Il risparmio per gli italiani è un ostile di vita, l'86% ritiene importante risparmiare. Ma il risparmio degli italiani non sempre è gestito allo stesso modo e i motivi per cui si risparmia sono delle volte sorprendenti. Il risparmio è anche educativo ed etico.
Il 31 ottobre 2018, come ogni anno, ricorre la Giornata Mondiale del Risparmio nata in Italia – a Milano – il 31 ottobre 1924. Da allora sono trascorsi 94 anni ma il risparmio resta nel cuore delle economie mondiali, senza il risparmio personale e il risparmio delle famiglie, non sarebbe possibile costruire le nazioni stesse.
Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, durante l’evento organizzato a Roma dall’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (ACRI), in occasione della 94° Giornata Mondiale del Risparmio, ha sottolineato come le famiglie italiane detengano ben 100 miliardi di titoli pubblici. Questi fondi sono proprio frutto del risparmio degli italiani.
In occasione della giornata del risparmio, l’ACRI ha presentato una nuova ricerca approfondita dal titolo ‘Gli italiani e il risparmio. Etica del risparmio e sviluppo’. Una ricerca che mette in luce i disagi di gran parte degli italiani e allo stesso tempo la voglia, il desiderio e l’importanza per le famiglie di accantonare parte dei propri fondi, dello stipendio.
Per l’80% degli italiani, il risparmio è utile per lo sviluppo sociale e civile dell’Italia.
Non tutti hanno potuto risparmiare negli anni della crisi, anzi, sappiamo quante famiglie hanno dovuto intaccare i propri risparmi per far fronte al venir meno del posto di lavoro. I risparmi di molte famiglie sono serviti per le esigenze quotidiane.
Pur restando una incertezza generalizzata sul futuro dell’Italia, gli italiani hanno desiderio di risparmio, l’86% di essi vuole risparmiare. Il 38% non vive tranquillo se non mette da parte dei risparmi e il 39% delle famiglie è riuscita a risparmiare in questo 2018.
In generale è aumentato il risparmio lordo delle famiglie, che rispetto al 2017 è del 18% in più: dato riscontrato anche dall’Istat che rileva lo stock di risparmio, ma non il numero dei risparmiatori.
Gli italiani sono abbastanza soddisfatti di come gestiscono i risparmi: il 13% molto soddisfatti, il 54% abbastanza soddisfatti.
Il risparmio non sempre è sinonimo di investimento, preferiscono infatti avere i fondi pronti e disponibili per ogni evenienza; agiscono così due italiani su tre. Nonostante ciò, il 4% in più di italiani investe il risparmio, anche se non esiste l’investimento ideale.
Il 30% degli italiani crede che non ci sia un investimento ideale, mentre il 32% è convinto che investire in immobili sia l’investimento ideale, il 31% indica gli investimenti finanziari più sicuri degli altri. C’è poi un 7% di italiani che preferiscono gli strumenti finanziari rischiosi.
La domanda fondamentale che si pone l’italiano è dove investire il risparmio personale, una risposta precisa non è lo scopo di questa guida illustrativa. Nelle ultime settimane, però, abbiamo pubblicato un’ampia serie di guide all’investimento, che qui elenchiamo. Ti invitiamo a prendere visione di quelle che reputi più interessanti per te.
Perché le famiglie italiane risparmiano? Cosa rappresenta il risparmio per le persone, secondo la ricerca dell’ACRI risparmiare significa tranquillità, saggezza, pensare al futuro e anche un sacrificio.
Il 64% degli intervistati considera il risparmio un’attenzione alle spese superflue evitando gli sprechi – la pensano così il 69% dei pensionati –, per il 18% è l’opportunità di aderire a offerte vantaggiose, per il 9% rinviare le spese superflue, per un altro 9% guadagnare più di ciò che si spende.
Il risparmio come stile di vita, un atteggiamento di vita messo in pratica nel quotidiano e che parte dalle piccole cose, fino ad arrivare alle più grandi.
Gli italiani allo stesso tempo si considerano più spendaccioni delle generazioni precedenti, nell’85% dei casi si pensa che le generazioni precedenti hanno risparmiato decisamente di più.
Quali sono i motivi che ci spingono a risparmiare, beh, si potrebbe pensare che il risparmio viene accantonato per futuri acquisti, invece non è sempre così. Il 37% delle persone risparmia per tutelarsi nei confronti di rischi futuri, giunge seconda la percentuale di quanti accantonano fondi per un progetto da realizzare (26%).
Risparmiare è anche un atteggiamento di vita etico, lo ritiene tale il 14%; e il 13% sente una propensione al risparmio innata.
Il risparmio per molti italiani non ha un beneficio solo personale, non è visto come un atto egoistico ma un bene per il Paese, un atteggiamento educativo. Il 51% degli italiani ritiene fondamentale educare le nuove generazioni al risparmio, e un altro 43% ritiene che praticare il risparmio educa i giovani a programmare e a pensare al futuro prossimo, alla pensione.
Che conservare risorse economiche non è solo un beneficio personale, lo confermano alcuni strumenti finanziari a disposizione degli investitori. I buoni fruttiferi, ad esempio, sono utilizzati da Cassa Depositi e Prestiti per finanziare opere pubbliche, aziende, la ristrutturazione degli edifici pubblici come le scuole o per sostenere lo sviluppo lavorativo dell’Italia.
La raccolta di fondi attraverso i titoli di stato, come i buoni del tesoro poliennali, lserve allo Stato italiano per finanziare e garantire il corretto funzionamento dei servizi al cittadino e molto altro ancora.
I cittadini non sono più disposti a investire in una azienda solo per la sua storia, autorevolezza o per i prodotti di qualità che produce, gli investitori chiedono che le aziende siano partecipi dello sviluppo sociale.
Aziende irrispettose dell’ambiente e poco attente al tessuto sociale nel quale sono inserite, raccolgono sempre meno investimenti.
Come dovrebbe comportarsi una azienda per essere ben considerata?
Gli italiani preferirebbero risparmiare in euro o in lira?
La risposta non è scontata, ma articolata.
Il 66% degli italiani resta volentieri nell’Unione Europea e solo il 14% ritiene l’uscita dall’euro un vantaggio. Resta però un’ampia fetta di italiani scontenti e poco fiduciosi (il 53%), così come diminuisce il numero di italiani che ritengono l’Europa a 27 diretta verso la giusta rotta.
Gli insoddisfatti dell’euro sono oggi il 63%, contro il 74% del 2014, dato che indica una maggiore fiducia nella moneta. I giovani in particolare sono i più soddisfatti e gli abitanti del Nord Ovest dell’Italia.
In generale il 56% degli italiani pensa che sia un importante vantaggio rimanere nell’euro.
Ciò che si evince da questi dati contrastanti è che la popolazione, più che rifiutare l’UE esprime un rammarico per ciò che l’Europa potrebbe essere.
Il risparmio degli italiani e delle famiglie italiane è un fondamento nel sentire comune e lo è anche per la Costituzione Italiana all’articolo 47:
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.