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Guida agli indici delle borse europee: DAX 30, CAC 40, IBEX 35, AEX, BEL 20, PSI 20, SMI

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Mar 15, 2019, 11:40 GMT+00:00

Guida completa agli indici delle borse europee. Cosa sono, come si calcolano e come funzionano gli indici: DAX 30, CAC 40, IBEX 35, AEX, BEL 20, PSI 20, SMI.

Indici delle borse europee

Trattiamo questa volta gli indici delle maggiori borse europee, DAX 30, CAC 40, IBEX 35, AEX, BEL 20, PSI 20, SMI, dopo avere già scritto degli indici FTSE (FTSE MIB, FTSE 100, ecc.) e dopo aver dedicato una intera guida agli indici di Wall Street (Dow Jones, S&P 500, Russell, ecc.).

Procederemo per paragrafi e in ciascuno di essi presenteremo l’indice con le informazioni esaustive, utili a meglio comprendere la natura dell’indice di riferimento e come poter eventualmente investire in esso o grazie a esso.

Partiamo dall’indice europeo più importante, il DAX 30 tedesco, quindi passeremo al CAC 40 della Borsa di Parigi e così via, fino all’indice SMI della Borsa di Zurigo.

Ritagliati qualche minuto di tempo per conoscere meglio gli indici delle borse europee: iniziamo.

Indice DAX 30: Borsa di Francoforte

L’acronimo DAX sta per Deutscher Aktien Index, e si compone delle prime 30 società quotate alla Borsa di Francoforte.

L’indice nasce nel 1988 e da allora è l’indice di riferimento della Borsa di Francoforte. Il suo peso è dato anche dal fatto che i titoli in esso inclusi equivalgono all’80% del controvalore totale.

Orari dell’indice Dax 30

La Borsa di Francoforte è aperta dalle 9.00 alle 17.30, in questo lasso di tempo si fanno i calcoli sul valore reale dell’indice Dax 30. Mentre dalle 8 alle 9 del mattino e dalle 17.30 alle 22.00, la Borsa tedesca calcola l’indice X-Dax, cioè i prezzi future del Dax.

Come si calcola il Dax 30

L’indice Dax 30 esprime la variazione delle quotazioni ponderate per il flottante.

Come base di partenza si assume la data del 30 dicembre 1987, in cui l’indice aveva valore di 1.000 punti. Grazie all’introduzione delle tecnologie informatiche, dall’1 gennaio 2006 il calcolo dell’indice Dax avviene al secondo.

L’indice Dax 30 è un indice di performance, ciò significa che nel calcolo confluiscono anche i pagamenti dei dividendi e i ricavi dei diritti di opzione.

Da questo indice derivano altri due indici:

  1. Dax ex Financials;
  2. Dax ex Financials 30.

Gli indici appena menzionati escludono dal loro paniere i titoli dei settori bancario, servizi finanziari, assicurazioni e immobiliare.

Quali sono i titoli del DAX

Per ragioni di spazio non possiamo elencarli tutti, ci limiteremo ai primi cinque in ordine alfabetico:

Adidas AG, Allianz SE, BASF SE, Bayer AG, Beiersdorf AG.

I titoli più rappresentati appartengono ai settori industriale, assicurativo, automobilistico, chimico e bancario.

Indice CAC 40: Borsa di Parigi

Il CAC 40 include 40 titoli francesi o anche esteri, quotati presso la sede di Euronext a Parigi. CAC significa Cotation Assistèe en Continu. Nasce l’1 gennaio 1988 al valore base di 1.000 punti.

Il compito dell’indice è di rappresentare l’evoluzione del mercato Euronext di Parigi ed è usato come base per la creazione di molteplici altri strumenti finanziari derivati, ma anche come benchmark per la gestione del portafoglio di titoli azionari.

Il calcolo si basa sul flottante come avviene per il DAX 30.

Gli orari di contrattazione del CAC 40

L’indice CAC 40 viene calcolato ogni 15 secondi basandosi sui prezzi degli ultimi contratti conclusi al mercato Euronext tra le 9 del mattino e le 17.30.

Come si calcola il CAC 40

Il nuovo calcolo si basa sui parametri introdotti l’1 dicembre 2003, prendendo in considerazione i primi 100 titoli della Borsa di Parigi per capitalizzazione flottante.

L’indice, quindi, cambia continuamente la sua composizione e non importa la nazionalità della società quotata, è sufficiente che essa sia presente nella Borsa di Parigi. Tuttavia le holding e le Penny Stocks non sono ammesse nell’indice CAC 40.

Le società del CAC 40

Alcune delle società che ne fanno parte attualmente:

Accor, Air Liquide, Airbus, Bnp Paribas, Carrefour.

Indice IBEX 35: Borsa di Madrid

L’IBEX 35 comprende i primi 35 titoli del mercato azionario della Borsa di Madrid, ed è gestito dalla Sociedad de Bolsas S.A. L’acronimo IBEX sta per Indice Bursatil Español e la sua composizione varia almeno due volte l’anno.

Il comitato tecnico definisce la composizione dell’indice, valutando quali titoli hanno fatto registrare la maggiore liquidità durante i sei mesi precedenti il giorno di definizione dell’indice.

Altri due aggiornamenti regolari sono previsti in casi straordinari, cioè se si dovessero verificare modifiche significative nel livello di liquidità dei titoli azionari di una o più società.

Come si calcola l’IBEX 35

Di ciascun titolo azionario si prende il suo controvalore scambiato, e si tiene conto della qualità del controvalore stesso. Si controllano i comportamenti anomali degli intermediari, si verifica la capitalizzazione media del titolo nel periodo di osservazione che non deve superare lo 0,3% della capitalizzazione media dell’indice nel periodo di osservazione.

Le aziende che fanno parte dell’IBEX 35

Al momento fanno parte dell’indice spagnolo le seguenti aziende:

Acciona, Banco Santander, Caixabank, Ferrovial, Repsol, Telefonica.

Indice AEX: Borsa di Amsterdam

L’Indice AEX è quotato presso la Borsa di Amsterdam dall’1 gennaio 1994 e l’acronimo sta per Amsterdam Exchange Index. L’indice ed anche la Borsa, appartengono ad Euronext.

L’indice AEX comprende le prime 25 società quotate per capitalizzazione. Per calcolare l’indice AEX si determinano i pesi associati a ciascun titolo in funzione della capitalizzazione di ciascuno.

I titoli possono essere inclusi se rispettano due parametri particolari: la liquidità calcolata da Euronext su base mensile e il flottante che deve essere almeno del 25%.

L’indice subisce una revisione annuale fissata al primo giorno di contrattazione del mese di marzo.

Indice BEL 20: Borsa di Bruxelles

L’indice BEL 20 (Belgian 20) è il principale indice della Borsa di Bruxelles, che dal 2000 appartiene a Euronext. L’indice comprende da 10 a 20 titoli azionari tra i più liquidi quotati a Bruxelles.

L’indice è del tipo value weighted e si calcola allo stesso modo dell’indice AEX visto in precedenza. Le aziende possono aderirvi se sono quotate alla Borsa di Bruxelles, ed hanno un flottante non inferiore al 15%. La revisione dell’indice è su base annuale, Euronext aggiorna l’indice BEL 20 il primo giorno di contrattazioni del mese di marzo, ma con riferimento ai dati del 31 dicembre precedente.

Indice PSI 20: Borsa di Lisbona

L’indice PSI 20, il cui acronimo significa Portuguese Stock Index, è il principale indice della Borsa di Lisbona in Portogallo.

La sua storia è relativamente recente, il PSI 20 nasce il 31 dicembre 1992 partendo da una quotazione di base pari a 3.000 punti. Ne fanno parte i 20 principali titoli per capitalizzazione di mercato e anch’esso appartiene a Euronext. Ha giocato un ruolo importante nella “bolla dot Com”, raggiungendo il picco storico di 14.822,59 punti, per poi crollare nel giro di poco tempo: oggi è a circa 5.000 punti.

Indice SMI: Borsa di Zurigo

Al di fuori del mercato UE troviamo l’importante indice SMI della Borsa di Zurigo, nato il 30 giugno 1988 con un valore di base di 1.500 punti. SMI significa Swiss Market Index e comprende i primi 30 titoli azionari in termini di liquidità e capitalizzazione di mercato.

Le società devono essere quotate alla Borsa di Zurigo per potervi fare parte. L’indice SMI si calcola in base alla media ponderata dei prezzi delle azioni che ne fanno parte.

L’indice non è rigido e nuove società possono entrare a farvi parte, o fuoriuscire. Per entrarvi la capitalizzazione della società deve essere pari allo 0,45% del segmento SPI alla data del 30 giugno dell’anno precedente. Il divisore dell’indice può variare se la composizione dell’indice cambia.

Concludendo

Si conclude qui la guida agli indici delle borse europee.

Leggi anche la guida come investire in oro e metalli preziosi.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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