Il prezzo del petrolio greggio WTI spinge sui 78 dollari, il target intermedio prima della resistenza a 80$, mentre il gas naturale sta già testando i 2,8 dollari e potrebbe chiudere in rialzo questa settimana.
Avvicinandosi alla chiusura settimanale odierna, il prezzo del petrolio greggio WTI si mantiene sui massimi weekly e pare pronto a testare nuovamente la resistenza di 80 dollari. I rialzi sostenuti di questa settimana indicano infatti il possibile inizio di una fase di accumulazione prima dell’effettivo break-out, sebbene il contesto macro resti appesantito dallo stato dell’economia e della domanda cinese.
Il gas naturale, invece, non sta ancora riuscendo a superare stabilmente la resistenza in area dei 2,8 dollari, già toccata con un primo test ieri pomeriggio.
Lo scenario tecnico resta comunque all’insegna della ripresa per entrambe le materie prime, con il petrolio greggio e il gas naturale tese contro le rispettive resistenze intermedie a 78 e 2,8 dollari, che a loro volta apriranno il test dei livelli chiave.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI passa di mano a 77,8 dollari al barile, mentre il gas naturale sta già testando i 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in territorio moderatamente rialzista e quest’oggi potrebbe tentare un ulteriore allungo sopra i 78 dollari. In caso di superamento di questo livello tecnico, potremmo attenderci nell’immediato un nuovo tentativo di ritracciamento causato dall’elevata pressione ribassista.
Nella peggiore delle ipotesi per i traders bullish, questo contraccolpo potrebbe spingere il petrolio greggio verso il supporto principale di 75 dollari ed eventualmente persino oltre.
Se invece il petrolio greggio dovesse riuscire a reggere la pressione causata dal ritracciamento, allora dopo il superamento del target di 78 dollari portebbe iniziare una fase di accumulazione sulla resistenza ben più delicata di 80$.
Non mi attendo in questo caso alcun break-out rialzista dirompente sopra gli 80 dollari, ma se dovessi essere in errore l’eventuale estensione dei rialzi andrebbe verosimilmente a coinvolgere immediatamente il target successivo di 83,5 dollari, prima di rallentare con tutta probabilità.
Il prezzo del gas naturale condivide l’impostazione tecnica del petrolio greggio, dal momento che entrambe le commodities sono a un passo dalle resistenze intermedie immediatamente precedenti ai valori tecnici.
Nel caso del gas, però, il recupero appare proporzionalmente più solido e certamente destinato quantomeno a un test della resistenza di 2,8$, già accarezzata ieri.
Inoltre, in questo caso il raggiungimento del livello di 2,8 dollari potrebbe agevolmente spingere il gas naturale verso la resistenza di 3 dollari e i livelli successivi di 3,2 e 3,5 dollari. Rialzi più ampi di così mi sembrano poco verosimili nel brevissimo termine, ma non andrebbero esclusi.
Dopo il crollo verso i minimi da oltre un anno sul supporto di 2 dollari, volumi di acquisto costanti potrebbero infatti continuare a trainare il gas naturale ancora a lungo.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.