Cos’è Solana (SOL) e perché la piattaforma decentralizzata potrebbe essere una Ethereum e Cardano killer? Leggi prima di investire.
tronMolte piattaforme decentralizzate hanno già provato in passato a definirsi come quelle che avrebbero superato Ethereum nella corsa per diventare una delle basi più importanti del Web3.0 e della finanza decentralizzata, e ora ci prova anche solana (SOL) l’omonima criptovaluta della blockchain Solana.
Riuscirà il progetto Solana dove Ontology (ONT), TRON (TRX) e altri progetti hanno (fino a questo momento) fallito? Questi ultimi due progetti molto in voga durante la fase di hype del 2017, in questo nuovo ciclo non appaiono essere esattamente al centro della scena.
Ed appunto, è solo una questione di “moda” passeggera che nel prossimo futuro metterà anche il Solana Network nella credenza delle belle promesse, oppure riuscirà davvero questo progetto a competere a pari livello con Ethereum e la sua criptovaluta ether (ETH) che da sola vale quasi il 19% del market cap.
Dare una risposta a tutte queste domande è oggettivamente complicato, tuttavia, forniamo qualche utile informazione su cos’è Solana e cosa prevede la sua roadmap per il prossimo futuro.
Solana si presenta come una blockchain decentralizzata costruita per abilitare la scalabilità e l’usabilità delle applicazioni decentralizzate (DApp).
Il progetto dice di sé, di essere la blockchain più veloce al mondo, e con un ecosistema in veloce crescita con oltre 400 progetti che vanno dalla finanza decentralizzata (DeFI), ai token non fungibili (NFT), fino ai servizi per il Web3.
Gli sviluppatori hanno realizzato una piattaforma che si è occupata sin dall’inizio della scalabilità per non preoccuparsene più in futuro, affermano. Inoltre, Solana garantisce unità tra i progetti dell’ecosistema mantenendo un unico stato globale mentre la rete scala. Intendendo dire con questo che non hanno bisogno di Layer 2 frammentati o catene sharded come nel caso della blockchain di Ethereum.
Ed ecco alcune caratteristiche di Solana come ecosistema digitale decentralizzato.
Non abbiamo ancora parlato della criptovaluta SOL, il crypto asset nativo dell’ecosistema Solana.
SOL viene definito nella documentazione tecnica del progetto come il “token” generato durante il genesis block.
Nella fase iniziale sono stati generati un totale di 500 milioni di SOL, anche se Coinmarketcap.com e Coingecko.com riportano un totale di 508.180.963 SOL come fornitura totale. I SOL circolanti sono invece 302.950.064.
Secondo la documentazione, la disponibilità corrente di SOL si riduce periodicamente con il burning delle commissioni di transazione e una riduzione dei token pianificata.
Tuttavia lo stesso documento afferma anche che il Solana protocol automaticamente produrrà nuovi SOL su un programma di inflazione predeterminato.
Più in generale, il ruolo di SOL all’interno di Solana è simile al ruolo svolto da ether in Ethereum. La criptomoneta SOL viene utilizzata come moneta di servizio per generare smart contract, per istituire nuovi token su Solana, per creare nuove DApp e per consentire agli utenti di effettuare ogni tipo di transazione.
Un aspetto interessante per chi ama fare trading in tempo reale, riguarda la velocità di Solana unita all’irrisorio costo delle transazioni, a cui si unisce la possibilità di trovare sulla piattaforma decentralizzata un certo numero di crypto exchange decentralizzato (DEX).
Solana si pone come una soluzione ideale e molto interessante per i piccoli trader, i quali solitamente compiono operazioni di scambio di dimensioni ridotte e per i quali le commissioni su altre piattaforme sono un muro insormontabile.
Basti pensare che una operazione di trading su Uniswap (UNI) può costare anche oltre i 20 dollari USA poiché si trova sull’Ethereum Network.
Su Solana, invece, le transazioni costano un solo centesimo, sono per questo decisamente più convenienti anche di un crypto exchange centralizzato (CEX). E poi sono veloci come su questi ultimi.
Pensato e sviluppato a partire dal 2017, Solana è attivo ufficialmente dal secondo trimestre del 2020. Da allora il suo ecosistema è cresciuto fino a valere 14,13 miliardi di dollari USA in Total Value Loched (TVL). Ben poco se si confronta con il TVL di Ethereum che ha sfiorato i 180 miliardi di dollari (dati aggiornati novembre 2021).
Tuttavia, la blockchain di Solana in poco tempo ha saputo attrarre 32 token legati ad altrettanti progetti.
Se attraverso DeFi Llama si confronta il TVL e il numero di progetti presenti su Ontology, su NEO, o su TRON, si notano delle differenze abissali. Se escludiamo la Binance Chain dal computo, soltanto la blockchain di Avalanche e di Terra competono allo stesso livello di TVL e di progetti ospitati da Solana.
Tornando all’ecosistema di Solana, il progetto che presenta il TVL più alto è Raydium (RAY), seguito da Marinade Finance (MNDE) e al terzo posto troviamo Serum (SRM).
L’ecosistema sul totale conterebbe su 500 progetti, di cui 29 sono Automated market maker (AMM) e 12 le DApp, a cui si aggiungono 41 DEX e 33 Exchange.
Una realtà sicuramente da esplorare affondo per comprenderla meglio e capire le sue potenzialità e limiti. FTX ha un progetto in corso su Solana e anche Circle ha scelto di distribuire una quota dello stablecoin USDC attraverso questa blockchain.
Nel mese di settembre del 2021 l’intero sistema Solana si bloccò per alcune ore durante un picco di transazioni. Per alcune ore non fu possibile utilizzare nulla sulla blockchain perché andata in blackout.
Ecco, questo è stato sicuramente una battuta di arresto importante da un punto di vista tecnico. Il mercato ha scontato presto quella storia e la altcoin SOL ha proseguito la sua crescita di valore lungo tutto il 2021.
Tuttavia non dovrebbe sfuggire ad un investitore di lungo periodo un fatto del genere. Il blackout di Solana ripresenta il tema cruciale di ogni piattaforma decentralizzata open source, sono progetti sperimentali che procedono anche grazie a questi “intoppi”.
Cosa accade, però, se l’intoppo crea danni economici gravi? Chi ne sarà responsabile?
Prima di investire in criptovalute e in Solana, è bene fare una riflessione sull’argomento per essere preparati. La gestione del rischio è fondamentale nel mondo degli investimenti e ancora di più in uno settore allo stadio infantile com’è quello dei crypto asset.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.