Investimenti green, cosa sono e quali le migliori opportunità da cogliere nel comparto dei green investment: green bond, fondi green e non solo.
Il cambiamento climatico ci porta sempre più a riflettere sulle conseguenze che esso ha e avrà sull’economia locale e globale, ma anche ci ha aperto a nuove prospettive di investimento, infatti, oggi si discute sempre più di investimenti green.
Cosa sono gli investimenti green e quali forme assumono questi green investment? Proveremo a dare una prima risposta a queste due domande, così che potrai introdurti nel comparto degli investimenti della circular economy, share economy, in poche parole della green economy, con maggiore consapevolezza.
Gli investimenti green sono investimenti socialmente responsabili, focalizzati al rispetto dell’ambiente. Sono esempi di investimenti green i sustainability bond che Intesa Sanpaolo ha emesso di recente. Obiettivo di questa obbligazione sostenibile di Intesa, è finanziare progetti legati alle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, geotermico, idroelettrico); sostenere la decarbonizzazione delle imprese; investire in nuove tecnologie a ridotto impatto ambientale; sostenere lo sviluppo di nuovi carburanti ecologici come sta facendo Eni.
Bisogna attendersi, nei prossimi anni, una vera e propria esplosione di investimenti verdi, ma tutti saranno davvero rispettosi dell’ambiente?
Diciamolo meglio, tutti gli strumenti di investimento che si dicono green investiranno concretamente in aziende, servizi, nuove tecnologie, ecc., che porteranno un giovamento al nostro clima e alla nostra qualità di vita?
La risposta è che probabilmente non tutti lo saranno. Alcuni investimenti effettivamente finanzieranno progetti reali, mentre altri potrebbero fingere di farlo.
Altra distinzione da fare è tra gli strumenti d’investimento diretti, come le obbligazioni sostenibili di cui sopra, altra cosa sarà operare con dei green CFD o dei green ETF. In realtà questi strumenti, come anche gli indici, non fanno altro che replicare il sottostante e quindi è solo pura speculazione. Niente di immorale, ma non bisogna farsi ingannare da chi tenterà di farti passare i green CFD come “veri investimenti a favore dell’ambiente”… Saranno veri “investimenti” a favore di chi te li propinerà, questo sì.
Ma se li scegli consapevolmente, è ovviamente un’altra cosa. L’importante è sapere cosa si sta scegliendo e dove si sta effettivamente investendo, ecco.
Oltre ai già citati green bond, sono investimenti diretti a sostenere aziende green, tutti quei finanziamenti che effettivamente forniscono fondi alle aziende perché possano trasformarli in azioni concrete a vantaggio del clima.
Enel di recente ha annunciato il suo nuovo piano industriale, ebbene il 50% dei suoi investimenti interni (circa 28 miliardi di euro) saranno destinati alle fonti rinnovabili. Enel ha deciso di non sviluppare oltre gli impianti che producono energia da combustibili fossili, ma di soppiantarli poco a poco con tecnologie in grado di produrre energia a basso impatto ambientale.
Ancora. Heliogen è una nuova tecnologia sperimentale che promette di sfruttare gli impianti a concentrazione solare per produrre alte temperature. Se la tecnologia dovesse dimostrarsi davvero utilizzabile in ambito industriale, potrebbe segnare una significativa rivoluzione. Il progetto è stato finanziato da varie venture capital, tra cui la Bill Gates venture capital.
Entriamo ora nel concreto e elenchiamo i comparti d’investimento green tra i più interessanti del momento.
Le energie rinnovabili le tralasciamo perché sono quelle più sperimentate e conosciute ormai da qualche decennio. Concentriamoci, invece, su quelli che ancora non sono esplosi e che potrebbero in futuro essere remunerativi.
La spazzatura è una miniera d’oro. Forse lo hai già sentito dire, ma se non lo sapevi e questa frase ti strappa un sorriso, ebbene è il caso di cambiare idea. Basterà guardare al ciclo perfetto creato dalla provincia di Siena per capire.
Negli Stati Uniti d’America ci sono alcune imprese impegnate nel riciclo dei rifiuti o nella loro termovalorizzazione e le ritroviamo quotate in Borsa.
Ecco alcuni esempi:
In Europa, l’Unione europea impone ai Paesi membri di ridurre la frazione di rifiuti non differenziati e di favorire il riciclo delle materie. L’imposizione per legge, in Italia, obbliga i comuni a dotarsi di un sistema di raccolta dei rifiuti che privilegia il differenziato. Da un punto di vista economico, ciò si traduce nella nascita di nuove aziende che avranno bisogno di finanziamenti per svilupparsi. Come investitori è importante mettersi alla ricerca di quei Fondi che finanzieranno queste aziende.
L’inquinamento, l’immissione nell’aria di sostanze nocive per la salute dell’uomo e per l’intero Pianeta sono oggi un vero e proprio ambito d’investimento finanziario. Come? Investendo ad esempio nelle azioni delle seguenti società quotate:
Queste società sono impegnate nel ridurre le emissioni industriali e anche nella riduzione degli inquinanti generati in ambito domestico.
Inteso sia come società che producono autovetture elettriche, che come aziende che producono tecnologie a supporto dell’automotive. La produzione di celle a combustibile è uno dei settori che si svilupperà molto nel momento in cui il mercato delle auto elettriche esploderà. Nasceranno aziende che offriranno servizi di sostituzione delle batterie, noleggio e così via.
Ma anche il trasporto marittimo oggi è green. Mai sentito parlare di motori navali a propulsione elettrica?
Da pratica di nicchia a imperante tecnica di allevamento dei prodotti ittici, per salvare le specie degli Oceani dall’estinzione.
Marine Harvest ASA (MNHVF) è una società norvegese del settore, ed è quotata in Borsa. Anche in Australia vi sono varie società che operano nel settore ittico con la tecnica dell’acquacoltura e sono quotate in Borsa, in Australia ovviamente.
Non esiste uno strumento migliore per fare un investimento green, e come sempre è bene diversificare il capitale.
Ci sono, invece, diversi strumenti finanziari che possono farci guadagnare mentre diamo una mano al pianeta a evitare la catastrofe:
Per quanto riguarda i fondi green, non è così semplice trovarli, alcuni richiedono investimenti minimi di svariati milioni di euro (Climate change GCCHX di Jeremy Grantham).
Tuttavia, Morningstar mette a disposizione degli investitori alcune linee guida e metriche per identificare i fondi ‘low carbon’, sono le Morningstar carbon metrics. Utile anche la lettura del Morningstar sustainability rating, attraverso cui monitorare se le aziende che fanno parte di un fondo stanno effettivamente praticando un comportamento a favore del clima.
Per quanto alcuni strumenti finanziari verdi si siano molto sviluppati negli ultimi decenni, ed esistano già da alcuni anni strumenti di rating che ti aiutano a fare la valutazione corretta di essi, è indubbio che siamo solo agli inizi.
Gli investimenti green non sono ancora esplosi davvero, ma un investitore preparato sa che deve esserci prima degli altri.
Scegliere le giuste aziende, i giusti fondi, permetterà di trarre un grande vantaggio quando gli investimenti verdi diventeranno mainstream, quando tutti li vorranno e la domanda farà aumentare di conseguenza il valore.
Non solo, molti governi stanno modificando l’agenda di politica economica e hanno deciso di investire sulla decarbonizzazione e lo sviluppo di tecnologie pro clima. La Germania ha già varato un piano da 100 miliardi di euro.
Francia, Belgio e Polonia hanno il loro Titolo di Stato verde (green bond di Stato).
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.