Il prezzo del petrolio greggio WTI ha avuto modo di riprendere quota in maniera convincente e mira ora ai 75 dollari, mentre il gas naturale arretra ancora e guarda già ai 3,2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha compiuto il salto necessario a lasciarsi alle spalle lo scenario ribassista di fine 2024, raggiungendo in queste ore nuovi massimi relativi sopra i 74 dollari al barile. L’andamento tecnico rimarrà rialzista in caso di mantenimento dei nuovi supporti recentemente conquistati a 72 e 73,5 dollari al barile.
Invece, il gas naturale continua ad arretrare sotto il supporto intermedio di 3,4 dollari e presenta ancora margine per nuovi cali verso il supporto intermedio di 3,2 dollari e verso i 3 dollari tondi. Ad ogni modo, non si possono escludere nuovi tentativi di ripresa per ritornare ai recenti massimi relativi intorno ai 4 dollari tondi.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna 74 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,357 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in territorio rialzista, segnando un recupero di inizio anno alquanto sorprendente. L’andamento tecnico di breve termine rimarrà rialzista fino al mantenimento dei supporti di 73,5 e 72 dollari, non ancora testati.
Ipotizzando un mantenimento dei rialzi, l’obiettivo principale per il prezzo del greggio texano si trova a 75 dollari al barile, ampiamente oltre l’EMA a 100 e a 200 giorni, rispettivamente a quota 71,51 e 73,67 dollari al barile. Il superamento di entrambi questi valori rappresenta un ulteriore elemento a supporto dell’ipotesi rialzista.
In caso di break-out ribassisti sotto i 73,5 e 72 dollari, causati dalle ondate di realizzzi dopo gli ultimi rialzi, il prossimo target ribassista per il prezzo del petrolio greggio si troverebbe a 70 dollari tondi, immediatamente prima dell’area laterale tra i 69,5 e i 68 dollari.
Il prezzo del gas naturale, invece, ha mostrato sensibili arretramenti per l’intera settimana, cedendo due livelli chiave a 3,65 dollari (principale baricentro tecnico) e a 3,5 dollari. Adesso, l’obiettivo ribassista successivo si trova a 3,2 dollari e rappresenta il supporto immediatamente precedente al livello psicologico di 3 dollari tondi.
Il naturale proseguimento dello scenario ribassista in corso vedrebbe un ritorno su quest’ultimo target, probabilmente inframmezzato da tentativi di stabilizzazione sulla fascia attuale e poi poco sotto i 3,2 dollari.
Rimane ancora plausibile anche lo scenario opposto: dopo le prese di profitto di questi giorni, il gas naturale potrebbe infatti riprendere quota fino a riconquistare il target intermedio di 3,65 dollari e, da lì, estendere i rialzi non lontano dai massimi a 4 dollari.
Tra le due ipotesi, per la settimana in corso, ritengo tuttavia più probabile quella ribassista, con obiettivo a 3,2 dollari.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.