve periodo situate tra 2684.0 e 2688.0 e non evidenzia indicazioni di esaurimento della spinta rialzista. questa dovrebbe quindi proseguire nel corso delle prossime 5-10 giornate fino al test pieno della resistenza immediatamente successiva, situata a 2722.0/26.0.
L’oro spot ha raggiunto il picco delle ultime quattro settimane e sta registrando guadagni contro tutte le principali valute, con massimi record contro la sterlina britannica a causa di una nuova crisi del mercato obbligazionario nel Regno Unito. Ole Hansen di Saxo Bank ha evidenziato che anche altri beni, come l’argento e il rame, stanno attirando l’attenzione come rifugi sicuri contro l’incertezza economica e l’inflazione.
Secondo gli analisti di ActivTrades, l’attrattiva dell’oro come bene rifugio continua a compensare i forti ostacoli posti dal rafforzamento del dollaro USA e dall’aumento dei rendimenti obbligazionari. Nonostante il tono restrittivo dei verbali della Federal Reserve, l’oro è salito poiché le preoccupazioni economiche hanno prevalso sul costo-opportunità di detenere questo bene privo di rendimento.
David Morrison di Trade Nation ha osservato che l’azione recente sui prezzi suggerisce una base rialzista per l’oro. Tuttavia, avverte che un rapporto sull’occupazione positivo potrebbe esercitare pressioni di vendita. Dal lato dei fondamentali, i rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni hanno raggiunto il 4,69%, ma il Paese affronta sfide fiscali con un crescente debito nazionale e la necessità di affrontare il tetto del debito a giugno.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo sull’individuazione dei livelli di supporto di brevissimo periodo, quelli che sorreggono il segnale rialzista già vigente. Essi sono situati a quota 2683.5 e 2672.2.
Le aspettative sono di ampliamento del rialzo fino a 2716.0 entro la sessione di venerdì 10 gennaio. Il segnale tecnico verrebbe annullato solo in caso di violazione del supporto principale, mediante almeno una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 2672.2. A tale condizione diverrebbe indispensabile una revisione dell’analisi.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.