Il cambio euro dollaro passa di mano in ripresa dopo il collasso di ieri causato dalla Fed. La debolezza è però destinata a perdurare.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) ha subito un colpo decisivo dall’ultima decisione della Federal Reserve di ieri, confermando prospettive di forti ribassi anche per buona parte dell’anno prossimo.
Il calo del cross sui minimi relativi ampiamente sotto quota 1,04 è stato solo in parte recuperato in queste ore, ma la tendenza rimane chiaramente e profondamente bearish.
Per la giornata odierna, un proseguimento dei recuperi dovrà tentare di riportare il cambio euro dollaro almeno sopra quota 1,04 e 1,042; in caso contrario, nuovi arretramenti potrebbero verificarsi già entro la chiusura weekly di domani.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,0392 e l’indice del dollaro USA tocca nuovi massimi relativi a 107,800 punti.
La Federal Reserve ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi di riferimento di 25 punti base, nell’intervallo tra 4,25% e 4,5%, come da attese. I dati in arrivo saranno valutati nel prossimo futuro per considerare tempistiche ed entità di eventuali altri aggiustamenti nel 2025. Le proiezioni sono per un taglio di 50 bps nel 2025, quasi certamente in due tappe.
La decisione della Federal Reserve ha spinto in rialzo il dollaro USA, risultando in un grave contraccolpo per un cambio euro dollaro già in forte debolezza. L’ultimo ribasso oltre quota 1,04 minaccia ora una chiusura annuale intorno al -5%.
Il cambio euro dollaro passa di mano sotto quota 1,04 ma potrebbe riuscire a recuperare verso il target di 1,042 e, da lì, ridurre il divario realizzato con il calo di ieri. Precisamente, per annullare la sessione scorsa occorrerebbe un ritorno verso quota 1,047/1,048, da cui potrebbe scaturire un rialzo anche fino a quota 1,05.
Quest’ultimo obiettivo è ancora ben lontano dall’essere un target rialzista, ma potrebbe quantomeno garantire un allontanamento dai minimi relativi toccati già due volte negli ultimi mesi.
Nel caso in cui il recupero in corso non dovesse concretizzarsi, o ulteriori arretramenti dovessero prendere piede, fissiamo a 1,038 e 1,035 i supporti intermedi, in piena area di ipervenduto.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.