L’euro dollaro rimbalza fino a flirtare 1,0800 mentre il dollaro americano corregge nonostante il presidente degli Stati Uniti Trump abbia minacciato di imporre dazi su larga scala all'Eurozona e al Canada.
Il prezzo dell’euro dollaro ha visto un significativo rimbalzo nelle ore di contrattazione nordamericane di giovedì, con il fiber che ha recuperato terreno, avvicinandosi nuovamente al livello di 1,0800. Questo movimento di recupero arriva dopo una serie di sei giorni di perdite, nonostante i crescenti timori di una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l’Eurozona, alimentata dalle nuove tariffe minacciate dal presidente Donald Trump. Tuttavia, l’andamento positivo del fiber è supportato da una correzione del dollaro americano e da un miglioramento generale delle aspettative sugli sviluppi futuri.
Le preoccupazioni circa un’imminente guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l’Eurozona hanno continuato a pesare sui mercati. Mercoledì, il presidente Trump ha confermato che le tariffe sulle importazioni di automobili, pari al 25%, entreranno in vigore il 2 aprile, con impatti significativi su una delle principali esportazioni dell’Eurozona, ovvero le auto. Questo ha spinto la Commissione Europea a prepararsi a rispondere con dazi di ritorsione, ma si prevede che le tariffe possano avere un impatto più contenuto rispetto a quanto inizialmente temuto. Nonostante le previsioni di un rallentamento economico globale a causa della guerra commerciale, il mercato sembra non aver dato eccessiva enfasi alla minaccia di un conflitto commerciale totale, il che ha contribuito a un rimbalzo per l’euro dollaro.
L’economia tedesca, la più grande dell’Eurozona, rischia di essere tra le più colpite dai dazi sulle auto, dato che circa il 13% delle sue esportazioni di veicoli vanno verso gli Stati Uniti. Questo, unito alla potenziale frenata della crescita nell’Eurozona, ha creato un contesto difficile per la moneta unica, ma il supporto politico e le misure di stimolo economico potrebbero limitare l’impatto.
Il prezzo del fiber attualmente quota 1,0779, in rialzo dello 0,25%, mentre sta tentando un pull-back sul livello annuale di 1,0773, che ha rappresentato il target principale del recente movimento ribassista. Una chiusura sopra 1,0800 potrebbe segnare un ritorno della forza dei tori sull’euro dollaro, con obiettivi primari a 1,0850 e successivamente al livello annuale di 1,0877.
Al contrario, una chiusura sotto 1,0750 permetterebbe agli orsi di mantenere il controllo, con due obiettivi SHORT a breve termine: il supporto chiave a 1,0700 e il livello annuale di 1,0668.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.