Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile mentre il gas corre di un +20% abbondante e supera quota 4,4 dollari stamane.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora sul nuovo supporto intermedio a 72 dollari al barile e potrebbe continuare a mantenersi su questa fascia intermedia in attesa di nuovi stimoli rialzisti. L’obiettivo principale resta a 73,5 dollari al barile e ulteriori allunghi potrebbero estendere i rialzi anche fino alla soglia di 74,2 o 74,8 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, ha continuato la sua estensione rialzista fin oltre la resistenza identificata ieri a 4,2 dollari. Con l’ultimo rally ancora in corso, la commodity ha segnato un rialzo di oltre il +20% in una settimana, agevolato dal freddo artico previsto negli Stati Uniti.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 71,85 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,422 dollari, ancora al rialzo.
Il petrolio greggio WTI potrebbe riuscire a mantenersi sopra il supporto a 72 dollari al barile, dal momento che il mercato sembra starsi focalizzando sulla riduzione di offerta attesa nel prossimo futuro.
L’obiettivo rialzista immediatamente successivo si trova a 73,5 dollari al barile e richiederà il raggiungimento dei target intermedi precedenti di 72,4 e 72,8 dollari al barile.
Ulteriori allunghi potranno estendere le quotazioni anche oltre il target di 73,5 dollari, ma non ritengo plausibile un ritorno sui 75 dollari; al contrario, qualsiasi arretramento oltre l’attuale supporto di 72 dollari potrà abbattere le prospettive di ripresa e riportare il prezzo del petrolio greggio sulla linea dei 70 dollari tondi.
Il prezzo del gas naturale, a differenza del petrolio greggio, ha già trovato una direzionalità ben precisa, come confermato dal recente rally. L’andamento tecnico rimane chiaramente rialzista, soprattutto considerando il superamento del target di 4,2 dollari.
Adesso, nell’ipotesi di un proseguimento dei rialzi, gli obiettivi successivi per il gas naturale andranno individuati a 4,50 dollari e 4,80 dollari. Considerando però l’eccessiva estensione dei rialzi (+20% abbondante in cinque giorni) non stupirebbe un primo ritracciamento sui 4,2$, intorno ai precedenti massimi relativi. In questo scenario, il gas naturale potrebbe iniziare a perdere quota fino al supporto di 4 dollari tondi.
Una rottura di quest’ultimo livello potrebbe rappresentare la chiusura del trend attuale, ma l’inversione di tendenza al ribasso sarebbe ancora molto lontana e il prezzo del gas naturale continuerebbe a mantenersi nell’assetto più adatto per tornare al rialzo.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.