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Aggiornamento su borse e valute della mattinata di giovedì

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Sep 15, 2016, 13:57 GMT+00:00

Le borse asiatiche si sono mosse in ribasso per la sesta giornata consecutiva, segnando la sequenza di perdite più lunga da maggio. L'andamento negativo è

Aggiornamento su borse e valute della mattinata di giovedì

Le borse asiatiche si sono mosse in ribasso per la sesta giornata consecutiva, segnando la sequenza di perdite più lunga da maggio. L’andamento negativo è stato causato dalla crescente incertezza circa le misure espansive delle principali banche centrali. Nella giornata di mercoledì, Wall Street ha chiuso in ribasso, con i titoli energetici che hanno subito le perdite maggiori, trascinando la borsa. Il prezzo del petrolio si è, infatti, sceso notevolmente, nonostante i dati sulle scorte favorevoli al rialzo.

I mercati asiatici si muovono in ribasso, con il Nikkei che perde l’1,39% a seguito della pubblicazione di un rapporto secondo cui la Banca del Giappone sta considerando di tagliare i tassi di interesse in occasione della sua prossima riunione sulla politica monetaria, prevista per la prossima settimana. In tal caso, i tassi verrebbero portati ancor più in negativo. La Borsa di Shanghai è, invece, rimasta chiusa per le festività di metà autunno.

Negli Stati Uniti, le borse hanno chiuso in maniera differenziata, con i titoli energetici in ribasso a causa del declino del prezzo del greggio e in vista della riunione del Fomc, che si terrà la prossima settimana. Secondo il FedWatch del Chicago Mercantile Exchange, il mercato dà la possibilità di un innalzamento dei tassi a settembre al 15%, mentre le probabilità di una manovra restrittiva a dicembre sono intorno al 55%.

Il prezzo del petrolio è diminuito in seguito alla pubblicazione del rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia, secondo cui, nella settimana terminata il 9 settembre, le scorte di greggio sono diminuite di 559000 barili a fronte dei 3,8 milioni di barili attesi. Al contempo, l’indice del dollaro ha perso lo 0,05%.

Per quanto concerne i dati, nella giornata di domani verranno pubblicati quelli sulle vendite al dettaglio, sul conto corrente e sulla produzione industriale.

nikkei

Negli Stati Uniti, i mercati hanno chiuso in maniera differenziata. Il Dow Jones ha chiuso a quota 18035, in ribasso di 32 punti, lo S&P 500 ha perso un punto chiudendo a quota 2126, mentre il Nasdaq ha guadagnato 19 punti per chiudere a quota 5174.

Una chiusura differenziata è stata registrata anche dai mercati europei, con il Fuse che ha guadagnato 8 punti per chiudere a quota 6673, mentre il Cac ha perso 17 punti per chiudere a quota 4370 e il Dax ha ceduto 8 punti, chiudendo a quota 10378.

Un rapporto del Dipartimento del Lavoro, pubblicato nella tarda giornata di ieri, ha rilevato che, nel mese di agosto, i prezzi delle importazioni negli Stati Uniti hanno sperimentato un lieve decremento. Il documento ha, inoltre, mostrato una netta contrazione dei prezzi delle esportazioni nel corso dello stesso mese. In particolare, ad agosto i prezzi delle importazioni sono diminuiti dello 0,2% dopo essere aumentati dello 0,1% a luglio. Gli economisti attendevano un calo del prezzo delle importazioni dello 0,1%. Il declino di agosto vede i prezzi delle importazioni diminuire per la prima volta dalla contrazione dello 0,5% registrata a febbraio.

Il dollaro continua a essere domandato, poiché gli investitori si riversano sulla divisa degli Stati Uniti come valuta rifugio. I dati economici potrebbero determinare la prosecuzione di tale tendenza. Durante la sessione asiatica, il dollaro ha guadagnato lo 0,24%, raggiungendo quota 95,55.

Dopo aver aperto a quota 1,1229, l’euro ha raggiunto un massimo di 1,1268, per poi consolidare tendendo al deprezzamento, dopo avere rotto il supporto di quota 1,1260. Nella giornata di martedì, l’euro aveva perso circa lo 0,12% contro il dollaro a causa del sentimento negativo sui mercati e del rialzo dell’indice del dollaro. Tuttavia, un netto ribasso della moneta unica europea è stato evitato dai dati positivi giunti dall’Europa. In Germania, l’indice Zew del sentimento economico del mese di settembre è rimasto invariato a 0,5. L’indice Zew del sentimento economico dell’Eurozona è aumentato di 0,8 punti, da 4,6 ad agosto a 5,4 a settembre.

Nella giornata di martedì, la sterlina ha perso più dell’1% a causa dell’apprezzamento del dollaro. Al ribasso della valuta britannica hanno, inoltre, contribuito la debolezza del sentimento dei mercati internazionali e i dati negativi sul Regno Unito. La sterlina si assesta a quota 1,3217, in ribasso dello 0,32%.

Ad agosto, l’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito è rimasto invariato allo 0,6%. Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso allo 0,2%, dopo essere aumentato al 3,1% a luglio. L’indice delle vendite al dettaglio segna una lieve contrazione dall’1,9% di luglio all’1,8% di agosto.

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Nella giornata di oggi, lo yen ha perso circa lo 0,7% contro il dollaro a causa dell’incremento della propensione al rischio registrato durante la prima parte della sessione, che ha ridotto la domanda di valute a basso rendimento. Lo yen viene negoziato a quota 102,41.

I dati sull’Australia, pubblicati nella mattinata di oggi, sono risultati deludenti, con il collasso del mercato del lavoro che ha trascinato l’AUD a quota 0,7461. Al contempo, il kiwi ha risentito del Pil inferiore alle attese, scendendo a quota 0,7266.

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