Il prezzo del petrolio greggio WTI guarda ancora all'obiettivo di 80 dollari tondi, mentre il gas ritesta i 4 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI pare aver trovato una fascia di stabilizzazione che si estende dai 78 ai 78,8 dollari al barile e che potrebbe conservare le quotazioni in chiaro territorio rialzista prima dell’effettivo break-out oltre gli 80 dollari al barile. Questo scenario potrebbe non essere immediato, ma occorre non sottovalutare la chiara tendenza bullish in questo periodo, dopo le sanzioni statunitense ai produttori russi.
Il gas naturale, invece, rimane sulla soglia dei 4 dollari tondi e potrebbe tentare nuovi rialzi oltre questa resistenza, ben consapevole della forte pressione ribassista già osservata sul target immediatamente successivo di 4,2 dollari.
Per entrambe le commodities, nuovi ritracciamenti sono senz’altro plausibili. Risulta invece molto meno probabile un arretramento tanto ampio da alterare in maniera significativa il quadro tecnico rialzista.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 77,86 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,870 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano poco sotto i 78 dollari al barile e potrebbe rimanere in questa orbita senza spostarsi troppo. Le resistenze successive sono a 78,80, 79,40 e 80 dollari tondi.
La pressione di vendita potrebbe però mostrarsi eccessiva sulla soglia dell’ultima resistenza sopra citata, costringendo il prezzo del petrolio greggio a una fase di consolidamento e accumulazione. In caso di break-out rialzista, è però evidente come il superamento di questa resistenza rappresenti un chiaro indicatore bullish, in grado di spostare definitivamente gli equilibri di breve termine in una nuova soglia di prezzo.
Per il momento, concentrando l’analisi alla giornata odierna, limitiamo però i movimenti del prezzo del petrolio greggio WTI entro la fascia laterale tra i 78 e i 78,8 dollari, con possibili estensioni sopra i 79 dollari.
Per il gas naturale, l’obiettivo della resistenza principale pare invece più vicino, considerando anche i test già svolti nella scorsa settimana. In caso di definitivo break-out oltre i 4 dollari tondi, sarebbe immediato un ritorno verso la resistenza successiva di 4,2 dollari.
Su questa soglia ha preso le mosse un primo ritracciamento pochi giorni fa, ma se la spinta rialzista dovesse proseguire potremmo già estendere le previsioni ai target successivi di 4,262 e 4,639.
Lo scenario ribassista per il gas naturale è ben lontano e partirebbe solo da un definitivo arretramento sotto i 3 dollari tondi. Prima di raggiungere questo supporto, il prezzo dovrebbe riuscire a forare il baricentro di 3,65 dollari e poi i supporti intermedi a 3,5 e 3,2 dollari. In caso di nuovi ritracciamenti, ritengo che anche il supporto attuale di 3,8 dollari potrebbe riuscire ad annullare la spinta ribassista per mantenere saldo l’uptrend.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.