Il cambio euro dollaro passa di mano a 1,06 e potrebbe ritestare nuovi minimi. L'eventuale ripresa causata dallo stazionamento in area di ipervenduto potrà estendersi fino ai livelli di 1,072/1,075, prima di un necessario consolidamento.
Il cambio euro dollaro rimane schiacciato da una spinta ribassista eccessiva, causata dal rafforzamento del dollaro USA e, in queste ore, dalle attese per l’aggiornamento sull’inflazione statunitense.
La pressione di vendita potrebbe proseguire fino a livelli di prezzo non ancora testati quest’anno. Giusto in via indicativa, un esempio potrebbe essere costituito dai minimi di Ottobre 2023 a quota 1,055, non più così lontani.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro si trova esattamente a quota 1,06 tondi, mentre l’indice del dollaro USA rimane sui massimi relativi a 106,05 punti.
Prosegue il rally del dollaro statunitense alimentato dall’ottimismo del mercato nei confronti dell’elezione di Trump e delle sue scelte politiche per i prossimi anni, che potrebbero contenere una politica fiscale più accomodante (e dunque una nuova impennata inflattiva).
Sul fronte tecnico, ulteriori ribassi sotto il supporto tondo di 1,06 potrebbero far scivolare il cambio euro dollaro sui minimi di Ottobre 2023 a 1,055; da qui, attenzione anche a possibili arretramenti fino ai livelli di 1,0515 e 1,05.
In pieno territorio ribassista, diventa ormai difficile prevedere le estensioni bearish che il cross potrà condurre nel caso di un ulteriore rafforzamento del dollaro USA. Tuttavia, può essere utile evidenziare che lo scenario tecnico rimarrà chiaramente ribassista fino a un ritorno sopra la media mobile semplice a 200 giorni, fissata a 1,086.
Riprendere quota fino a questo valore rappresenta senza dubbio l’obiettivo principale per i rialzisti, ma nello scenario attuale potrebbe trattarsi di un target eccessivamente ottimistico.
In caso di ripresa (causata, ad esempio, dai volumi di acquisti in area di ipervenduto) preferisco fissare come obiettivi principali per il cambio euro dollaro le resistenze intermedie di 1,072 e 1,075. Da qui, un consolidamento potrebbe risultare necessario prima di proseguire con i recuperi verso la media a 200 giorni sopra citata.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.