Il prezzo del petrolio greggio WTI si sta mantenendo stabile dopo una prima ripresa delle quotazioni. Il gas naturale, invece, rimane sui massimi relativi e potrebbe spingersi presto verso i 2,9 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha ben presto recuperato quota dopo il ribasso di ieri, insieme al gas naturale.
Entrambe le commodities avevano visto un calo sui minimi settimanali, con il WTI che minacciava un ribasso fino ai 70 dollari tondi e il gas naturale nuovamente sul supporto intermedio di 2,65 dollari.
Nel pomeriggio, però, il petrolio greggio WTI è riuscito a riprendere quota in maniera sensibile mentre il gas naturale si è riportato poco sotto i suoi massimi relativi a 2,85 dollari circa.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 71,66 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,8540 dollari, intorno ai massimi relativi e a un passo dalla resistenza intermedia di 2,88 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è riuscito ancora una volta a scongiurare nuovi cali sotto i 70 dollari, ma non riesce a spingere quanto basta per una rottura della resistenza a 72 dollari. Nel complesso, possiamo continuare a limitare le quotazioni tra questi due livelli tecnici, con possibili estensioni al rialzo o al ribasso probabilmente destinate a riassorbirsi.
Solo un allungo sopra i 73,5 dollari al barile potrebbe rivelarsi sufficiente per abbandonare in via definitiva questa fascia laterale e riportare il petrolio greggio WTI in territorio più spiccatamente rialzista. Un allungo di questo tipo, che ritengo ancora francamente improbabile su base settimanale, potrebbe essere garantito dagli sviluppi futuri in Medio Oriente.
I prezzi del gas naturale sono stati spinti al rialzo da previsioni meteorologiche che indicano temperature più rigide nelle parti centrali e orientali degli Stati Uniti, con un culmine tra il 14 e il 17 Novembre. Inoltre, l’aumento della produzione elettrica ha spinto a un contestuale incremento della domanda di gas naturale, che si è potuto spingere agevolmente sopra i 2,85 dollari.
Per la giornata odierna, le resistenze successive si trovano a 2,88, 2,92 e 2,95 dollari. Il target psicologico di 3 dollari tondi resta sicuramente l’obiettivo principale di breve termine, ma continua ad attirare una pressione ribassista forse eccessiva. Per la giornata odierna, salvo sorprese, possiamo dunque limitare le proiezioni rialziste sui 2,92/2,95 dollari.
Lo scenario fin qui evidenziato verrebbe annullato in qualsiasi momento da un arretramento sotto i 2,80 dollari e verso i supporti intermedi di 2,72 e 2,7 dollari. Ribassi di questo tipo potrebbero infatti condurre il gas naturale sui minimi settimanali segnati a 2,665, con il rischio di invertire l’attuale tendenza rialzista.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.