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Cos’è un Trust fund e perché è utile ad alcune famiglie

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jul 12, 2023, 16:33 GMT+00:00

Scopri cos'è un Trust fund e perché è utile ad alcune famiglie con alte disponibilità patrimoniali. Ti illustriamo i vantaggi e le limitazioni.

Trust fund

Come gestire il passaggio delle ricchezze e delle proprietà accumulate nel corso della propria vita? Di solito il testamento serve a definire i beneficiari delle ricchezze e quali ricchezze questi devono ricevere.

Tuttavia, quando non si ha piena fiducia degli eredi beneficiari o quando l’erede ha gravi problemi di disabilità, l’istituto del trust fund può essere di grande aiuto.

I casi per cui un trust potrebbe fare al caso tuo sono anche altri, proseguendo la lettura scoprirai nel dettaglio come funziona un trust fund, quali sono i benefici e i rischi, quali gli obblighi di legge in Italia.

Che cos’è un Trust fund secondo le norme italiane

Il Trust fund è un istituto mediante il quale un soggetto con ampie disponibilità patrimoniali decide di trasferire la totalità o una parte delle sue proprietà a un altro soggetto, affinché quest’ultimo gestisca il patrimonio a beneficio di terzi.

Il soggetto che di sua volontà esprime la volontà di costituire un trust si definisce giuridicamente disponente o settlor.

La persona che gestisce il trust viene definita trustee, mentre è una trust company quella società professionale a cui viene dato l’incarico di gestire il trust.

I beneficiari sono coloro i quali ricevono il vantaggio dalla gestione del trust da parte del trustee.

Cosa si può mettere in un trust?

Per quanto riguarda i beni con cui costituire il trust, i limiti sono pochi. In esso possono trovare posto:

  • denaro contante;
  • libretti di risparmio;
  • metalli preziosi;
  • valute straniere;
  • titoli azionari;
  • immobili;
  • società;
  • partecipazioni.

Come funziona un Trust fund: la costituzione

Un trust fund viene costituito dal settlor che conferisce una parte o la totalità dei suoi beni al trust, gestito dal trustee o da una trust company. Il trustee ha il compito e la responsabilità di gestire il patrimonio secondo quanto stabilito nell’atto costitutivo del trust e in base a quanto stabilisce la legge italiana.

Un trust fund può prevedere la figura di un cosiddetto guardiano, il protector, il cui compito è quello di verificare che il trustee gestisca il patrimonio del trust secondo quanto stabilito dal disponente. Nel caso in cui il trustee non stia gestendo come previsto il trust, il guardiano può avviare le procedure che porteranno alla revoca del trustee per nominarne un altro.

Per fare un esempio, un guardiano può essere utile nel caso della costituzione di un “trust dopo di noi”, cioè un trust costituito dal disponente per la cura e l’assistenza di un beneficiario affetto da disabilità grave dopo la morte del disponente. Il trustee è obbligato a seguire quanto espressamente indicato nell’atto istitutivo, tuttavia, nel caso di un comportamento illecito la presenza del guardiano indipendente ha il vantaggio di tutelare fino in fondo gli interessi del beneficiario disabile.

La natura giuridica di un trust fund in Italia

È bene precisare che qui ci stiamo riferendo alla natura giuridica di un trust fund costituito in Italia, poiché la normativa che regola l’istituzione e la gestione di un trust può cambiare sensibilmente da nazione a nazione.

In Italia il trust fund è considerato uno strumento di pianificazione patrimoniale se ha le seguenti caratteristiche:

  • vi è la piena separazione e il totale distacco del patrimonio conferito dalla sfera giuridica del disponente, per passare in piena proprietà al trustee, seppure quest’ultimo è solo un fiduciario che opera nell’interesse del beneficiario;
  • il trust deve perseguire uno scopo determinato, il quale deve essere ben specificato nel regolamento degli interessi di volta in volta perseguiti dal trust.

Dal momento che il patrimonio incluso nel trust viene segregato ed è quindi separato rispetto a quello personale del disponente e del trustee, esso è vincolato al solo perseguimento delle finalità enunciate nell’atto istitutivo. Il beneficiario, quindi, non ha potere sul patrimonio in esso incluso e non ne può disporre a piacimento.

Costituire un trust fund per mettersi al riparo dai creditori

In effetti un trust fund mette al riparo dai creditori, ma a particolari condizioni. Ciò è possibile perché legalmente gli immobili, gli asset finanziari e la liquidità conferita nel trust, non appartengono più al settlor e non appartengono al beneficiario. Del resto non appartengono neppure al trustee perché è soltanto un fiduciario.

Questo permette di tutelarsi in due casi:

  1. da eventuali creditori del disponente;
  2. da eventuali creditori del beneficiario.

Ma attenzione, perché non è possibile costituire un trust fund “in fretta e furia” per sottrarre il proprio patrimonio dai creditori quando è già in corso una procedura fallimentare o, prim’ancora, persiste una situazione di insolvenza. Questo trust fund anche se costituito verrebbe dichiarato nullo dal tribunale e le disponibilità in esso conferite destinate a pagare i creditori.

Il trust fund come “cassaforte” contro i creditori, quindi, funziona meglio in una ottica di programmazione del patrimonio. Funziona meglio quando uno o più eredi non sono così capaci di gestire il patrimonio o si ha il sentore che potrebbero dilapidarlo in breve tempo dopo la morte di chi lo ha costruito in tutta la sua vita.

Si badi bene, però, che se il trustee gestisce male il patrimonio e crea dei creditori nei confronti del trust, questi ultimi sono legittimamente tenuti a chiedere di essere compensati a danno del patrimonio presente nel trust. Ecco perché la figura del protector nel trust assume maggiore rilevanza.

Quali sono le limitazioni di un trust

Spiegando cos’è un trust fund abbiamo riportato quello che può entrare a far parte del patrimonio di un trust, ma esistono anche delle limitazioni che impediscono ad alcuni beni di entrarvi a particolari condizioni.

Un trust fund non può essere costituito per sottrarre dagli effetti del matrimonio il proprio patrimonio e neppure può entrare in contrasto con le norme in materia di protezione di incapace.

Abbiamo già detto che non può limitare i creditori dal chiedere di essere ristorati se costituito a seguito di una situazione di insolvenza e di fallimento. Anche gli immobili possono entrare nel trust solo se i terzi in buona fede sono tutelati. A tal riguardo il trustee può richiedere che venga trascritta la costituzione del trust nei registri immobiliari, se contiene immobili.

Quali sono i costi e le tasse con un trust fund?

Partiamo dai costi di un trust fund. Se prevede immobili e partecipazioni societarie è necessario l’intervento di un notaio.

Sotto il profilo delle tasse, l’atto notarile istitutivo è soggetto all’imposta sulle donazioni e successioni (4% 100.000€, 6% 1 milione, 8% 1,5 milioni).

Sono poi da pagare l’imposta ipotecaria e catastale in misura fissa di 200€ cadauna, in caso il trust presenti un immobile al suo interno.

Prevista anche una imposta di bollo variabile in base a quanto viene incluso nel trust. Gli importi dell’imposta di bollo sono: 156€, 225€, 230€, 300€.

Per evitare l’imposta sulle donazioni e successioni è necessario che il trust venga istituito senza trasferimento strumentale dei diritti vincolati in favore del trustee. In questo modo si ottiene il vantaggio fiscale e si pagheranno soltanto le imposte da 200€ cadauna per il registro e l’ipoteca in caso di immobili e una imposta di bollo di 45€.

Resta controverso l’istituto di un trust autodichiarato dove disponente e gestore (trustee) coincidano nella stessa persona. Le tasse si devono pagare o non si devono pagare?

Tornando ai costi, si dovrà considerare anche la remunerazione del trustee o della trust company e dell’eventuale protector.

Concludendo

Istituire un trust fund può risultare una ottima strategia per la gestione programmata del patrimonio in ottica di successione e a fini lucrativi.

Di fatto non esclude costi poiché la sua costituzione richiede comunque la consulenza di un legale, di un notaio e di un commercialista per valutare i benefici e i rischi. E poi vanno pagati gli attori che gestiranno e controlleranno il trust fund.

In definitiva, un trust fund è indicato quando il patrimonio da lasciare agli eredi è ampio e sostanzioso, mentre se esso è contenuto forse potrebbero essere più indicate altre vie.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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