Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in calo sui 78 dollari, ma anche il gas naturale sta continuando a perdere quota sul supporto di 3,8 dollari e oltre.
La scorsa settimana è stata conclusa dal petrolio greggio in WTI in lieve calo, oltre il supporto intermedio di 77,5 dollari al barile. Questa volta, l’arretramento non è giunto in conseguenza del tentativo di allungo sopra gli 80 dollari al barile, suggerendo forse un primo esaurimento della spinta rialzista.
Anche il gas naturale ha subito una forte perdita, del -7,3% in una sola sessione di scambi, infrangendo il supporto di 4 dollari. Anche in questo caso, l’arretramento si è fermato prima di un definitivo crollo, ma la settimana che si apre quest’oggi potrebbe vedere un picco di volatilità.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 77,36 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe rinunciare questa settimana a un ritorno sopra gli 80 dollari al barile, che potrebbe aprire la strada a rialzi ancora più ampi con obiettivo finale sugli 85 dollari circa.
Se infatti gli arretramenti dovessero proseguire, la spinta ribassista potrebbe estendersi fino al supporto successivo di 76,5 dollari, interrompendo definitivamente l’uptrend registrato la scorsa settimana.
Lo scenario più spiccatamente ribassista è ancora lontano e partirebbe solo da un calo sotto i 72 dollari (dove si trova l’EMA a 50 giorni) e verso i minimi relativi a 70 dollari e oltre. I segnali di domanda cinese, adesso già meno incoraggianti, potrebbero confermare la tendenza a un più misurato ribasso sul livello sopra citato di 76,5 dollari al barile.
Anche i ribassi del gas naturale danno da riflettere, dopo l’arretramento oltre la soglia dei 4 dollari tondi. Questa settimana, un proseguimento della tendenza bearish anche solo fino al supporto attuale di 3,8 dollari potrebbe rivelarsi determinante per il gas naturale, accelerando i ritracciamenti e chiudendo le porte a un ritorno rialzista.
Per scongiurare questo scenario, il gas naturale dovrà tentare di recuperare quantomeno il fragile supporto di 4 dollari tondi; oltre questo valore, sarà possibile estendere la ripresa ai livelli di 4,15 e 4,2 dollari, prima di consolidare.
Escludendo uno scenario di ripresa, il proseguimento del movimento ribassista potrebbe raggiungere il supporto principale di 3,5 dollari, che coincide con l’EMA a 50 giorni.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.