Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane schiacciato sotto i 70 dollari, mentre il gas arretra fino al supporto principale. Nuovi ribassi in vista?
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile sotto i 68 dollari al barile e non pare in grado di recuperare quota in maniera significativa oltre i 70 dollari tondi. Le possibilità di ripresa rimangono schiacciate dai dazi di Trump e dall’output produttivo dell’OPEC+.
Anche il gas naturale sta proseguendo nella sua tendenza bearish, dopo aver toccato nuovi massimi relativi in settimana. I ritracciamenti hanno già raggiunto il supporto di 4 dollari tondi.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 67,62 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,054 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in uno scenario particolarmente delicato, con una resistenza eccessivamente coriacea a 70 dollari e prospettive di nuovi arretramenti. I supporti principali si trovano a 67,2 e 66,5 dollari al barile, ma i ribassi potrebbero proseguire anche fino a nuovi minimi relativi nei paraggi dei 65 dollari tondi.
Quanto allo scenario di ripresa, l’estensione rialzista necessaria è quella fino ai 68,5 dollari, coincidente con l’EMA a 200 giorni. Un ritorno sopra questo valore potrebbe anticipare il rally verso la resistenza sopra citata a 70 dollari, che potrebbe tuttavia rivelarsi difficile da approcciare.
Il prezzo del gas naturale, a differenza del petrolio greggio, rimane per il momento in chiaro territorio rialzista sopra i 4 dollari. Occorre però evidenziare che la pressione di vendita sta iniziando a imporsi e un break-out ribassista sotto il supporto attuale potrebbe accelerare le prese di profitto.
Per intanto, limitando le prospettive alla chiusura weekly di domani, il gas naturale dovrà scongiurare ribassi sotto i 4 dollari e consolidare la sua posizione o recuperare quota quanto basta per raggiungere le resistenze intermedie di 4,15 e 4,22 dollari.
In caso di cedimento del supporto a 4 dollari tondi, i ribassi potrebbero coinvolgere anche i supporti successivi di 3,88 e 3,82 dollari, prima di estendersi ulteriormente. Se il prezzo del gas naturale dovesse scivolare fin sotto i 3,5 dollari al barile, allora lo scenario ribassista tornerebbe a imporsi definitivamente.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.