5 ETF sull’energia su cui investire sempre, quando vuoi durante tutto l'anno. Il settore Oil & Gas è ancora molto rappresentato, ma emergono le energie rinnovabili.
Per la nostra rubrica sulla formazione finanziaria, trattiamo questa volta il tema degli ETF sull’energia. Per energia si intende ancora investire sul comparto Oil&Gas, ma in prospettiva di lungo periodo significa investire su quelle società che più di altre si addosseranno la responsabilità di trasformarsi in compagnie energetiche a 0 emissioni.
Sì, perché chi più delle compagnie petrolifere ha le risorse economiche per portare a termine la trasformazione energetica? O transizione come si usa dire di solito.
Ecco dunque i nostri 5 ETF sull’energia su cui investire sempre, quando vuoi e non soltanto in un periodo specifico dell’anno.
Prima di elencare i nostri 5 ETF sull’energia su cui investire sempre, riteniamo sia importante inquadrare bene il tipo di investimento.
Tendenzialmente investire in uno strumento di investimento come un exchange-traded fund (ETF), significa impegnare il proprio capitale per un periodo non inferiore a 1 anno. Tuttavia, gli ETF spesso sono costituiti per fornire una esposizione più lunga e non inferiore ai 5 anni.
Questa premessa è utile perché guardando agli energetici in questa fase storica si potrebbe essere tentati dal lasciar perdere. Conosciamo le tensioni geopolitiche che dal 2022 hanno “manipolato” i prezzi del gas naturale, del carbone e del petrolio in particolare. L’investitore di medio-lungo periodo, però, dovrebbe guardare a un orizzonte più ampio e lontano nel tempo.
Da qui ai prossimi anni e decenni, infatti, le compagnie petrolifere impegnate nella ricerca, estrazione e distribuzione di gas naturale e di petrolio dovranno necessariamente imboccare la strada della transizione energetica. Molte hanno già iniziato da tempo. Cosa significa? Probabilmente tra 10-15 anni il peso del petrolio nel portafoglio delle Big Oil sarà di molto inferiore alle quote attuali, a favore delle fonti rinnovabili o dei carburanti alternativi e sintetici. In definitiva, le tensioni geopolitiche potrebbero pesare decisamente meno di oggi.
Delineata la prospettiva, scopriamo la nostra selezione di 5 ETF sull’energia su cui investire sempre, quando vuoi.
Partiamo dall’ETF INRG in quanto investe in società che già adesso operano nella produzione di energia pulita, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti.
Sottolineiamo il fatto che l’ETF investe anche nei mercati emergenti, i quali più di altri possono non solo beneficiare della transizione energetica, ma anche porsi come futuri capofila. Del resto i paesi emergenti sono anche quelli dove la natalità è più elevata e la popolazione è più giovane. Fattori, questi ultimi, da non sottovalutare.
L’indice a cui è collegato il fondo è lo S&P Global Clean Energy Index che include anche la società italiana ERG quotata alla Borsa di Milano.
Più in generale l’indice, e dunque il fondo, investe in società del fotovoltaico e dell’eolico. Le più rappresentative in ordine decrescente sono:
Sono rappresentate oltre 11 nazioni, mentre i settori più rappresentati sono quello delle utilities, l’information technology e l’industriale in genere. Qui una panoramica più ampia.
Di questo veicolo di investimento sottolineiamo il fatto che si tratta di un ETF attivo, un nuovo modello più simile ai fondi di investimento attivi.
Sviluppato da SmartETF, anche questo giovane fondo (attivo dal 11/11/2020) investe in energie sostenibili.
Il fondo investe in società attive nella produzione di energia da fonti alternative a quelle fossili, ma investe anche in quelle società a supporto della transizione energetica, quindi di quelle che si occupano della costruzione delle infrastrutture e della loro gestione a lungo termine.
Sono inoltre presenti nel portafoglio quelle società quotate che trasportano e consegnano energia rinnovabile e quelle che rendono tali fonti più accessibili.
Il benchmark di riferimento è l’indice MSCI World NR, dall’indice sono state scelte le società che corrispondono ai criteri stabiliti per questo ETF attivo.
Tra i titoli inclusi troviamo First Solar, Iberdrola e NextEra Energy (NEE). L’ETF è un po’ il “gemello” del fondo Guinness Atkinson Alternative Energy Fund (GAAEX) lanciato nel 2006. Per maggiori informazioni controllare la pagina del fondo.
Si tratta del principale fondo sviluppato per il settore dell’energia. L’asset under management (AUM) supera i 38 miliardi di dollari. L’obiettivo di investimento del fondo XLE è replicare la performance di società degli Stati Uniti d’America a grande capitalizzazione rientranti nell’indice S&P 500, e appartenenti al settore energetico.
In particolare il fondo, lanciato il 7/07/2015, è legato all’indice S&P Energy Select Sector Daily Capped 25/20 Index e investe nelle seguenti società (poste in ordine di peso decrescente):
Come si può evincere dal nome delle società, questo fondo è fortemente sbilanciato verso la produzione di energia da fonti fossili (91,04%). Tuttavia, ricordiamo il discorso fatto in apertura: sono queste società che hanno la dimensione giusta per fare la transizione.
Il fondo è quotato su Borsa Italiana, facilitando l’accesso anche a un investitore italiano. Sul sito ufficiale i dettagli del fondo di investimento sull’energia.
Il fondo RSPG è un tracker del S&P 500® Equal Weight Energy Plus Index. Il 90% degli investimenti dell’ETF sono effettuati nelle azioni ordinarie comprese nell’indice.
A differenza del precedente ETF, in questo caso le azioni sono calcolate nella forma equally weights per assumere tutte lo stesso peso. Per questo motivo vengono ribilanciate ogni tre mesi.
Le società dell’indice sono impegnate nell’esplorazione, produzione, raffinazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, oltre che nello stoccaggio e nel trasporto. Alcune società sono impegnate anche nel settore del carbone e dei combustibili alla pompa. Completano l’indice le società che forniscono attrezzature e servizi al settore.
Tra le società su cui RSPG investe troviamo:
Il fondo è attivo dal 2006 ed è quotato al NYSE Arca. Il fondo distribuisce il dividendo raccolto dalla detenzione delle azioni di società che adottano una politica di dividendo nei confronti dei propri azionisti. Per maggiori informazioni leggere il prospetto.
L’ETF sugli energetici di Fidelity si basa sull’indice MSCI USA IMI Energy 25/50 Index. L’80% dei fondi è investito nelle azioni incluse nell’indice. A differenza di altri ETF sin qui elencati, il numero di azioni ricomprese è ampio: 118 titoli USA rappresentati tra large-cap; medium-cap; small-cap.
Il fondo è stato costituito il 21/10/2013 per investire in generale nel settore dell’Oil & Gas, comprendendo tutti i sotto settori: esplorazione e produzione; raffinazione e commercializzazione; stoccaggio e trasporto; attrezzature e servizi; perforazione; carbone.
Le società USA del settore Oil & Gas più rappresentate sono:
In termini di performance gli anni migliori sono stati il 2021 e il 2022, mentre negli anni precedenti l’ETF ha alternato anni con guadagni interessanti, ad anni con forti correzioni che hanno azzerato i guadagni precedenti. Qui il prospetto del fondo.
Potrebbe interessarti leggere la guida Come investire nella transizione energetica.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.