Il cambio euro dollaro riparte dal target di 1,088 e si prepara a una settimana molto movimentata, con l'elezione statunitense. Ma come influirà la nomina del nuovo Presidente USA sul cross?
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) passa di mano sopra 1,088, dopo la scorsa settimana caratterizzata da movimenti laterali tutto sommato prevedibili, tra 1,08 e il valore attuale di 1,088.
Per questi primi giorni di novembre, possiamo attenderci nuovi tentativi di ripresa verso la resistenza successiva di 1,09. Tuttavia, la pressione ribassista si mantiene sempre costante e i dati macro dell’Eurozona più positivi non riescono a sostenere appieno i tentativi di ripresa.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,089, in rialzo del +0,61%.
Per favorire nuovi e più ampi rialzi, il cambio euro dollaro dovrà riuscire a mantenersi sopra il supporto di 1,085. I tentativi di arretramento, in tal senso, potrebbero riprendere già questa settimana, sostenuti da un dollaro USA ancora molto solido.
In caso di cali sotto 1,085, gli obiettivi successivi del movimento ribassista possono essere agevolmente identificati tra 1,08 e 1,078, su minimi relativi già più volte testati nel corso di Ottobre. Allo stato attuale, ritengo però che il supporto a 1,08 possa continuare a reggere la pressione ribassista e propendo invece per un consolidamento della nuova posizione raggiunta a 1,088, già nel brevissimo termine.
In questa sede, occorre però evidenziare un aspetto critico per questa settimana di contrattazioni. Con le elezioni presidenziali negli USA questa settimana, è evidente che il cambio euro dollaro possa essere soggetto ad ampi scossoni laterali.
La convinzione dominante tra analisti e teorici è che una vittoria dei Democratici, guidati da Kamala Harris, possa avere un impatto solo moderato sul dollaro statunitense. Al contrario, un successo di Donald Trump potrebbe portare a uno scenario più volatile per il biglietto verde. In un primo momento, il dollaro USA potrebbe registrare un rafforzamento dovuto a politiche orientate a migliorare la bilancia commerciale, ma nel lungo termine la stabilità finanziaria degli Stati Uniti potrebbe deteriorarsi, riflettendosi negativamente sull’indice del dollaro USA.
Queste considerazioni, chiaramente di lungo periodo, si collocano al di fuori dell’ambito dell’analisi tecnica condotta in questa sede. Tuttavia, il mercato ha avuto modo di assorbire e valutare le posizioni dei due candidati alla Presidenza nel corso degli ultimi mesi.
Nel caso di un’elezione di Donald Trump, non sorprenderebbe un significativo (seppur temporaneo) calo nel cambio euro dollaro, legato proprio a un rafforzamento iniziale del dollaro statunitense. L’elezione di Harris, al contrario, potrebbe lasciare sostanzialmente invariati gli equilibri del cambio euro dollaro, almeno nel brevissimo termine.
Infine, è importante notare che, per determinare il vincitore delle elezioni negli Stati Uniti, potrebbero essere necessari diversi giorni, soprattutto in caso di un serrato testa a testa negli Stati decisivi.
In tale eventualità, il cambio euro dollaro potrebbe rimanere incerto per un’intera settimana di contrattazioni, soggetto a una forte volatilità alimentata da indiscrezioni e proiezioni sull’esito del voto. È dunque probabile che l’ufficialità eserciti i propri effetti solo nella settimana successiva all’elezione.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.