Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in calo, mentre il gas naturale punta ancora all'EMA a 200 giorni. I rialzi sono però molto lenti e graduali.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha proseguito il suo arretramento entro la fascia di prezzo da noi ipotizzata nella precedente analisi. I cali potrebbero adesso spingersi sulla soglia dei 72 dollari al barile e poi verso il supporto principale di 70 dollari. Le prospettive di una netta inversione sono limitate dopo i colloqui di Doha e il cessate il fuoco a Gaza.
Anche il gas naturale conferma le nostre scorse previsioni e sembra tentare un allungo sopra la resistenza di 2,2 dollari, che potrebbe garantire il proseguimento del recupero sulle soglie dei 2,3/2,35 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 73 dollari tondi e il gas naturale passa di mano a 2,196 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe continuare a muoversi in fase ribassista, con obiettivo finale fissato a 70 dollari, oltre i minimi mensili. I cali iniziati con i colloqui di Doha potrebbero però aver trovato nella fascia attuale la loro destinazione finale, se si considera che il prezzo ha già perso il -5,8% su base settimanale e il -7,56% su base mensile.
Il supporto a 72 dollari potrebbe rappesentare l’ultimo target di rilievo per il petrolio greggio, prima di una definitiva stabilizzazione. Quanto alle prospettive di ripresa, ritengo di poter fissare a 75 dollari al barile le proiezioni rialziste più verosimili.
Rialzi più ampi sarebbero sempre possibili, ma la presenza degli EMA a 50 e a 200 giorni ancora a quota 78 dollari rende francamente inverosimile una netta inversione di tendenza. A queste difficoltà sul fronte tecnico si aggiunge poi il contesto macro globale, con la scarsa domanda cinese e il lieve raffreddamento del conflitto in Medio Oriente.
Il prezzo del gas naturale rimane in cauta ripresa, con il livello cruciale rappresentato dall’EMA a 200 giorni, a quota 2,394$.
Il trend rialzista non è particolarmente solido e a ogni sessione di scambio stiamo assistendo ad alcuni tentativi di pullback. Nonostante ciò, il gas naturale continua a mantenersi nell’assetto più adatto per un significativo proseguimento dei rialzi.
Sul fronte tecnico, fissiamo a 2,22, 2,25 e 2,3 le prossime resistenze di brevissimo termine. Superati questi valori, il gas naturale potrebbe tentare l’avvicinamento al target di 2,4 dollari, superando la già citata media mobile esponenziale ed estendendo ulteriormente il suo uptrend.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.