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Cos’è il metodo discounted cash flow (DCF): come valutare una società quotata

Aggiornato: Jul 06, 2021, 06:45 GMT+00:00

Guida al metodo discounted cash flow (DCF), utile per valutare una società quotata in borsa in base alla valutazione dei flussi di cassa.

discounted cash flow (DCF)

Per quegli investitori che preferiscono investire le proprie finanze nelle azioni societarie, la conoscenza dell’analisi fondamentale è un primo utile passaggio per comprendere il reale valore di una società quotata e se essa è sottovalutata nei mercati o se, di contro, il prezzo delle azioni è sopravvalutato. Il metodo discounted cash flow (DCF) è un passo ulteriore in questa direzione.

Attraverso il metodo DCF, si effettua una valutazione dell’azienda basata sulla valutazione dei flussi di cassa. Questa analisi è un po’ più specializzata e matematica, ma consente all’azionista di conoscere dati rilevanti dell’azienda nella quale ha investito o intende investire nel prossimo futuro.

Definizione di discounted cash flow (DCF)

Il discounted cash flow (DCF) “è uno dei principali metodi utilizzati per la valutazione aziendale”, scrive Borsa Italiana.

Con altre parole, lo possiamo definire “il metodo per la stima del valore intrinseco di una azione basato sull’attualizzazione dei flussi di cassa”.

Come funziona il metodo DCF dei flussi di cassa attualizzati

Il metodo dei discounted cash flow (DCF) si basa sulla determinazione del valore attuale dei flussi di cassa attesi da una specifica attività. E va aggiunto che il flusso può essere rappresentato anche dai dividendi (Ddm) e non solo dal cash flow.

La valutazione sui flussi di cassa attualizzati consta di tre elementi fondamentali:

  1. l’entità del flusso di cassa;
  2. la distribuzione nel tempo dei flussi;
  3. il tasso di attualizzazione.

Due gli approcci possibili per valutare il valore di una azienda basandoci sui flussi di cassa:

  1. il modello che considera il solo valore dell’equity attualizzando i flussi di cassa disponibili per l’azionista al costo del capitale proprio, per ottenere il valore intrinseco di ciascuna azione;
  2. il modello che prende in considerazione la società quotata nel suo complesso, attualizzando al costo medio ponderato del capitale (WACC) i free cash flow per ottenere il valore dell’impresa. I free cash flow rappresentano i flussi di cassa dall’attività operativa complessivamente disponibili per tutti i portatori di capitale. Qui la differenza tra il valore della società così stimato e il valore del capitale di debito, rappresenta il valore intrinseco dell’equity che, diviso il numero totale delle azioni fornisce il valore intrinseco di ciascun titolo azionario.

Sintetizzando i due modelli con parole differenti, possiamo dire che le due opzioni possibili sono:

  • flussi di cassa disponibili per gli azionisti (detti flussi levered) attualizzati usando il CAPM (capital asset pricing model);
  • flussi di cassa disponibili per azionisti e creditori (detti flussi unlevered) attualizzati usando il WACC.

Il secondo modello è quello più usato nella pratica dagli analisti finanziari.

Leggi anche: Cos’è l’analisi tecnica dei mercati finanziari. Guida alle strategie principali.

Formule di calcolo

Troviamo quindi una formula doppia per il calcolo dei flussi, a seconda che si guardi ai soli azionisti o a questi ultimi con l’aggiunta dei creditori.

Le tabelle sottostanti sintetizzano le due formule da un punto di vista concettuale.

Valore dell’azienda

uguale

Valore dei flussi di cassa attualizzati

più

Posizione finanziaria netta

più

Asset

La determinazione dei flussi di cassa secondo i due modelli è così sintetizzata.

Determinazione cash flow

Flussi levered Flussi unlevered
Utile netto Risultato operativo (Ebit)

+ ammortamenti e accantonamenti

+/- variazione capitale fisso e circolante

+/- variazione TFR

+/- versamenti/rimborsi di capitale

+/- accensione/estinzione finanziamenti

– imposte sul reddito operativo

+ ammortamenti e accantonamenti

+/- variazione capitale fisso e circolante

= flusso di cassa disponibile per gli azionisti = flusso di cassa disponibile per gli azionisti e finanziatori

Differenza cash flow levered e unlevered

Veniamo alla differenza tra il flusso di cassa levered e il flusso di cassa unlevered.

Con il metodo unlevered discounted cash flow si determina direttamente il valore del capitale operativo. In seguito il valore del capitale netto della società quotata in borsa viene ottenuto sottraendo da tale valore l’indebitamento finanziario ed eventualmente gli asset.

Dall’altro lato abbiamo il metodo basato sul flusso netto spettante agli azionisti, detto levered. Questo modello porta alla determinazione diretta del valore del capitale netto.

I flussi di cassa futuri

L’analista finanziario con il discounted cash flow (DCF) può determinare anche i flussi di cassa futuri, grazie ad una stima delle grandezze qui di seguito elencate:

  • investimenti necessari per la crescita societaria;
  • margini reddituali;
  • variazioni del capitale circolante;
  • tasso di crescita delle vendite.

Esempio di calcolo

Per comprendere meglio quanto fino ad ora spiegato sul metodo discounted cash flow (DCF), lo spieghiamo con un esempio concreto di calcolo.

Prendiamo una società di fantasia quotata alla Borsa di Milano come la CyberSecurity spa.

Nell’anno 2020 la società ha realizzato un EBIT, cioè un risultato al lordo degli oneri finanziari e delle imposte, pari a 2.097,17 euro. Gli oneri finanziari sono stati 829,17 euro, mentre gli investimenti in capitale fisso sono stati 1.500 euro.

Gli ammortamenti sono stati invece 1.000 euro e il capitale circolante è stato di circa il 40% del fatturato, con una variazione di 200 euro rispetto all’anno precedente.

L’aliquota fiscale è stata del 30%. Il rendimento delle attività è stato del 12,42%, con una percentuale di reinvestimento degli utili del 77,87%.

Per determinare il flusso di cassa disponibile per la società CyberSecurity spa nel 2020 calcoliamo:

EBIT * (1 – aliquota fiscale) = 2.097,17 * (1 – 0,3) = 1.468,02 euro

– (investimenti meno gli ammortamenti) = 1.500 – 1.000 = 500 euro

– variazione capitale circolante netto = 200 euro

abbiamo quindi 1.468,019 euro – 500 euro – 200 euro = 768,02 euro.

Con questi dati è poi possibile stimare i flussi di cassa futuri e da qui il valore finale dell’azienda in una data futura, ad esempio nel 2027.

Grazie a questo metodo, quindi, l’azionista ha dalla sua parte uno strumento potente e relativamente di facile accesso con il quale provare a calcolare in autonomia il valore della società quotata in borsa.

Conoscere il valore futuro di una società quotata in borsa, infatti, è utile per stimare se l’investimento che andremo a fare ha margini di crescita incoraggianti o meno. Come sappiamo se una azienda cresce, aumenta di conseguenza anche il valore del relativo titolo azionario.

Concludendo

Il metodo discounted cash flow (DCF) appena sinteticamente presentato da solo non basta a dirci tutto sull’andamento di un titolo azionario, tuttavia offre informazioni avanzate preziose.

Proseguendo la tua formazione, potrebbe interessarti cos’è il trading after-hours e come investire con profitto a mercati chiusi nei titoli azionari di tua maggiore preferenza.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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