Il prezzo del petrolio greggio WTI e quello del gas naturale rimangono stabili, difendendo i supporti dalla pressione bearish. Quali prospettive di ripresa?
Il prezzo del petrolio greggio WTI spinge al rialzo, venendo scambiato in piena fase di recupero sulla resistenza di 83 dollari. Sebbene in territorio rialzista, la commodity non pare però in grado di spingere verso il target di 85 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, rimane stabile sotto i 2,5 dollari e tenta quantomeno di evitare nuovi arretramenti sui minimi relativi. Al momento, il calo mensile è di oltre il -12% e le prospettive di ripresa sono assai ridotte.
Precisamente, al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 83,3 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,428 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio rialzista ma pare frenato sul target intermedio di 83,75 dollari, una resistenza ancora particolarmente solida.
Il proseguimento recupero sarebbe garantito solo da un rialzo oltre questo valore, che sarebbe in grado di spingere il prezzo del petrolio greggio sull’area tra gli 84,2 e gli 84,65 dollari.
Al contrario, qualsiasi arretramento sotto l’EMA a 50 giorni a 80 dollari tondi segnerebbe il ritorno in territorio ribassista.
Nella fase attuale di tentennamento, ritengo plausibile per la chiusura weekly una stabilizzazione senz’altro sopra il supporto di 80 dollari sopra indicato, ma al di sotto del target di 83,75 dollari. Il prezzo del petrolio greggio potrà così consolidare sul livello attuale senza particolari estensioni rialziste.
Per il gas naturale, le resistenze intermedie che possono garantire un recupero si trovano a 2,48 e 2,55 dollari. Il ritorno su questi valori potrebbe agevolare una più netta ripresa sopra la resistenza di 2,65 dollari.
Tuttavia, in questi giorni continuiamo a osservare una pressione ribassista decisa e costante, che potrebbe limitare ogni tentativo di rally.
Solo un rialzo sopra l’EMA a 50 giorni posizionata a quota 2,519 dollari potrà fornire al mercato un primo stimolo concreto a favore del recupero, mentre qualsiasi ulteriore arretramento sotto i 2,4 dollari aggraverà il contesto tecnico con più ampi ribassi, ai minimi da metà Maggio.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.