Mentre il petrolio greggio rimane stagnante sotto i 70 dollari, il gas naturale raggiunge nuovi massimi relativi con un rialzo del +20% in soli cinque giorni.
Continua a mantenersi laterale il prezzo del petrolio greggio WTI, in un’area ribassista confinata tra i 68 e i 69,5 dollari al barile e senza particolari stimoli rialzisti. Nonostante i combattimenti senza sosta in Medio Oriente, rimane la speranza di un rapido cessate il fuoco nell’area, con un riflesso immediato nel prezzo del petrolio.
Il gas naturale, invece, continua i suoi rialzi e dopo l’allungo di ieri si porta sui 3,3 dollari, verso nuovi massimi relativi. Il rally rialzista ha garantito alla commodity un allungo del +20% in soli cinque giorni.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 69,35 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,317 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana, in un’area di possibile stagnazione sotto i 70 dollari, da cui risulterà sempre più difficile scivolare fuori.
Con la stabilizzazione della resistenza a 70 dollari, infatti, possiamo attenderci un break-out rialzista di rilievo solo con una spinta fornita dalla domanda cinese o dagli aggiornamenti sul conflitto in Medio Oriente. Questa estensione bullish potrebbe mirare ai target di 71,5 e 72 dollari, prima di costringere il prezzo del petrolio greggio WTI a consolidare per evitare nuovi arretramenti.
In assenza di tale spinta rialzista, ritengo però plausibile un proseguimento nella fascia laterale ancora per tutta la settimana, precisamente tra i 68 e i 69,5 dollari la barile o in accumulazione poco sotto i 70 dollari tondi.
Il prezzo del gas naturale potrebbe proseguire al rialzo dopo aver raggiunto il target intermedio di 3,3 dollari. Lo scenario pare infatti favorevole per un proseguimento sulle resistenze successive di 3,53 e 3,70 dollari.
Analizzando l’estensione dell’uptrend, sembra infatti che il gas naturale possa ambire a un avvicinamento sui 4 dollari, prima di essere costretto a ritracciare in caso di eccessiva pressione di vendita.
Lo scenario ribassista partirebbe invece da un calo sotto i 3 dollari e precisamente sotto l’EMA a 50 giorni situato a quota 2,94 dollari.
Un arretramento oltre questo valore avrebbe il duplice effetto di riassorbire i rialzi di questa settimana e di rispedire il gas naturale verso i supporti successivi tra i 2,8 e i 2,7 dollari. Per scongiurare questo scenario ribassista, il gas naturale dovrà resistere alla pressione bearish mantenendosi sopra i 3 dollari appena conquistati.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.