Il cambio euro dollaro (EUR/USD) potrebbe mostrarsi ancora volatile nel caso in cui dovesse perdere il supporto a 1,10. Le fluttuazioni potrebbero estendersi fino a un calo verso 1,095 e persino oltre.
Il cambio euro dollaro ha chiuso la scorsa settimana appena sopra il livello di 1,10, dopo esser stato coinvolto da un ampio ritracciamento prima e da un’impennata di volatilità nelle ultime giornate.
Precisamente, dopo le dichiarazioni della Fed e della BCE, la reazione del mercato ha coinvolto il cambio euro dollaro spingendolo fino al livello di 1,095, per poi riportarlo in rialzo sopra il target principale di 1,10.
Quantomeno per la prima metà di questa settimana, il cambio euro dollaro potrebbe continuare a mostrarsi moderatamente volatile, ma il superamento di 1,10 pare già garantire un minimo di tenuta, offrendo prospettive di ripresa più concrete.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cross si trova esattamente a quota 1,0006.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) dovrà innanzitutto tentare di mantenere il livello di supporto di 1,10 per puntare verso un proseguimento dei recuperi.
Se il supporto in questione dovesse reggere, infatti, il cross avrebbe modo di riportarsi quantomeno verso le resistenze intermedie di 1,1050 e 1,1080, prima di nuovi e più ambiziosi rialzi.
Il ritorno ai massimi relativi abbandonati la settimana scorsa, sopra 1,12, potrebbe richiedere però una spinta maggiore da parte del mercato, fornita da nuovi dati macro favorevoli per l’economia e la ripresa dell’Eurozona.
L’ipotesi di un tentativo di consolidamento a quota 1,10/1,1050 potrebbe rivelarsi la più plausibile, ma dovremmo prima verificare la reazione del mercato in questa riapertura weekly; se la giornata odierna dovesse mostrarsi poco movimentata, allora il prezzo del cambio euro dollaro potrebbe davvero riuscire a consolidare per buona parte della settimana.
Guardando invece allo scenario ribassista, ritengo di poter individuare a quota 1,095 e 1,092 i supporti più facilmente raggiungibili; ribassi più ampi metterebbero in crisi la tenuta dell’uptrend di queste settimane, ma mi sembrano inverosimili considerati gli approcci delle due banche centrali sulle rispettive politiche monetarie.
Il calendario economico di oggi vede protagonisti le vendite al dettaglio in Germania (su base mensile e annuale), le variazioni del PIL in Italia e soprattutto il tasso d’inflazione nell’Eurozona.
Dagli USA pochi dati di rilievo, ma attenzione agli indici PMI di Chicago Fed e a quello manifatturiero di Dallas Fed.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.