Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato sulla fascia laterale e il gas naturale arretra ancora sotto quota 3,2$ dirigendosi sui 3$ tondi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha già tentato due volte, nelle ultime 24 ore, di estendersi sotto il supporto di 68 dollari al barile. Il target in questione sembra però reggere la pressione di vendita e in questi minuti stiamo assistendo a un primo tentativo di ripresa. Le quotazioni rimangono comunque stabili sul margine inferiore della fascia laterale che va dai 68 ai 69,5 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, è stato costretto a proseguire nel suo ritracciamento iniziato già la scorsa settimana e adesso si presenta oltre il supporto di 3,2 dollari. Un proseguimento dei ribassi fino al target tondo e psicologico di 3 dollari non va escluso.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 68,30 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,181 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in fase laterale e non fornisce alcuna indicazione circa i futuri movimenti di prezzo. Abbiamo osservato una pressione ribassista dopo l’ultimo tentativo di allungo sui 70 dollari, a conferma degli strettissimi margini di ripresa disponibili per la commodity.
Per la settimana in corso, mi attendo ancora un proseguimento nella fascia laterale, con nuovi tentativi di rottura del supporto intermedio di 68 dollari al barile.
In caso di break-out, il prezzo del petrolio WTI potrà scivolare nuovamente sui minimi di metà Novembre a 66,95 dollari al barile, per poi estendere i cali fino ai livelli successivi di 66,60 e 66,2 dollari al barile.
Al rialzo, invece, tutti gli indicatori tecnici più rilevanti si trovano oltre la solida resistenza di 70 dollari tondi. Segnaliamo però la presenza dell’EMA a 50 giorni immediatamente a ridosso di questo valore, a quota 70,27 dollari al barile. Un ritorno sopra questo target potrebbe contribuire ad accelerare l’eventuale spinta rialzista.
Con gli ultimi ribassi (-7,3% settimanale) il gas naturale sta ritornando sulla difensiva, in preparazione di un possibile test del supporto principale a 3 dollari tondi.
L’impostazione rialzista originata lo scorso mese non è ancora a repentaglio, ma gli arretramenti di questi giorni stanno seriamente allontanando il prezzo del gas dai suoi obiettivi principali di 3,3 e 3,5 dollari.
Se i ribassi dovessero ancora proseguire, già in giornata mi attendo un test del supporto a 3,15 dollari, che farà da anticamera ai target di 3,08 e 3 dollari tondi. Su quest’ultimo target mi attendo un rallentamento dei ribassi e un tentativo di stabilizzazione.
Il break-out ribassista rappresenterebbe l’inizio di un’inversione di tendenza al ribasso, ma il nuovo supporto non è stato ancora testato e potrebbe riuscire a reggere la pressione di vendita.
In tal caso, non stupirebbe un repentino rimbalzo per riconquistare la fascia tra i 3,2 e i 3,3 dollari, così da neutralizzare la minaccia e ripartire esattamente dove l’uptrend si era interrotto la scorsa settimana.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.