Il prezzo del petrolio greggio WTI chiude il primo trimestre stabile, mentre il gas naturale ha ripreso quota in maniera significativa, verso i 4,2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si avvia a chiudere il primo trimestre in sostanziale stabilità rispetto alle scorse settimane, ancora all’interno della fascia laterale individuata tra i 68 e i 70 dollari al barile. Precisamente, la commodity sta tentando di mantenersi sul limite superiore di questa banda di prezzo, a pochi passi dal test della resistenza principale di 70 dollari tondi.
Il gas naturale, invece, ha recuperato quota fino a toccare la resistenza di 4 dollari tondi e quest’oggi sta ripartendo dal target in questione per estendere il recupero.
Intanto, al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 69,15 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,172 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora in territorio laterale e potrebbe continuare in questo trend senza particolari scossoni.
Il mercato rimane infatti stabile, sebbene supportato da un’offerta in diminuzione e dalle sanzioni statunitensi. Il problema è che il potenziale rialzista rimane altrettanto limitato, a causa dell’incertezza economica e dei dubbi sui commerci internazionali dopo i dazi di Trump.
Anche in caso di effettivo break-out rialzista, il prezzo del petrolio greggio WTI potrà spingersi tutt’al più fino alla resistenza intermedia di 72 dollari al barile, passando per i livelli critici di 70,5 e 70,75 dollari.
Accelerazioni al rialzo potrebbero essere innescate da market movers particolarmente favorevoli per il prezzo del petrolio greggio WTI, senza però andare a toccare il precedente target rialzista di 73,5 dollari. Questo valore intermedio rappresenta infatti ormai un livello eccessivamente distante e complesso da raggiungere in un orizzonte di brevissimo termine.
Guardando invece al ribasso, confermiamo il supporto principale a 68 dollari al barile e il successivo, sui minimi relativi, a 66,5 dollari.
Il prezzo del gas naturale ha avuto modo di spingersi in territorio rialzista per recuperare la resistenza principale a 4 dollari tondi, prima di ripartire fin quasi sui 4,2 dollari.
Quest’oggi, e per il resto della settimana, la materia prima dovrà tentare di consolidare sopra questo target o estendere la sua ripresa. Occorre però evidenziare che le previsioni meteo indicano una temperatura più elevata del previsto negli USA, che potrebbe limitare l’ascesa.
Se però il gas naturale dovesse riuscire a mantenersi rialzista, allora potremmo attenderci un’estensione dei rialzi anche fino alle resistenze successive di 4,20 e 4,28 dollari.
Al contrario, qualsiasi calo sotto i 4 dollari indicherebbe il ritorno della pressione ribassista, con prospettive per nuovi arretramenti fino all’attuale EMA a 50 giorni, a quota 3,894 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.